NO ALLA PENA DI MORTE
1. LA STORIA DELLA
SETTIMANA : IRAQ: 100 IMPICCATI DA GENNAIO 2.
NEWS FLASH: NIGERIA: NELLO ZAMFARA GRAZIATI 150 DETENUTI INCLUSI 5 NEL
BRACCIO DELLA MORTE 3. NEWS FLASH: TEXAS
(USA): GIUSTIZIATO BILLY JACK CRUTSINGER 4.
NEWS FLASH: USA: FISSATO PER IL 2021 L’INIZIO DEL PROCESSO CONTRO GLI
ATTENTATORI DELL’11 SETTEMBRE 5. NEWS
FLASH: UGANDA: PARLAMENTO ABOLISCE PENA DI MORTE OBBLIGATORIA 6. I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :
IRAQ: 100 IMPICCATI DA GENNAIO
Più di 100 persone sono state giustiziate in Iraq da
gennaio 2019, e altri 8.000 detenuti si trovano nel braccio della morte,
secondo l'organismo iracheno per i diritti umani riconosciuto dall'ONU.
I dati sulle esecuzioni capitali sono arrivati dal
Ministero della Giustizia iracheno e sono stati esaminati dall'Alta Commissione
irachena per i diritti umani, ha reso noto un membro della Commissione.
"Secondo i dati del Ministero della Giustizia
iracheno che sono stati rivisti dall'Alta Commissione irachena per i diritti
umani, oltre 100 persone sono state giustiziate in Iraq", ha detto Hemin
Bajalan a Rudaw English il 18 agosto 2019. "Ci sono in Iraq 8.022
prigionieri condannati all'esecuzione ".
L'Iraq ha uno dei più alti tassi di esecuzione al mondo
ed è classificato tra i primi quattro Paesi insieme a Iran, Arabia Saudita e
Cina.
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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH
NIGERIA: NELLO ZAMFARA GRAZIATI 150 DETENUTI INCLUSI 5
NEL BRACCIO DELLA MORTE Il governatore dello stato nigeriano di Zamfara, Bello
Matawallen, il 9 agosto 2019 ha concesso la grazia a 150 detenuti nella
Prigione di massima sicurezza di Gusau.
La dichiarazione dell'addetto stampa del governatore,
Yusuf Idris, afferma che Matawalle abbia fatto il "gesto gentile"
durante una visita al carcere. Ha detto che la decisione è stata presa per
consentire ai prigionieri di celebrare Sallah (preghiere) con i loro cari a
casa.
Tra i beneficiari vi sono cinque condannati a morte,
cinque all’ergastolo e nove madri che allattano.
Tra loro ci sono anche 30 detenuti che scontano pene di
varia durata, 60 in attesa di processi e 41 che hanno beneficiato di
considerazioni speciali, anche per aver memorizzato il Corano.
Anche i prigionieri con malformazioni, gli anziani e
coloro che hanno trascorso più di 20 anni in prigione sono stati liberati, ha
aggiunto il portavoce.
La dichiarazione ha inoltre esortato i detenuti liberati
a considerare l'amnistia come una promessa vincolante per loro contro il fare
qualsiasi cosa che possa riportarli in prigione.
Il Governatore ha affermato che i loro processi ed
esperienze dovrebbero servire da lezione per riformarsi e per tenere d'ora in
poi una buona condotta.
TEXAS (USA): GIUSTIZIATO BILLY JACK CRUTSINGER Billy Jack
Crutsinger, 64 anni, bianco, è stato giustiziato in Texas il 4 settembre 2019.
Era stato condannato a morte l’8 ottobre 2003 con l’accusa di aver ucciso, il 6
aprile 2003, l’ottantanovenne Pearl “R.D”. Magouirk, e la figlia della donna,
la settantaseienne Patricia “Pat” Syren. Crutsinger aveva ammesso i fatti, e la
sua strategia difensiva si è basata, fino agli appelli dell’ultima ora, su una
infanzia molto difficile, lesioni cerebrali, e alcolismo che, se adeguatamente
illustrate dai difensori all’epoca del processo, avrebbero dovuto portare al
riconoscimento di circostanze attenuanti. Un tentativo in extremis di fermare
l’esecuzione di Crutsinger era stato fatto anche dalla Comunità di Sant’Egidio,
che nelle scorse settimane aveva diffuso un modello di lettera da inviare al
governatore Abbott chiedendo un provvedimento di clemenza. Crutsinger diventa
il 5° detenuto giustiziato quest’anno in Texas, il 563° da quando il Texas ha
ripreso le esec uzioni nel 1982, Il 14°
di quest’anno negli Usa, e il n° 1504 da quando gli Usa hanno ripreso le
esecuzioni nel 1977.
