mercoledì 31 agosto 2016

SIMONE DEI CROCIFISSI-LA NATIVITA'-GALLERIA 
UFFIZI 

FIRENZE 

La Natività è un dipinto a tempera e oro su tavola (47x25 cm) di Simone dei Crocifissi, databile al 1380.
L'opera, l'unica di scuola bolognese del Trecento nella Galleria, è firmata "Simon" e appartiene alla fase matura del pittore, vicina stilisticamente alla Natività nella collezione Davia Bargellini di Bologna, datata 1368. La datazione a non oltre il 1380 è stata formulata dalla Marcucci.
L'opera ha un sapore quasi miniaturistico, con una minuta attenzione al dettaglio e alcuni accenni espressivi tipici della scuola bolognese. In primo piano Maria sta fasciando il Bambino, mentre san Giuseppe, come tipico nell'iconografia, sta dormendo. Dietro si vede la capannuccia, in prospettiva intuitiva, con la mangiatoia composta da un incannicciato pazientemente dipinto. Vi si trova sopra il lembo di un lenuolo e dietro si vedono spuntare, dentro alla grotta, il bue e l'asinello, quest'ultimo mentre sta lanciando un raglio, forse spaventato dalla stella di Betlemme che pare essersi posata proprio tra i due animali. A destra, mentre alcune pecore e capre pascolano quietamente, un pastore riceve l'annuncio da un angelo, storcendosi in maniera innaturale, secondo quelle deformazioni espressive tipiche dei bolognesi. Più in alto una serie di angeli canta e tiene una corona per Cristo.

martedì 30 agosto 2016

PIERO DEL POLLAIOLO-LA TEMPERANZA-GALLERIA 
 UFFIZI  

FIRENZE




La Temperanza è un dipinto a olio su tavola (167x88 cm) di Piero del Pollaiolo, databile al 1470.
Sette Virtù vennero commissionate con un contratto datato 18 agosto 1469 al Pollaiolo dal Tribunale della Mercanzia (l'organo che soprintendeva le corporazioni di arti e mestieri di Firenze) per decorare le spalliere degli stalli nella sala delle Udienze della sede in piazza della Signoria. Si conosce anche una seconda delibera che confermò l'incarico, al quale dovette partecipare, ma non sappiamo esattamente in quale misura, anche il fratello di Piero, Antonio.
La bottega del Pollaiolo eseguì sei dei sette dipinti previsti; il settimo, la Fortezza venne eseguito dal giovane Sandro Botticelli.
Molto controversa è l'attribuzione a Piero o Antonio, con questioni che peraltro riguardano quasi l'intero catalogo dei dipinti dei due fratelli. Se alcuni (come Billi, Albertini e Cruttwell) basandosi sui documenti attribuiscono l'intero ciclo a Piero, altri (come Ullman) li riferiscono ad Antonio sulla base di confronti stilistici con le poche opere firmate da lui (come alcune incisioni); altri infine riferiscono il disegno dei cartoni ad Antonio e l'esecuzione pittorica a Piero.
Le tavole arrivarono agli Uffizi nel 1717 dopo la soppressione dell'istituzione. Nel XIX secolo però versavano in uno stato di conservazione poco soddisfacente, tanto che delle sette solo la Prudenza veniva esposta.
Le Virtù erano collocate in posizione piuttosto alta (come cerca anche di ricreare l'attuale disposizione nella sala del museo) per questo le figure sono deformate per ottimizzare una visione dal basso, con le gambe e la parte inferiore possente e la testa e le spalle più esili, in modo da far sembrare le figure più slanciate e imponenti.
La Temperanza, definita come la virtù del "giusto mezzo", è raffigurata nella tipica attività di miscelare l'acqua calda e fredda, seduta su un ampio seggio marmoreo con una prospettiva "a grandangolo". Estremamente complesso e vigoroso è il segno nel panneggio, che appare robusto e corposo, come in uno sbalzo metallico. L'attenzione ai dettagli decorativi, come il pavimento che imita un tappeto orientale o la preziosità della brocca e della bacinella tempestate di pietre preziose, denotano la lezione della pittura fiamminga, che in quegli anni a Firenze si faceva più che mai viva grazie all'arrivo diretto di opere dalle Fiandre e dal nord-Europa.

