sabato 28 marzo 2015

1.  LA STORIA DELLA SETTIMANA : PADOVA: TAVOLA ROTONDA SU ABOLIZIONE DELLA PENA DI MORTE NEL MONDO E DELL’ERGASTOLO 2.  NEWS FLASH: CINA: TRE ESECUZIONI PER L’ATTACCO ALLA STAZIONE DI KUNMING 3.  NEWS FLASH: UTAH (USA): GOVERNATORE RATIFICA REINTRODUZIONE DELLA FUCILAZIONE 4.  NEWS FLASH: INDIA: IL PRESIDENTE PRANAB MUKHERJEE COMMUTA CONDANNA A MORTE IN CARCERE A VITA 5.  NEWS FLASH: VIETNAM: POSSIBILE RIDUZIONE DEI REATI CAPITALI 6.  I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :


PADOVA: TAVOLA ROTONDA SU ABOLIZIONE DELLA PENA DI MORTE NEL MONDO E DELL’ERGASTOLO Lunedì 30 marzo 2015 si terrà a Padova la Tavola Rotonda su l’”Abolizione della pena di morte nel mondo e dell'ergastolo come negazione dei principi costituzionali”, organizzata dal Centro di Ateneo per i Diritti Umani dell'Università di Padova e da Nessuno tocchi Caino.

La Tavola Rotonda si svolgerà a partire dalle h.15.30 presso l’Archivio Antico dell'Università di Padova, Palazzo del Bo, Via 8 febbraio 1848. L’ingresso è libero.

Saluti iniziali
Marco Mascia, Direttore Centro di Ateneo per i Diritti Umani Università di Padova Flavio Rodeghiero, Assessore alla Cultura, Comune di Padova Maria Grazia Lucchiari, Nessuno tocchi Caino Padova

Relatori
Elisabetta Zamparutti (Tesoriera di Nessuno tocchi Caino, già deputata) Padre Guido Bertagna (Membro del Consiglio Direttivo di Nessuno tocchi Caino) Paolo De Stefani (Docente di Tutela internazionale dei diritti umani nel Corso di laurea in Scienze politiche, relazioni internazionali, diritti umani dell'Università di Padova) Davide Galliani (Docente di Diritti fondamentali nel Corso di laurea in Scienze sociali per la globalizzazione dell'Università di Milano) Vittorio Borraccetti (Magistrato, già componente del Consiglio Superiore della Magistratura) Gian Antonio Stella (Giornalista e scrittore) Rita Bernardini (Segretaria di Radicali Italiani, già deputata)

Modera
Alessandra Mercanzin (Giornalista 7Gold Telepadova) Per saperne di piu' : http://www.nessunotocchicaino.it/

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CINA: TRE ESECUZIONI PER L’ATTACCO ALLA STAZIONE DI KUNMING
24 marzo 2015: tre persone sono state giustiziate per un accoltellamento di massa che ha ucciso 31 persone in una stazione ferroviaria a Kunming nel marzo 2014, ha annunciato la Corte Suprema del Popolo della Cina in un post sul suo microblog.
Iskandar Ehet, Turgun Tohtunyaz e Hasayn Muhammad sono stati messi a morte per "aver guidato una organizzazione terroristica e omicidio volontario", ha detto la Corte Suprema. Una donna coinvolta nell’attacco, Patigul Tohti, era incinta al momento del suo arresto ed è stata condannata al carcere a vita.
L’attacco alla stazione di Kunming, che le autorità hanno attribuito ai separatisti musulmani dello Xinjiang, ha provocato anche il ferimento di 141 persone ed è stato definito dai media statali come “l’11 Settembre della Cina”.
Nel corso del 2014, nello Xinjiang, almeno 200 persone sono morte in attentati e scontri tra residenti Uighuri e forze di sicurezza.
La Cina ha messo a morte circa 2.400 persone nel 2014, ha stimato la Fondazione statunitense Dui Hua. (Fonti: Reuters e theguardian.com, 24/03/2014) Per saperne di piu' : http://www.theguardian.com/world/2015/mar/24/china-executes-three-for-kunming-railway-station-attack-which-killed-31

