nessuno tocchi Caino
no alla pena di morte
1. LA STORIA DELLA
SETTIMANA : NESSUNO TOCCHI CAINO: ITALIA SOLLEVI QUESTIONE PENA DI MORTE IN
IRAN AL CONSIGLIO DIRITTI UMANI DI GINEVRA 2.
NEWS FLASH: CIPRO: ELIMINATA DA COSTITUZIONE DISPOSIZIONE CHE CONSENTE
PENA DI MORTE 3. NEWS FLASH: CINA:
‘CONTROLLIAMO RIGOROSAMENTE LA PENA DI MORTE’
4. NEWS FLASH:
OKLAHOMA (USA): ESECUZIONI SOSPESE PER ALMENO DUE ANNI 5. NEWS FLASH: IRAQ: GIOVANE PALESTINESE
GIUSTIZIATO PER TERRORISMO 6. I
SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :
NESSUNO TOCCHI CAINO: ITALIA SOLLEVI QUESTIONE PENA DI
MORTE IN IRAN AL CONSIGLIO DIRITTI UMANI DI GINEVRA
14 settembre 2016: l’associazione Nessuno tocchi Caino,
con una lettera aperta al Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, ha chiesto di
sollevare la questione della pena di morte in Iran durante i lavori del
Consiglio diritti umani delle Nazioni Unite.
Secondo l’associazione è importante che l’Italia, dopo
aver deciso di rafforzare le relazioni politiche e di cooperazione economica e
commerciale con l’Iran - in questi giorni (12/17 settembre) è a Roma, Mohammad
Javad Larijani, Segretario generale del Consiglio iraniano per i diritti umani,
a capo di una delegazione che parteciperà ad un seminario di comparazione dei sistemi
giudiziari penali – si faccia forte del riconoscimento di Paese leader nel
mondo nella lotta contro la pena di morte e tenga una forte pressione
internazionale nei confronti dell’Iran per il contenimento della pena di morte.
Come infatti risulta dall’ultimo Rapporto di Nessuno
tocchi Caino, nel 2015 le esecuzioni sono state almeno 970 e nei primi sei mesi
dell’anno in corso sono state almeno 209. Un uso allarmante della pena di
morte, che viene applicata anche nei confronti di imputati minorenni, in aperta
violazione di Patti e Convenzioni Internazionali che l’Iran ha ratificato: nel
2015 almeno 3 minorenni sono stati mandati al patibolo, mentre nel 2016 sono
già 4 quelli giustiziati al 30 giugno.
Ma l’Iran continua a praticare la pena di morte anche in
violazione di quell’altro limite inderogabile alla sua applicabilità, posto dal
diritto internazionale, che si riferisce ai “reati più gravi” intendendosi tali
sostanzialmente quelli di sangue.
In Iran si può infatti salire sul patibolo per blasfemia
e apostasia, per reati non violenti o per motivi essenzialmente politici
mentre, nel nome della guerra alla droga, sono state effettuate almeno 632
esecuzioni nel 2015 e 105, al 30 giugno del 2016, nonostante gli organismi
delle Nazioni Unite sui diritti umani abbiano dichiarato i reati di droga non
ascrivibili alla categoria dei “reati più gravi”.
Al Ministro degli Esteri del Paese che nel mondo è
riconosciuto come il campione della Moratoria universale della pena di morte,
Nessuno tocchi Caino chiede di operare affinché sia rafforzata la pressione
multilaterale nei confronti del Governo iraniano e sia posta in sede di
Consiglio Diritti umani dell’ONU, riunito in questi giorni a Ginevra per
discutere anche di Iran, la questione delle più gravi violazioni dei diritti
umani e dell’uso della pena capitale al di fuori degli standard minimi di
diritto internazionale ed in controtendenza con l’evoluzione verso l’abolizione
della pena di morte che si continua a registrare nel mondo.:
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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH
CIPRO: ELIMINATA DA COSTITUZIONE DISPOSIZIONE CHE
CONSENTE PENA DI MORTE
9 settembre 2016: la plenaria della Camera dei
Rappresentanti di Cipro ha approvato un emendamento costituzionale per
eliminare una disposizione nella legge suprema del Paese che ha consentito
l'imposizione della pena di morte.
La maggior parte dei parlamentari che si sono riuniti
questa mattina per la prima sessione plenaria del periodo 2016/17 ha votato a
favore dell’eliminazione del secondo comma dell'articolo 7.
Si tratta del 10° emendamento della Costituzione della
Repubblica di Cipro.
Dei presenti, 49 deputati hanno votato a favore mentre i
due dell’ELAM si sono astenuti.
La Camera di Cipro è composta da 56 deputati appartenenti
a 8 partiti politici.
L'emendamento è stato ritenuto necessario perché "la
Repubblica di Cipro come Stato governato dallo stato di diritto che difende i
diritti umani e in particolare il diritto alla vita e all'integrità fisica, si
oppone come questione di principio all'imposizione della pena di morte".
Il ragionamento alla base della modifica rileva inoltre
che la Repubblica di Cipro è uno Stato membro dell'UE e rispetta la Carta dei
diritti fondamentali, la Convenzione europea sui diritti umani e il Patto
Internazionale sui diritti civili e politici.
