NESSUNO TOCCHI CAINO
no alla pena di morte nel mondo
PENA DI MORTE: D'ELIA, RINGRAZIO RENZI PER AVER CITATO
NESSUNO TOCCHI CAINO
15 ottobre 2015: “Desidero rivolgere un ringraziamento al
presidente del consiglio Matteo Renzi che ci ha onorati della citazione oggi in
Aula alla Camera, in presenza di un ottimo segretario della Nazioni Unite Ban
Ki Moon, il quale proprio sulla questione della pena di morte è stato il
segretario che più si è esposto e più ha collaborato anche con noi e che nei
suoi rapporti sulla pena capitale non manca mai di citare il nostro lavoro di
monitoraggio”. Lo dice a Radio Radicale il segretario di Nessuno tocchi Caino
Sergio D'Elia.
“Grazie a Renzi per questo riconoscimento- dice ancora
D'Elia - che avviene a pochi giorni da un altro importante tributo che lui ha
deciso di dare a Nessuno Tocchi Caino, ma io dico alla storia del Partito
Radicale e al suo impegno per i diritti umani attraverso la elezione di
Elisabetta Zamparutti quale rappresentante italiana nell'ufficio di prevenzione
della tortura del Consiglio d'Europa, elezione sulla quale il governo si è
speso molto”.
“A Renzi – aggiunge D'Elia- voglio dire che proprio a
partire da queste sue parole, ma anche dalla elezione di Elisabetta Zamparutti,
forse è il caso che ci vediamo. Proprio Elisabetta ha scritto una lettera nella
quale ha chiesto a Mattero Renzi con urgenza un incontro, perché vogliamo
offrire allo Stato italiano una nuova battaglia che ha lo stesso valore della
moratoria sulle esecuzioni capitali, che propone una soluzione importante,
decisiva proprio per affrontare le emergenze di questo tempo in varie parti del
mondo, si tratta della battaglia per la transizione verso lo stato di diritto e
il diritto umano alla conoscenza. Speriamo che tra i suoi tanti impegni Matteo
Renzi trovi anche il tempo di incontrarci, perché io credo che noi siamo in grado
di assicurare allo Stato italiano in quanto tale non solo un progetto, quello
per lo stato di diritto e il diritto alla conoscenza, ma anche per assicurare
un pieno successo dello Stato italiano al Consiglio di sicurezza delle N azioni Unite, che potrà fare del nostro Paese
il protagonista di un vero e proprio ordine mondiale, fondato sul diritto, sui
diritti umani universali, come abbiamo già fatto con la battaglia per la
moratoria delle esecuzioni capitali e con la messa la bando delle mutilazioni
genitali. E' un progetto che noi offriamo al governo italiano che giustifica e
rafforza la sua candidatura come membro non permanente del Consiglio di
sicurezza delle Nazioni Unite”.
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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH
IRAN: IMPICCATA PER UN OMICIDIO CHE AVREBBE COMMESSO A 17
ANNI
13 ottobre 2015: una ragazza è stata impiccata in Iran
per un omicidio che avrebbe commesso quando aveva 17 anni. La notizia è stata
riportata da fonti legate a Iran Human Rights, secondo cui la 23enne Fatemeh
Salbehi è stata giustiziata la mattina presto nel carcere Adelabad di Shiraz,
nel sud dell’Iran.
Fatemeh era stata accusata dell’omicidio del marito, il
30enne Hamed Sadeghi, che aveva sposato quando aveva 16 anni.
Nel 2008 il corpo di Hamed fu trovato nella loro
abitazione e Fatemeh, che all’epoca andava ancora a scuola, fu accusata
dell’omicidio.
In occasione degli interrogatori, alla ragazza non fu
consentito alcun accesso ad un avvocato.
Nonostante abbia ratificato la Convenzione Onu sui
Diritti del Fanciullo, la Repubblica Islamica ha messo a morte almeno 16
minorenni dal 2014.
SRI LANKA: BOIA ASSUNTI PER ‘FACILE LAVORO
AMMINISTRATIVO’
14 ottobre 2015: le autorità dello Sri Lanka hanno reso
noto di aver assunto due nuovi boia in sostituzione di quello precedente, che
ha lasciato l’incarico subito dopo aver visto il patibolo per la prima volta.