UTAH (USA): GOVERNATORE RATIFICA REINTRODUZIONE DELLA FUCILAZIONE
23 marzo 2015: Il governatore Gary Herbert ha ratificato la legge HB11 per la reintroduzione della fucilazione come “secondo metodo di esecuzione”. Herbert, bianco, repubblicano, ha affidato al suo portavoce Marty Carpenter questa dichiarazione: “Quelli che mi hanno chiesto di non firmare questa legge sono del tutto contrari alla pena di morte, ma non è questo l’argomento della legge odierna. Lo stato ha una legge, e se un tribunale condanna e un giudice firma un mandato di esecuzione, è nostro dovere, in quanto ramo esecutivo, far sì che una esecuzione possa essere compiuta”.
Il governatore la scorsa settimana aveva ricevuto una petizione con 6.200 firme perché non approvasse la legge. La petizione era stata coordinata da Ralph Dellapiana, dell’associazione Utahns for Alternatives to the Death Penalty. 500 firme venivano da cittadini dello Utah, le altre provenivano da altre parti del mondo.
Carpenter ha poi concluso: “34 stati usano la pena di morte. Tutti hanno l’iniezione letale come sistema primario. Alcuni stati hanno scelto anche un metodo secondario: 8 stati hanno scelto la sedia elettrica, 4 la camera a gas, 3 l’impiccagione, e 2 il plotone di esecuzione”.
Il ddl era passato alla Camera il 13 febbraio, e l’11 marzo al Senato. Il disegno di legge, presentato dal deputato repubblicano Paul Ray, prevede che l’amministrazione penitenziaria utilizzi preferibilmente l’iniezione letale, ma nel caso non riesca a reperire i farmaci letali, può utilizzare la fucilazione.
Fino al 2010 in Utah la fucilazione era in vigore come metodo alternativo, utilizzabile solo su richiesta del condannato. Quell’anno, dopo la fucilazione di Ronnie Lee Gardner, l’opzione fu abolita “a causa dell’eccessiva attenzione da parte dei media”. La nuova legge affida la scelta allo stato, non al condannato.
(Fonti: Deseret News, 23/03/2015)
Per saperne di piu' : http://www.deathpenaltyinfo.org/

INDIA: IL PRESIDENTE PRANAB MUKHERJEE COMMUTA CONDANNA A MORTE IN CARCERE A VITA
26 marzo 2015: dopo aver respinto richieste di grazia di 22 detenuti nel braccio della morte, il Presidente Pranab Mukherjee ha commutato in carcere a vita la pena di un condannato a morte.
Man Bahadur Deewan, alias Tote Deewan, era stato condannato per aver ucciso la moglie Gauri e due figli minori, Rajib e Kajib, nel settembre del 2002 in un villaggio nel distretto di Dibrugarh dell’Assam. In seguito aveva ucciso un vicino di casa prima di arrendersi alla polizia.
Questo è uno dei rari casi in cui Mukherjee ha commutato la condanna a morte dopo la sua elezione nel 2012.
La decisione di Mukherjee si è basata sul parere del Ministero degli interni che l’aveva consigliato di avere una visione indulgente del caso, visto che Deewan aveva un retroterra molto umile e aveva ucciso la moglie, i figli e il vicino di casa a causa della sua povertà e mancanza di una occupazione. (Fonti: conomictimes.indiatimes.com, 26/03/2015) Per saperne di piu' :

VIETNAM: POSSIBILE RIDUZIONE DEI REATI CAPITALI
24 marzo 2015: il Ministero della Giustizia vietnamita ha proposto l'abolizione della pena di morte per una serie di reati tra cui rapina e spaccio di eroina, sostituendola con l’ergastolo.
Il Vice ministro della giustizia Dinh Trung Tung ha detto ai legislatori in occasione di un meeting che il codice penale è in via di modifica per renderlo più umano e rafforzare la deterrenza.
"Applicheremo la pena di morte solo per reati particolarmente gravi", ha detto, suggerendo che essi includono omicidi efferati, omicidi con stupro o rapina, omicidi di primo grado e crimini che minacciano seriamente lo sviluppo umano e l'ordine pubblico, come la corruzione.
Il Ministero prevede di abolire la pena di morte per reati come la rapina, distruzione di costruzioni e materiali rilevanti per la sicurezza nazionale, disobbedienza agli ordini delle autorità', resa ai nemici del Paese, rottura della pace, causare guerre di invasione e altri crimini di guerra.
Per quanto riguarda i reati legati alla droga, il Ministero prevede di mantenere la pena di morte solo per il traffico.
Altre azioni compresi lo spaccio e il possesso di droga comporteranno come pena massima l’ergastolo.

