lunedì 23 settembre 2019


Enews 591, giovedì 19 settembre 2019


Questa E-News è speciale.
Da 19 anni scrivo una lettera circolare via email a un gruppo di amici: ho iniziato alla fine dell’università ed ho sempre mantenuto questo impegno, sia da Palazzo Vecchio che da Palazzo Chigi. Sia quando abbiamo vinto elezioni impossibili, sia quando abbiamo perso referendum devastanti.
Le E-News sono un modo per rendere conto di ciò che faccio. A chi mi ha eletto e anche a chi semplicemente ama condividere qualche riflessione sulla politica.
Questa E-News è speciale perché è la prima dopo la nascita di ITALIA VIVA.
Italia Viva è la CASA che ci siamo dati per fare politica.
Dopo anni di litigi e divisioni, di fuoco amico e attacchi, ho deciso di lasciare il PD.
Risparmiamoci l’ipocrisia quando per anni si è litigato ogni giorno su tutto: sono poco credibili gli appelli all’unità da chi si è specializzato nel fuoco amico. È andata così, salutiamoci e rispettiamoci.
La mia, la nostra scelta è difficile sia per gli aspetti umani che per quelli politici.
Sotto il profilo umano faccio una scelta controcorrente e rinuncio a una posizione di rendita. Potevo starmene al calduccio del partitone e delle sue correntine. Ma per me la libertà vale più delle comodità. Riparto da zero, zaino in spalla, scelgo la strada più difficile perché penso che sia giusto. Non puoi evocare l’unità se nel partito contano le correnti e non le idee. I ragazzi che vogliono fare politica devono sapere che si va avanti non perché si sta con qualcuno, ma perché si hanno delle idee. Vale ciò che pensi, non con chi stai. Conta il merito, non la corrente. E il coraggio non si insegna: si mostra. Per questo partiamo, senza garanzie, senza rete. Ma soprattutto senza paura.
Sotto il profilo politico credo che si vinca avendo delle idee chiare, non vivacchiando sugli equivoci. Noi non possiamo vergognarci di quello che abbiamo fatto quando eravamo al Governo: dai diritti civili a quelli sociali, dal JobsAct al taglio delle tasse, dalle riforme alla lotta all’evasione fiscale. E non vogliamo tornare indietro. Vogliamo una società più giusta ma per questo dobbiamo dare opportunità ai ragazzi, non sussidi. Esortarli a rischiare, non tenerli al riparo. Investire sull’intelligenza artificiale, sulla medicina personalizzata, sull’aerospazio, sui nuovi lavori. Ma tener vivi gli antichi valori, il senso del dovere e non solo dei diritti, la solidarietà e il volontariato. Noi vogliamo occupare lo spazio meno occupato della politica italiana, che non è lo spazio del “centro”, ma lo spazio del futuro.
E per questo parliamo all’Italia Viva, quella che tutte le mattine alza il bandone per andare a lavorare, che mette la sveglia presto, che corre da una parte all’altra per dare una mano. La nostra prima proposta – con il ministro Elena Bonetti – sarà il Family Act, una grande iniziativa per contrastare la crisi demografica del nostro Paese, per dare più soldi ai figli, per dare più servizi ai genitori, per investire sugli asili nido e sul lavoro femminile.
Nessuna polemica contro gli amici che rimangono nel PD. Noi andiamo a fare una cosa nuova, con l’entusiasmo che ci caratterizzava agli inizi del percorso e senza discussioni interne, senza divisioni, senza litigi. Chi vuole restare di là, stia: avrà il nostro rispetto e un abbraccio affettuoso. Chi vuole darci una mano, si metta in cammino: possiamo promettere solo tanto sudore, fatica ed entusiasmo. In quantità industriale.
Ci vedremo alla Stazione Leopolda per la DECIMA edizione del nostro appuntamento. Parleremo di ITALIA 2029, di futuro, di come disegnare il nostro domani. E naturalmente presenteremo il nostro sito www.casaitaliaviva.it. Il nostro logo. E tanto altro.
Chi intanto vuole darci una mano può:
La guida provvisoria di Italia Viva è stata affidata a Teresa Bellanova e Ettore Rosato. Ogni incarico in Italia Viva avrà una regola: parità di genere. Donna e uomo, uomo e donna. C’è chi dice che questo sistema è barbaro, perché non sono le quote di genere a garantire la partecipazione femminile. Io dico che è ancora più barbaro un sistema in cui siamo sempre tutti uomini. Italia Viva sarà un partito femminista: senza ideologie del passato, ma una casa in cui una ragazza che voglia puntare in alto sia libera di farlo.
E visto che sono ripartiti con le fakenews, breve riassunto delle risposte facili.
1. Vogliono staccare la spina al Governo Conte Bis! FALSO! Noi abbiamo attaccato la spina al Governo per evitare le follie di Salvini. Attaccata, non staccata come voleva chi sognava le elezioni. Per noi la legislatura finisce nel 2023: viva la stabilità!
2. Lo fanno per le poltrone. FALSO! Avessimo avuto questa idea, lo avremmo fatto prima dell’assegnazione degli incarichi. E soprattutto a noi interessano le idee, non gli sgabelli.
3. Renzi vuole sedersi al tavolo. FALSO! Io non parteciperò a nessun tavolo perché non avrò alcun ruolo formale. Si può fare politica anche senza reclamare posti al tavolo. O a tavola. Basta avere idee.
È un’esperienza ricca di incognite. Ma anche di bellezza infinita.
Stiamo ricevendo migliaia di email entusiaste: chi vuol darci una mano si faccia vivo. Perché Italia Viva è innanzitutto un’operazione di popolo, non di palazzo.
Un sorriso,
Matteo

Ps Qui il mio video da Vespa l’altra sera. Mi fa piacere che Salvini abbia accettato la proposta di confronto lanciata a Porta a Porta. Tra il 15 e il 17 ottobre, su Rai1, finalmente ci confronteremo con l’omonino. Sarà divertente
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