L'articolo che è stato rimosso prevedeva la possibilità
di imporre la pena di morte in caso di omicidio premeditato, alto tradimento,
pirateria o di qualsiasi reato punibile con la morte in base al diritto
militare.
L'ultima esecuzione a Cipro risale al 1962.
Rivolgendosi alla plenaria, il presidente della Camera
Demetris Syllouris ha detto che ci sono altri articoli fondamentali della
Costituzione che si riferiscono alla pena di morte, che sono in fase di esame
da parte del procuratore generale.
Un lavoro serio deve essere svolto e la Camera farà la
sua proposta, di concerto con il Procuratore Generale e il Presidente della
Commissione affari legali, ha concluso Syllouris.
CINA: ‘CONTROLLIAMO RIGOROSAMENTE LA PENA DI MORTE’
12 settembre 2016: la Cina controlla rigorosamente la
pena di morte e la impiega con la prudenza, è scritto in un libro bianco in
materia di protezione legale dei diritti umani, appena pubblicato dall’Ufficio
Informazione del Consiglio di Stato cinese.
Il libro bianco, intitolato "I recenti progressi
nella tutela giudiziaria dei diritti umani in Cina", afferma che la
posizione della Cina sulla pena di morte sia quella di garantire la sua
applicazione solo a un piccolo numero di crimini estremamente gravi.
La Cina nel 2011 ha adottato l’Emendamento (VIII) alla
Legge Penale che ha abolito la pena di morte per 13 reati non-violenti di tipo
economico.
L'emendamento (IX) alla Legge Penale, adottato nel 2015,
ha ridotto il numero di reati puniti con la pena capitale, abolendo la pena di
morte per nove aree di crimini. Ha anche esteso la possibilità di sospensione
della condanna capitale.
Nei casi di pena di morte, il diritto di difesa
dell’imputato e altri diritti e interessi legittimi sono pienamente protetti,
come le udienze che si tengono per tutti i casi di pena di morte di secondo
grado, sostiene il libro bianco.
Quando la Corte Suprema del Popolo rivede un caso di pena
di morte, si concentra sull’interrogatorio dell'imputato in conformità con la
legge e sull'ascolto dei pareri della difesa, è scritto.
Si dice inoltre che la Cina ha intrapreso azioni speciali
contro il traffico di esseri umani e ha fatto importanti progressi nella lotta
contro la tratta di donne e bambini.
Un meccanismo per la ricerca rapida dei bambini scomparsi
è stato messo in atto in tutto il Paese, in base al quale le risorse di polizia
sono pienamente mobilitate per trovare rapidamente i bambini scomparsi, ha
aggiunto.
Un'operazione di ricerca approfondita e di indagine sui
bambini di origine sconosciuta è stata effettuata a livello nazionale, in cui
le informazioni del DNA dei bambini sospettati di essere vittime di rapimenti
sono stati raccolti e registrati in una banca dati nazionale del DNA per il
confronto.
OKLAHOMA (USA): ESECUZIONI SOSPESE PER ALMENO DUE ANNI
13 settembre 2016: l’Oklahoma non effettuerà iniezioni
letali per almeno due anni, dal momento che la Commissione governativa sul
sistema carcerario non ha voluto prendere in considerazione nuove procedure di
esecuzione.
Dopo una iniezione letale pasticciata nel 2014 e diversi
errati mix di droghe nel 2015, il Procuratore generale Scott Pruitt si è
rifiutato di fissare date per le esecuzioni fino a quando non saranno approvate
nuove procedure.
Dopo l'esecuzione pasticciata, i parlamentari dello Stato
hanno approvato l'uso di azoto gassoso in alternativa all’iniezione letale.
Attualmente ci sono nello Stato cinque detenuti che hanno
esaurito tutti gli appelli e sono in attesa di una data per l’esecuzione.
Questo novembre i cittadini dell’Oklahoma voteranno per decidere se inserire la
pena di morte nella Costituzione dello Stato.
IRAQ: GIOVANE PALESTINESE GIUSTIZIATO PER TERRORISMO
8 settembre 2016: le autorità irachene hanno giustiziato
un giovane palestinese dopo averlo accusato di collaborare con gruppi armati in
Iraq, ha riportato l'agenzia di stampa palestinese Safa.
Ahmad Husni Shwahneh era stato arrestato dalle autorità
irachene quasi un anno fa con l'accusa di collaborare con gruppi militanti,
tuttavia la notizia non chiarisce se questi gruppi siano legati a Daesh, né
quali prove avesse l’Iraq contro il giovane.
Shwahneh, che aveva anche la nazionalità giordana e
viveva nel Regno Hashemita con la sua famiglia, è stato giustiziato mediante
impiccagione. Un tribunale iracheno ha autorizzato la sua esecuzione che è
stata effettuata prima che la sua famiglia fosse informata.
La sua famiglia ha dichiarato che celebrerà il funerale
in Giordania, mentre i familiari residenti a Qalqilya, in Cisgiordana,
celebreranno una commemorazione.
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