NESSUNO TOCCHI CAINO
no alla pena di morte...........................






Secondo Tran Van Do, ex giudice presso la Corte Suprema del Popolo, le punizioni severe da sole non ridurranno i crimini.
"La cosa più importante in materia di giustizia penale è guidare le persone a comportarsi bene."
Do si è riferito al più grande processo in Vietnam per traffico di droga, risalente allo scorso giugno, in cui 29 persone sono state condannate a morte.
Ha detto che se le leggi fossero state applicate rigorosamente, 60 persone avrebbero ricevuto la condanna a morte.
"Non sarebbe stato un processo. Sarebbe stato un massacro.”
Nguyen Tat Vien, membro del Comitato Direttivo Centrale per la Riforma della Giustizia, ha detto che il sistema legale punitivo del Vietnam è troppo duro, ma non necessariamente efficace.
"La condanna a morte toglie il diritto di vivere, il diritto più importante di una persona. Toglie anche la possibilità di fare del bene e, nel caso, di dimostrare la propria innocenza.
"E’ necessario ridurre l'effetto delle condanne a morte."
I minori, le donne incinte e le donne con bambini sotto i tre anni non possono essere condannati a morte. Il Ministero prevede di aggiungere alla lista le persone di 70 anni e più.
I funzionari presenti alla riunione, che si è tenuta nella provincia di Hoa Binh vicino ad Hanoi, in gran parte hanno condiviso le proposte, precisando tuttavia che la punizione per la corruzione dovrebbe restare severa per guadagnare la fiducia dell’opinione pubblica.
Per tutelare i diritti umani, Tung ha detto che il Ministero prevede di aggiungere tre nuovi reati al codice penale: violazione dei diritti di voto dei cittadini, distorsione dei risultati di sondaggi di opinione, violazione della libertà di parola e di manifestazione.
Il nuovo codice penale dovrebbe inoltre rendere più dure le pene per violazione della libertà religiosa.
Il Vietnam è passato dal metodo della fucilazione a quello dell’iniezione letale nel novembre 2011, tuttavia la mancanza dei farmaci necessari per l'iniezione letale fa sì che i prigionieri del braccio della morte non sappiano quando saranno uccisi, il che secondo molti è peggio della morte. (Fonti: Thanh Nien News, 25/03/2015) Per saperne di piu' : 




venerdì 27 marzo 2015


Se questo non  è sciacallaggio politico effettuato sulle povere vittime dell'Airbus ditemi cosa è.........ma vi pare possibile che un personaggio così offensivo come è il Signor GRILLO sia leader di un movimento politico che si vuol candidare alla guida della nostra povera Italia ???? Questo nazional-fascista-provocatore di professione sarebbe meglio che tornasse a far ridere perchè ora fa piangere le persone responsabili e che hanno a cuore le sorti vere del nostro paese e dell'europa.




Ci sono inquietanti analogie tra Andrea Lubitz, il copilota dell'Airbus A320 della Germanwings che si è schiantato sulle Alpi francesi, e Matteo Renzie che sta schiantando l'Italia. Si tratta in entrambi casi di uomini soli al comando. Entrambi si sono chiusi dentro eliminando ogni interferenza esterna. Dall'interno della cabina di pilotaggio Lubitz ha azionato il cockpit door, Renzie ha eliminato il Senato e ogni opposizione interna e ridotto il Parlamento a un ratificatore di decreti legge. I passeggeri dell'Airbus hanno capito solo all'ultimo che il copilota li stava portando al disastro, dopo otto lunghi minuti. L'Italia lo capirà anch'essa all'ultimo, quando non ci sarà più niente da fare. Un uomo solo al comando lo si è già visto in passato e non è stato un bello spettacolo. In Francia si è notata la commozione della Merkel abbracciata a Hollande, due personaggi che piangeranno in futuro lacrime di coccodrillo se l'Italia andrà in default per pagare gli interessi sui titoli pubblici comprati dai loro Paesi. L'Airbus Italia ha un copilota chiuso in cabina, non soffre di depressione, ma la fa venire agli italiani, ha un ego ipertrofico. Si è chiuso dentro e ogni due minuti spara cazzate attraverso l'interfono per rassicurare i passeggeri che cominciano ad avere dei dubbi più si avvicina il massiccio
Le compagnie aeree hanno ripristinato la regola di mai meno di due in cabina. Infatti, ad oggi i regolamenti europei non impedivano che un pilota rimanesse da solo all'interno della cabina. Fermiamo Renzie finché siamo in tempo e evitiamo che dopo aver chiuso all'esterno il Senato si faccia una legge elettorale ad hoc per pilotare l'Italia a suo piacimento. Se lo lasciamo fare non ci saranno superstiti, ma soltanto "morceaux".
Una differenza tra il copilota e l'ex sindaco di Firenze comunque c'è: il copilota era depresso, ma non i passeggeri. Renzie non è depresso, ma lo sono gli italia

