1. LA STORIA DELLA
SETTIMANA : PADOVA: TAVOLA ROTONDA SU ABOLIZIONE DELLA PENA DI MORTE NEL MONDO
E DELL’ERGASTOLO 2. NEWS FLASH: CINA:
TRE ESECUZIONI PER L’ATTACCO ALLA STAZIONE DI KUNMING 3. NEWS FLASH: UTAH (USA): GOVERNATORE RATIFICA
REINTRODUZIONE DELLA FUCILAZIONE 4. NEWS
FLASH: INDIA: IL PRESIDENTE PRANAB MUKHERJEE COMMUTA CONDANNA A MORTE IN
CARCERE A VITA 5. NEWS FLASH: VIETNAM:
POSSIBILE RIDUZIONE DEI REATI CAPITALI 6.
I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :
PADOVA: TAVOLA ROTONDA SU ABOLIZIONE DELLA PENA DI MORTE
NEL MONDO E DELL’ERGASTOLO Lunedì 30 marzo 2015 si terrà a Padova la Tavola
Rotonda su l’”Abolizione della pena di morte nel mondo e dell'ergastolo come
negazione dei principi costituzionali”, organizzata dal Centro di Ateneo per i
Diritti Umani dell'Università di Padova e da Nessuno tocchi Caino.
La Tavola Rotonda si svolgerà a partire dalle h.15.30
presso l’Archivio Antico dell'Università di Padova, Palazzo del Bo, Via 8 febbraio
1848. L’ingresso è libero.
Saluti iniziali
Marco Mascia, Direttore Centro di Ateneo per i Diritti
Umani Università di Padova Flavio Rodeghiero, Assessore alla Cultura, Comune di
Padova Maria Grazia Lucchiari, Nessuno tocchi Caino Padova
Relatori
Elisabetta Zamparutti (Tesoriera di Nessuno tocchi Caino,
già deputata) Padre Guido Bertagna (Membro del Consiglio Direttivo di Nessuno
tocchi Caino) Paolo De Stefani (Docente di Tutela internazionale dei diritti
umani nel Corso di laurea in Scienze politiche, relazioni internazionali,
diritti umani dell'Università di Padova) Davide Galliani (Docente di Diritti
fondamentali nel Corso di laurea in Scienze sociali per la globalizzazione
dell'Università di Milano) Vittorio Borraccetti (Magistrato, già componente del
Consiglio Superiore della Magistratura) Gian Antonio Stella (Giornalista e
scrittore) Rita Bernardini (Segretaria di Radicali Italiani, già deputata)
Modera
Alessandra Mercanzin (Giornalista 7Gold Telepadova) Per
saperne di piu' : http://www.nessunotocchicaino.it/
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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH
CINA: TRE ESECUZIONI PER L’ATTACCO ALLA STAZIONE DI
KUNMING
24 marzo 2015: tre persone sono state giustiziate per un
accoltellamento di massa che ha ucciso 31 persone in una stazione ferroviaria a
Kunming nel marzo 2014, ha annunciato la Corte Suprema del Popolo della Cina in
un post sul suo microblog.
Iskandar Ehet, Turgun Tohtunyaz e Hasayn Muhammad sono
stati messi a morte per "aver guidato una organizzazione terroristica e
omicidio volontario", ha detto la Corte Suprema. Una donna coinvolta
nell’attacco, Patigul Tohti, era incinta al momento del suo arresto ed è stata
condannata al carcere a vita.
L’attacco alla stazione di Kunming, che le autorità hanno
attribuito ai separatisti musulmani dello Xinjiang, ha provocato anche il
ferimento di 141 persone ed è stato definito dai media statali come “l’11
Settembre della Cina”.
Nel corso del 2014, nello Xinjiang, almeno 200 persone
sono morte in attentati e scontri tra residenti Uighuri e forze di sicurezza.
La Cina ha messo a morte circa 2.400 persone nel 2014, ha
stimato la Fondazione statunitense Dui Hua. (Fonti: Reuters e theguardian.com,
24/03/2014) Per saperne di piu' : http://www.theguardian.com/world/2015/mar/24/china-executes-three-for-kunming-railway-station-attack-which-killed-31
UTAH (USA): GOVERNATORE RATIFICA REINTRODUZIONE DELLA
FUCILAZIONE
23 marzo 2015: Il governatore Gary Herbert ha ratificato
la legge HB11 per la reintroduzione della fucilazione come “secondo metodo di
esecuzione”. Herbert, bianco, repubblicano, ha affidato al suo portavoce Marty
Carpenter questa dichiarazione: “Quelli che mi hanno chiesto di non firmare
questa legge sono del tutto contrari alla pena di morte, ma non è questo
l’argomento della legge odierna. Lo stato ha una legge, e se un tribunale
condanna e un giudice firma un mandato di esecuzione, è nostro dovere, in
quanto ramo esecutivo, far sì che una esecuzione possa essere compiuta”.
Il governatore la scorsa settimana aveva ricevuto una
petizione con 6.200 firme perché non approvasse la legge. La petizione era
stata coordinata da Ralph Dellapiana, dell’associazione Utahns for Alternatives
to the Death Penalty. 500 firme venivano da cittadini dello Utah, le altre
provenivano da altre parti del mondo.
Carpenter ha poi concluso: “34 stati usano la pena di
morte. Tutti hanno l’iniezione letale come sistema primario. Alcuni stati hanno
scelto anche un metodo secondario: 8 stati hanno scelto la sedia elettrica, 4
la camera a gas, 3 l’impiccagione, e 2 il plotone di esecuzione”.
