Nel 1564 L'Ammannati cominciò il grosso ciostro ed il complesso della chiesa venne più volte modificato seguendo lo stile iniziale. La facciata tuttavia non venne mai terminata e tutt'oggi si presenta come una grossolana parete intonacata.
L'interno della chiesa di Santo Spirito di Firenze è caratterizzato da 3 grandi navate e lo stile è uno degli esempi più alti dell'architettura rinascimentale. All'interno della chiesa sdi Santo Spirito è possibile ammirare molte opere d'arte come affreschi, dipinti e sculture: tra i vari artisti Orcagna, Giuliano da San Gallo
CHIESA DI SANTO SPIRITO
FIRENZE
FILIPPO BRUNELLESCHI
L'interno della chiesa è formato da un'incrocio dei bracci del transetto sotto lacupola (pianta a croce latina) definita da modulo metrico che stabilisce ampiezza della navata maggiore e di quelle laterali. Queste si prolungano intorno al transetto e al coro e forma un deambulatorio continuo che ha il perimetro esterno mosso da 40 cappellette di larghezza uguale alle campate delle navate.
La chiesa di Santo Spirito è una versione perfezionata e ampliata della chiesa di San Lorenzo in cui le idee direttrici dell’ispirazione brunelleschiana, ossia armonia, modularità ed essenzialità, trovano lo loro più completa enunciazione, almeno in fase di progetto; come già detto, infatti, Brunelleschi morì molto prima che l’edificio fosse compiuto, tanto che questo fu più volte modificato prima del termine dei lavori, nel 1482. Brunelleschi diviene qui più preciso e plastico. La navata centrale misura in larghezza esattamente il doppio di una navata laterale e in altezza viene a porsi sullo stesso piano delle laterali medesime. Tutte le misure planimetriche si deducono da una sola: il lato della campata minore; l'articolazione degli spazi è affidata a colonne tutte uguali: domina quindi il più stretto rigore geometrico e modulare. Nicchie semicircolari rimpiazzano le cappelle quadrate di S. Lorenzo, dando l’impressione che il muro portante sia scavato. Attraverso questa continua serie di concavità viene negata la possibilità di valutare lo spessore del muro esterno, in modo che la materia non si imponga come consistenza materiale (spessore ecc.) ma come mezzo per scandire spazi. Inoltre, secondo il progetto originale, le nicchie dovevano essere visibili all’esterno, annullando la tradizionale dicotomia dentro-fuori degli spazi architettonici.
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