sabato 21 marzo 2015




NESSUNO TOCCHI CAINO
contro la pena di morte........................


1.  LA STORIA DELLA SETTIMANA : ZIMBABWE: MINISTRO EMMERSON MNANGAGWA, 'ABOLIRE DEL TUTTO LA PENA CAPITALE'
2.  NEWS FLASH: USA: ‘SOLO IL 16% DELLE PERSONE CONDANNATE A MORTE È STATO GIUSTIZIATO’
3.  NEWS FLASH: PAKISTAN: IMPICCATI ALTRI QUATTRO PRIGIONIERI A RAWALPINDI E MIANWALI 4.  NEWS FLASH: BIELORUSSIA: 21ENNE CONDANNATO A MORTE PER OMICIDIO E STUPRO 5.  NEWS FLASH: INDONESIA: PRESIDENTE WIDODO COMMUTA CONDANNA A MORTE IN ERGASTOLO 6.  I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA : PADOVA: TAVOLA ROTONDA SU ABOLIZIONE DELLA PENA DI MORTE NEL MONDO E DELL’ERGASTOLO


ZIMBABWE: MINISTRO EMMERSON MNANGAGWA, 'ABOLIRE DEL TUTTO LA PENA CAPITALE'
13 marzo 2015: intervenendo a un meeting sulla Costituzione a Marondera, il Presidente facente funzione dello Zimbabwe, oltre che Ministro della Giustizia, degli Affari Legali e Parlamentari, Emmerson Mnangagwa, ha ribadito di volere la pena di morte “totalmente” abolita dalla Costituzione.

La nuova Costituzione ha messo fuorilegge la pena di morte per le donne e gli uomini minori di 18 anni e ultra settantenni. Ma Mnangagwa, da sempre contrario alla pena capitale, ha detto che la forca va risparmiata anche per gli uomini per i quali l’esecuzione è consentita.
“Sono felice che le donne siano state escluse dalla pena di morte, ma ora io sto lottando perché anche voi uomini non possiate essere impiccati”, ha detto tra gli applausi dalla folla.
“I miei colleghi possono dire quello che vogliono, ma io penso che il progresso della società è abolire la pena di morte, ferme restando le pesanti sanzioni per coloro che commettono reati gravi come omicidio, rapina e così via… I tribunali possono condannarli addirittura all'ergastolo, non sono contrario a questo, lo sostengo, sono solo contro l'esecuzione di un essere umano, perché ho sperimentato questo, ho rischiato di essere impiccato.”
“Non m’importa di quello che pensate, anche se tutti voi la volete, io non la voglio. Quando il Presidente [Mugabe] mi ha nominato Ministro della Giustizia, gli ho detto chiaro e tondo che se mi metteva lì io non avrei mai fatto impiccare la gente.”
Il Vice Presidente Mnangagwa è scampato alla forca per sabotaggio negli anni 60, durante il dominio coloniale, sol perché era minore di 21 anni. Ha suscitato l’ilarità generale quando ha detto che avrebbe automaticamente scampato la forca una seconda volta oggi che ha ormai più di 70 anni. Il 14 novembre 2014, una delegazione di Nessuno tocchi Caino e del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito ha incontrato ad Harare il Ministro della Giustizia Emmerson Mnangagwa, il quale ha voluto raccontare come, durante la sua detenzione nella prigione di Harare, ha dovuto accompagnare alla forca numerosi suoi compagni e, dopo l’impiccagione, seppellirli nel parco del carcere. Da allora ha maturato una convinzione abolizionista e si è sempre rifiutato di firmare condanne a morte durante i due mandati in cui, è stato responsabile della giustizia dello Zimbabwe. (Fonti: The Herald, 14/03/2015) Per saperne di piu' : http://www.thezimbabwedaily.com/zimbabwe/25398-remove-death-penalty-totally.html