Il ddl era passato alla Camera il 13 febbraio, e l’11
marzo al Senato. Il disegno di legge, presentato dal deputato repubblicano Paul
Ray, prevede che l’amministrazione penitenziaria utilizzi preferibilmente
l’iniezione letale, ma nel caso non riesca a reperire i farmaci letali, può
utilizzare la fucilazione.
Fino al 2010 in Utah la fucilazione era in vigore come
metodo alternativo, utilizzabile solo su richiesta del condannato. Quell’anno,
dopo la fucilazione di Ronnie Lee Gardner, l’opzione fu abolita “a causa
dell’eccessiva attenzione da parte dei media”. La nuova legge affida la scelta
allo stato, non al condannato.
(Fonti: Deseret News, 23/03/2015)
Per saperne di piu' : http://www.deathpenaltyinfo.org/
INDIA: IL PRESIDENTE PRANAB MUKHERJEE COMMUTA CONDANNA A
MORTE IN CARCERE A VITA
26 marzo 2015: dopo aver respinto richieste di grazia di
22 detenuti nel braccio della morte, il Presidente Pranab Mukherjee ha
commutato in carcere a vita la pena di un condannato a morte.
Man Bahadur Deewan, alias Tote Deewan, era stato
condannato per aver ucciso la moglie Gauri e due figli minori, Rajib e Kajib,
nel settembre del 2002 in un villaggio nel distretto di Dibrugarh dell’Assam.
In seguito aveva ucciso un vicino di casa prima di arrendersi alla polizia.
Questo è uno dei rari casi in cui Mukherjee ha commutato
la condanna a morte dopo la sua elezione nel 2012.
La decisione di Mukherjee si è basata sul parere del
Ministero degli interni che l’aveva consigliato di avere una visione indulgente
del caso, visto che Deewan aveva un retroterra molto umile e aveva ucciso la
moglie, i figli e il vicino di casa a causa della sua povertà e mancanza di una
occupazione. (Fonti: conomictimes.indiatimes.com, 26/03/2015) Per saperne di
piu' :
VIETNAM: POSSIBILE RIDUZIONE DEI REATI CAPITALI
24 marzo 2015: il Ministero della Giustizia vietnamita ha
proposto l'abolizione della pena di morte per una serie di reati tra cui rapina
e spaccio di eroina, sostituendola con l’ergastolo.
Il Vice ministro della giustizia Dinh Trung Tung ha detto
ai legislatori in occasione di un meeting che il codice penale è in via di
modifica per renderlo più umano e rafforzare la deterrenza.
"Applicheremo la pena di morte solo per reati
particolarmente gravi", ha detto, suggerendo che essi includono omicidi
efferati, omicidi con stupro o rapina, omicidi di primo grado e crimini che
minacciano seriamente lo sviluppo umano e l'ordine pubblico, come la
corruzione.
Il Ministero prevede di abolire la pena di morte per
reati come la rapina, distruzione di costruzioni e materiali rilevanti per la
sicurezza nazionale, disobbedienza agli ordini delle autorità', resa ai nemici
del Paese, rottura della pace, causare guerre di invasione e altri crimini di
guerra.
Per quanto riguarda i reati legati alla droga, il
Ministero prevede di mantenere la pena di morte solo per il traffico.
Altre azioni compresi lo spaccio e il possesso di droga
comporteranno come pena massima l’ergastolo.
NESSUNO TOCCHI CAINO
no alla pena di morte...........................
Secondo Tran Van Do, ex giudice presso la Corte Suprema
del Popolo, le punizioni severe da sole non ridurranno i crimini.
"La cosa più importante in materia di giustizia
penale è guidare le persone a comportarsi bene."
Do si è riferito al più grande processo in Vietnam per
traffico di droga, risalente allo scorso giugno, in cui 29 persone sono state
condannate a morte.
Ha detto che se le leggi fossero state applicate
rigorosamente, 60 persone avrebbero ricevuto la condanna a morte.
"Non sarebbe stato un processo. Sarebbe stato un
massacro.”
Nguyen Tat Vien, membro del Comitato Direttivo Centrale
per la Riforma della Giustizia, ha detto che il sistema legale punitivo del
Vietnam è troppo duro, ma non necessariamente efficace.
"La condanna a morte toglie il diritto di vivere, il
diritto più importante di una persona. Toglie anche la possibilità di fare del
bene e, nel caso, di dimostrare la propria innocenza.
"E’ necessario ridurre l'effetto delle condanne a
morte."
I minori, le donne incinte e le donne con bambini sotto i
tre anni non possono essere condannati a morte. Il Ministero prevede di
aggiungere alla lista le persone di 70 anni e più.
I funzionari presenti alla riunione, che si è tenuta
nella provincia di Hoa Binh vicino ad Hanoi, in gran parte hanno condiviso le
proposte, precisando tuttavia che la punizione per la corruzione dovrebbe
restare severa per guadagnare la fiducia dell’opinione pubblica.
Per tutelare i diritti umani, Tung ha detto che il
Ministero prevede di aggiungere tre nuovi reati al codice penale: violazione
dei diritti di voto dei cittadini, distorsione dei risultati di sondaggi di
opinione, violazione della libertà di parola e di manifestazione.
Il nuovo codice penale dovrebbe inoltre rendere più dure
le pene per violazione della libertà religiosa.
Il Vietnam è passato dal metodo della fucilazione a
quello dell’iniezione letale nel novembre 2011, tuttavia la mancanza dei
farmaci necessari per l'iniezione letale fa sì che i prigionieri del braccio
della morte non sappiano quando saranno uccisi, il che secondo molti è peggio
della morte. (Fonti: Thanh Nien News, 25/03/2015) Per saperne di piu' :
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