USA: FISSATO PER IL 2021 L’INIZIO DEL PROCESSO CONTRO GLI
ATTENTATORI DELL’11 SETTEMBRE Un giudice militare venerdì ha fissato l'11
gennaio 2021 come inizio del processo capitale, presso il Tribunale Militare a
Guantanamo, contro Khalid Shaikh Mohammed e altri 4 uomini di al-Qaeda accusati
di aver organizzato e diretto gli attacchi dell’11 Settembre 2001 che hanno
ucciso 2.976 persone a New York, Washington e Pennsylvania. Gli imputati sono:
Khalid Sheik Mohammed, 55 anni, pakistano; Walid bin Attash, 40 anni, yemenita;
Ammar al Baluchi, 42 anni, pakistano; Ramzi bin al Shibh, 47 anni, yemenita;
Mustafa al Hawsawi, 50 anni, saudita. Sono tutti detenuti a Guantanamo (Cuba),
e il loro processo inizierà poco meno che a 20 anni dai fatti. Come è noto gli
attentati vennero effettuati dirottando quattro aerei di linea, mandandone 2 a
impattare contro le due torri del World Trade Center di New York, uno contro il
Pentagono (Ministero della Difesa) a Washington, DC. E uno, probabilmente
destinato a colpire la Casa Bianca, cadde in un campo in Pennsylvania. Il
giudice, il C ol. W. Shane Cohen
dell'Air Force, ha intanto fissato la data di inizio della selezione di una
giuria militare presso il complesso del tribunale di guerra della base della
Marina a Guantanamo chiamato Camp Justice. In un calendario provvisorio di 10
pagine, il giudice Cohen ha fissato alcune scadenze che dovrebbero portare al
processo vero e proprio. Il calendario ad esempio fissa al 1° ottobre 2019 la
scadenza per la Pubblica Accusa che deve fornire alcuni materiali alla Difesa.
Questa è la prima volta che un giudice fissa una data di inizio del processo.
In precedenza, dal 2012, la Pubblica Accusa aveva chiesto ai due predecessori
del giudice Cohen di iniziare il processo. I cinque saranno i primi ad essere
processati nelle "commissioni militari" istituite per gestire i
detenuti della "guerra al terrorismo" catturati e inviati a
Guantanamo dopo l'11 settembre. La Pubblica Accusa ha formalizzato le accuse
contro i cinque uomini solo nel 2012. I principali capi d’imputazione (se condo il codice militare) sono
“cospirazione”, attacco a civili, omicidio in violazione delle leggi di guerra,
dirottamento aereo e terrorismo. I cinque sono stati formalmente accusati di
cospirazione nel 2012, attaccando civili, omicidi in violazione della legge di
guerra, dirottamento di aerei e terrorismo. (NdT: “geograficamente” il
Pentagono si troverebbe in Virginia, poco fuori dal confine con Washington
D.C., ma essendo sede di un ufficio federale, per convenzione ha indirizzo e
numero di codice postale del distretto di Washington D.C.)
UGANDA: PARLAMENTO ABOLISCE PENA DI MORTE OBBLIGATORIA Il
Parlamento dell'Uganda il 21 agosto 2019 ha approvato una legge che abolisce la
pena di morte obbligatoria per alcuni reati, modificando quattro diverse leggi
che avevano precedentemente prescritto la pena capitale, tra cui la Legge
Antiterrorismo.
Se approvati dal presidente Yoweri Museveni, gli
emendamenti limiteranno la pena di morte ai reati più gravi, solo a discrezione
del giudice.
I legislatori affermano trattarsi di un passo verso la
completa abolizione della pena capitale, cosa per cui i tribunali hanno
precedentemente espresso sostegno.
Ci sono 133 detenuti nel braccio della morte ugandese e
nessuno è stato giustiziato negli ultimi 20 anni.
C'è stata una campagna per porre fine alla pena capitale,
a seguito di una sentenza del 2009 a favore dell'allora detenuto nel braccio
della morte Susan Kigula, che aveva sostenuto l’incostituzionalità della
condanna a morte.
Il tribunale allora stabilì che la pena di morte non deve
essere obbligatoria in caso di omicidio e che un condannato non dovrebbe essere
tenuto nel braccio della morte a tempo indeterminato - se un condannato non è
stato giustiziato entro tre anni, la pena viene automaticamente trasformata in
ergastolo.
Il servizio penitenziario ugandese ha accolto con favore
la decisione dei deputati, affermando che l'attenzione dovrebbe essere rivolta
alla riforma dei detenuti.
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