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USA: ‘SOLO IL 16% DELLE PERSONE CONDANNATE A MORTE È STATO GIUSTIZIATO’
17 marzo 2015: il Washington Post ha riassunto lo stato della pena di morte negli Usa. Da quando la pena di morte è stata reintrodotta nel 1976, al 31 dicembre 2013, negli Usa sono state emesse 8.466 condanne capitali. Nello stesso periodo preso in considerazioni, le esecuzioni sono state 1359, il 16%. Delle 8.466 condanne emesse, 3.194 sono state annullate in appello; 2.979 rimangono nei bracci della morte; 1.359 sono stati giustiziati; 509 sono morti di cause naturali o per suicidio, 392 hanno ottenuto un provvedimento di clemenza da parte del governatore con la pena commutata in ergastolo, e 33 hanno lasciato il braccio della morte per “motivi vari”. Come si vede, gli annullamenti costituiscono l’esito più probabile delle condanne a morte. Gli annullamenti sono stati motivati con: conferma del verdetto di colpevolezza ma annullamento della condanna a morte (1.781), annullamento del verdetto di colpevolezza (890), articoli della legge capitale in seguito dichiarati incostit  uzionali (523). La seconda probabilità più alta è quella di rimanere nei bracci della morte un numero molto alto di anni, e l’eventualità di essere giustiziati è solo la terza in ordine di grandezza.
Il motivo di una percentuale così alta di annullamenti non risiede nella “leggerezza” dei giudici, ma nelle particolari garanzie che vengono concesse ad un condannato a morte, il quale può fare ricorso sia alle corti di stato, che alle Corti Supreme, che ai giudici federali.
C’è molta differenza tra gli stati per come applicano la pena di morte. Nel periodo in analisi alcuni stati (Kansas, Massachusetts, New Hampshire, New Jersey, New York e Rhode Island) hanno emesso condanne a morte, ma non ne hanno eseguita nessuna. La media nazionale dice che il 13,34% delle condanne a morte messe ha avuto come esito finale l’esecuzione.
Lo stato che ha la percentuale più alta di rispondenza tra condanne ed esecuzioni è la Virginia, con il 72%. Ha emesso 152 condanne a morte ed ha compiuto 110 esecuzioni. Nessun altro stato raggiunge il 50%, il Texas si avvicina al 50%, e il South Dakota si avvicina al 45%, il Missouri non arriva al 40%. Il 5° stato in ordine di percentuale è l’Oklahoma, che non arriva al 30%.
Tre stati hanno emesso più di 1.000 condanne a morte: Texas (1075), Florida (1040), e California (1013). Di queste condanne, il Texas ne ha eseguite 508, la Florida 81, e la California 13. Indipendentemente dall’opinione che si può avere sulla pena di morte, una così evidente disparità su come i diversi stati applicano la pena di morte solleva dubbi sul rispetto del principio costituzionale della “uguale protezione”, attiva e passiva, che i cittadini devono avere dalla legge. Troppo varia è l’eventualità che sia le vittime che gli imputati ottengano, davanti alla legge, “uguale trattamento”. Per lo stesso motivo un giudice federale in California ha recentemente dichiarato incostituzionale la pena di morte in California per la lentezza e arbitrarietà con cui viene applicata, sconfinando nella tortura, ossia nella “punizione crudele ed inusuale” che viene esplicitamente vietata dall’8° emendamento alla costituzione degli Stati Uniti. Infine, la lentezza del sistema capitale met  te a dura prova sia gli imputati, sia le vittime, costrette a processi ripetuti nel tempo, a verdetti altalenanti, e ad attese anche di decenni. Un sistema del genere sembra tradire la promessa di giustizia, e sconfinare piuttosto nella tortura.
(Fonti: Washington Post, dati del Bureau of Justice Statistics, 17/03/2015) Per saperne di piu' : http://www.washingtonpost.com/blogs/monkey-cage/wp/2015/03/17/most-death-penalty-sentences-are-overturned-heres-why-that-matters/