Nemmeno altri due boia assunti nel 2013 riuscirono a
presentarsi al lavoro.
Il Paese non effettua esecuzioni dal 1976 ed il compito
che dovranno svolgere i due neo-assunti è stato descritto dalle autorità come
"facile lavoro amministrativo".
"Nel caso il governo voglia effettuare esecuzioni,
dobbiamo essere preparati", ha detto il Commissario delle Prigioni,
Generale Rohana Pushpakumara.
Nonostante i 1.116 condannati rinchiusi nel braccio della
morte, le condanne capitali negli ultimi 40 anni sono state commutate
regolarmente in ergastolo, inoltre lo Sri Lanka il mese scorso ha ufficialmente
riconosciuto di non voler per ora eseguire condanne capitali.
Tuttavia, ci sono state richieste di ripresa delle
esecuzioni dopo un forte aumento nel Paese di abusi sui minori, stupri, omicidi
e traffici di droga dopo la fine della guerra civile nel 2009.
La scorsa settimana il governo ha chiarito di essere
contrario alla ripresa delle esecuzioni, anche se il presidente Sirisena ha
detto che l’avrebbe sostenuta in caso di approvazione da parte del Parlamento,
dal momento che la pubblica opinione è favorevole.
Solo 14 dei 24 candidati al posto di boia hanno sostenuto
il colloquio di lavoro, ha detto alla BBC singalese il Gen Pushpakumara.
"Sono arrabbiato con i trafficanti di droga, gli
assassini e quelli che violentano i bambini, quindi non esiterei un istante se
mi si chiedesse di giustiziarli", ha detto uno dei candidati, un ex
soldato.
Un altro ha detto di essere stato attratto dal leggero
carico di lavoro.
"Se volessero l’esecuzione di qualcuno io sarei
pronto, ma sembra improbabile", ha detto.
Il posto di boia era vacante dal 2014, quando il boia
precedente andò via per lo stress sopraggiunto dopo aver visto la forca nella
capitale Colombo.:
ARABIA SAUDITA: 135 ESECUZIONI DA INIZIO ANNO
15 ottobre 2015: un uomo è stato decapitato in Arabia
Saudita per un omicidio commesso con arma da fuoco nel corso di una lite.
Lo ha comunicato il Ministero degli Interni saudita,
identificando il giustiziato come Abdullah al-Ahmari, cittadino saudita, la cui
esecuzione è avvenuta nella regione sud-occidentale di Asir.
Giungono così a 135 le persone messe a morte finora in
Arabia Saudita dall’inizio dell’anno, sulla base di un conteggio tenuto
dall’agenzia AFP. In tutto il 2014 le esecuzioni nel Regno erano state 87.
La pena di morte è prescritta nel Paese per omicidio,
stupro, rapina armata, traffico di droga, stregoneria, adulterio, sodomia,
omosessualità, apostasia (rinuncia all’Islam), terrorismo, tradimento,
spionaggio, reati militari.
(Fonti: Afp, 15/10/2015)
Per saperne di piu' :
TEXAS (USA): GIUSTIZIATO LICHO ESCAMILLA
15 ottobre 2015: Licho Escamilla, 33 anni, ispanico, è
stato giustiziato in Texas.
Era stato condannato a morte il 24 ottobre 2002 con
‘accusa di aver ucciso il poliziotto Kevin James, 34 anni, intervenuto per
sedare una rissa.
Escamilla, che all’epoca aveva 19 anni, 3 settimane prima
aveva ucciso un vicino di casa, Michael Torres.
L’esecuzione, durata 18 minuti, apparentemente non ha
avuto problemi. A giudicare dalle ultime parole di Escamilla, anche nel suo
caso il Papa potrebbe aver chiesto alle autorità di commutare la pena, ma la
cosa non è certa.
Escamilla diventa il 12° giustiziato di quest’anno in
Texas, il 530° da quando il Texas ha ripreso le esecuzioni nel 1982, il 24°
dell’anno negli Usa, e il n° 1418 da quando gli Usa hanno ripreso le esecuzioni
nel 1977.
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