lunedì 29 agosto 2016

PIO FEDI-LA LIBERTA' DELLA POESIA-BASILICA 
       SANTA CROCE              

    FIRENZE     


La Libertà della Poesia è una scultura marmorea di Pio Fedi, eseguita tra il 1870 e il 1883 e facente parte del monumento funebre a Giovan Battista Niccolini nella basilica di Santa Croce. Fu probabilmente la fonte di ispirazione più vicina alla celeberrima Statua della Libertà di Auguste Bartholdi.
La creazione di un monumento funebre a Niccolini in Santa Croce entrò in una fase esecutiva solo nel 1870, a quasi dieci anni dalla morte del poeta (1861), incaricando lo scultore Fedi, reduce dal grande successo del Ratto di Polissena, di ideare un'allegoria della Poesia, il cui bozzetto in gesso fu completato nel 1871. Per arrivare all'inaugurazione del monumento si dovette aspettare ancora diversi anni, fino al 1883.
L'opera fu sicuramente vista da Viollet Le Duc, architetto e scultore che più volte visitò Firenze in quel periodo. Egli, col suo allievo Auguste Bartholdi, costruì a partire dai primi bozzetti, proprio del 1870, lo scheletro per la scultura monumentale della Statua della Libertà, che la Francia donò agli Stati Uniti nel 1889 e che oggi è tra i simboli più noti di New York e del "mondo libero".
Accanto a un cippo con ritratto del poeta di profilo entro un medaglione, si erge la figura all'antica della Poesia, essere femminile drappeggiato, indossante una corona di raggi e con il braccio destro sollevato, che tiene una catena spezzata. La mano sinistra, abbassata, tiene invece una ghirlanda di alloro, allusione all'incoronazione poetica. Tali similitudini formali con la statua newyorkese ne fanno sospettare una possibile derivazione, seppure con esiti formali diversi.

mercoledì 24 agosto 2016

   APPELLO URGENTE    


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guido michi

martedì 23 agosto 2016


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23
AGOSTO 2016


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Il 23 agosto 1927 negli Stati Uniti è stata eseguita la sentenza di morte per Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti. Condannati alla sedia elettrica per un delitto mai commesso. Nel 1970, Joan Baez ed Ennio Morricone hanno dedicato «Here’s to you» ai due italiani, una ballata che è diventata un simbolo della lotta contro le ingiustizie e per i diritti umani.
La celebre canzone, reinterpretata da attivisti per i diritti umani, testimonial e da centinaia di persone che hanno raccolto l’appello di Roberto Saviano, è il nostro omaggio speciale a Nicola e Bartolomeo.
Here's to you, un'unica voce perché le ingiustizie preferiscono il silenzio.

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"Siete persone che amano e lottano per i diritti umani. Dobbiamo restare forti e ricordare quanto sia importante essere uniti in questa lotta"

Phyoe Phyoe Aung, studentessa universitaria di Myanmar incarcerata solo per le sue opinioni, liberata a luglio grazie a voi.


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Dall'inizio della crisi, nel 2011, le autorità siriane hanno sottoposto decine di migliaia di persone a detenzione arbitraria o sparizione forzata. Chiunque sia sospettato di opporsi al governo è a rischio. Le condizioni, in queste prigioni, sono tremende: i detenuti sono sottoposti a scioccanti forme di tortura. Alcuni di loro sono deceduti per fame, altri a causa di gravi infezioni.

LE NOSTRE INIZIATIVE

Giulio Regeni sarà ricordato in occasione della serata conclusiva della diciannovesima Notte della Taranta, il 27 agosto a Melpignano (Le).
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