PAKISTAN: IMPICCATI ALTRI QUATTRO PRIGIONIERI A RAWALPINDI E MIANWALI
19 marzo 2015: altri quattro condannati a morte sono stati giustiziati a Rawalpindi e Mianwali, tutti detenuti per fatti non legati al terrorismo.
Tra i prigionieri impiccati nel carcere di Adiala a Rawalpindi figurano anche due fratelli, Mohammad Asghar e Ghulam Mohammad, condannati per aver ucciso due loro familiari nel 1996 nella stazione di polizia della città di Jatli, nel sub-distretto di Gujar Khan.
Il terzo giustiziato, Gulistan Zaman, era stato condannato per aver ucciso un uomo a Kallar Syedan nel 1998.
Un altro detenuto, Abdul Sattar, è stato impiccato nel carcere di Mianwali per aver ucciso un uomo nel corso di una lite nel 1992.
I loro appelli erano stati respinti dai tribunali superiori e le loro richieste di clemenza rigettate dal Presidente del Pakistan.
Con le recenti impiccagioni, sono stati 52 i detenuti impiccati in tutto il Paese, dopo l'attacco mortale alla scuola pubblica dell'Esercito a Peshawar il 16 dicembre 2014.
Esprimendo grave preoccupazione per l’alto numero di impiccagioni praticate nel Paese da dicembre 2014, le Nazioni Unite hanno chiesto al Pakistan l’immediata reintroduzione della moratoria sulle esecuzioni capitali.
(Fonti: arynews.tv, 19/03/2015)

BIELORUSSIA: 21ENNE CONDANNATO A MORTE PER OMICIDIO E STUPRO
18 marzo 2015: la Corte Distrettuale di Rechytsa, in Bielorussia, ha condannato a morte Siarhei Ivanou, 21 anni, con l'accusa di aver stuprato e ucciso una ragazza di 19 anni, il 29 agosto 2013.
Oltre all’accusa di omicidio commesso con particolare crudeltà e con violenza sessuale (Parte 2, Art. 139 del codice penale), il condannato è stato accusato di teppismo crudele (Parte 2, Art. 339 del codice penale), rapina (Parte 2, Art. 206), di aver inflitto lesioni personali gravi (para. 7, Parte 2, Art. 147), furto (Parte 2, Art. 205), e altri atti di natura sessuale (Parte 3, Art. 167).
Il processo si è svolto a porte chiuse e le accuse sono state molto probabilmente valutate da una corte di livello diverso, dal momento che i casi che possono comportare un verdetto di morte sono normalmente trattati da corti regionali.
Secondo l'agenzia di stampa BelaPAN, l'imputato era stato più volte condannato e al momento dell'omicidio era intossicato, anche a causa di abuso di sostanze psicotrope. (Fonti: Viasna Belarus Human Rights Center, foreignaffairs.co.nz, 19/03/2015) Per saperne di piu' :

INDONESIA: PRESIDENTE WIDODO COMMUTA CONDANNA A MORTE IN ERGASTOLO
15 marzo 2015: il Presidente indonesiano Joko "Jokowi" Widodo ha accolto la richiesta di grazia presentata da Dwi Trisna Firmansyah, un 28enne che era stato riconosciuto colpevole di omicidio premeditato, commutando la sua condanna a morte in ergastolo.
L'avvocato di Dwi, Asep Ruhiat, ha detto di aver ricevuto il 13 marzo copia del Decreto presidenziale (Keppres) No.18/G/2015 sulla grazia dal Penitenziario di Gobah, a Pekanbaru, dove il suo cliente è stato detenuto negli ultimi tre anni. La Corte Distrettuale di Pekanbaru (PN) ha confermato la concessione della grazia.
"Il presidente Jokowi, attraverso la Segretariato di Stato, ha stabilito il decreto presidenziale a Jakarta lo scorso 13 febbraio," ha detto Asep al Jakarta Post il 15 marzo.
"Il decreto non contiene considerazioni sul perché il presidente Jokowi abbia accolto la richiesta di clemenza, limitandosi a dire che il condannato merita di ricevere la grazia", ha proseguito.
Dwi è uno dei tre condannati a morte coinvolti nella rapina e negli omicidi premeditati di Agusni Bahar, proprietario del negozio Niagara Ponsel a Pekanbaru, e di suo figlio Dodi Haryanto.
I tre condannati avrebbero brutalmente ucciso le vittime che stavano recitando la preghiera del Subuh, il 16 aprile 2012.

Una giuria presieduta da Ida Bagus Dwiyantara condannò a morte i tre imputati il 25 settembre 2012.



venerdì 20 marzo 2015

Mèdici, Cosimo de', detto il Vecchio
Mèdici, Cosimo de', detto il Vecchio. - Uomo politico fiorentino (Firenze 1389 - Careggi 1464), figlio di Giovanni di Bicci. In gioventù, pur dedicandosi alla mercatura, ricoprì anche cariche politiche ed ebbe incarichi diplomatici. Ma, considerato il capo dell'opposizione all'oligarchia dominante, fu poi arrestato (1433) e confinato per dieci anni a Padova; essendo stato bandito però il suo avversario Rinaldo degli Albizzi, fu richiamato l'anno dopo in patria, sostenuto dal favore popolare. Divenne allora rapidamente il dominatore della vita politica di Firenze: fece bandire o escludere dai pubblici uffici i suoi nemici (una sua vittima fu Palla Strozzi) e fece salire alle più alte cariche dello stato gli uomini a lui più fedeli; creò, nel 1458, quel Consiglio dei Cento che fu la più sicura salvaguardia del suo potere; si servì della minaccia di rinnovare il catasto, istituito nel 1427, come di valido strumento di controllo sociale, non esitando, al momento opportuno, a colpire i suoi avversarî nelle finanze. Tuttavia, almeno formalmente, non divenne mai vero signore di Firenze, né mai portò agli statuti costituzionali del comune modificazioni decisive. Mentre egli fu capo della politica fiorentina, la repubblica, dapprima alleata con Venezia contro la politica espansionistica di Filippo Maria Visconti, si volse poi all'alleanza con Francesco Sforza, legato da cordiali rapporti personali con Cosimo, e con la Francia. Attivissimo in ogni campo, promosse, con vera competenza, l'agricoltura, incrementò il commercio, anche con disposizioni particolari e con opere pubbliche (notevoli quelle per la navigabilità dell'Arno); diede non solo alla sua casa bancaria, che divenne una delle più potenti d'Europa, ma alla stessa Firenze, una fortuna economica solidissima. Fu splendido protettore di letterati e artisti; fece costruire chiese, cappelle, palazzi e ville (sembra dimostrato che la Badia fiesolana sia stata costruita su suoi disegni); aprì e diede impulso a biblioteche, nel suo palazzo, al convento di S. Marco, alla Badia. L'esaltazione di lui come pater patriae non fu perciò solo ossequio servile alla sua casa.

mercoledì 18 marzo 2015

COMPASSIONE



Cosa è la compassione ?????????
La compassione (dal latino cum patior - soffro con - e dal greco συμπἀθεια , sym patheia - "simpatia", provare emozioni con..) è un sentimento per il quale un individuo percepisce emozionalmente la sofferenza altrui provandone pena e desiderando alleviarla 
Il concetto di compassione richiama quello di empatia dal greco "εμπαθεια" (empateia, composta da en-, "dentro", e pathos, "affezione o sentimento"), che veniva usata per indicare il rapporto emozionale di partecipazione soggettiva che legava lo spettatore del teatro greco antico all'attore recitante ed anche l'immedesimazione che questi aveva con il personaggio che interpretava. 
In molti casi si tende a confondere la compassione con la pietà (pietas).
La pietà è il sentimento che induce l'uomo ad amare e rispettare il prossimo.
Il significato attuale della parola pietà, cioè misericordia, non corrisponde al significato del termine da cui essa deriva: la pietas degli antichi era infatti la devozione religiosa, il sentimento d'amore patriottico e di rispetto verso la famiglia e il valore intrinseco e gerarchico che essa rappresentava nel mondo ellenico. Il significato del termine si è avvicinato a quello attuale di misericordia con il Cristianesimo, per il quale la pietà è un attributo di Dio. 
Per noi fedeli DEL SUTRA DEL LOTO compassione sta ad indicare che partecipiamo attivamente al dolore sopportato da una persona…… lo facciamo nostro e lo alleviamo recitando con assoluta devozione NAM MYOHO RENGE KYO. A mio modesto avviso, pur essendo assolutamente importante recitare Daimoku occorre, verso chi non è un credente, accompagnare le nostre preghiere con un gesto tangibile di affetto……una carezza, un abbraccio risulta essere un apripista di fondamentale importanza per aprire i cuori alla nostra FEDE…..GRAZIE NMRK !!!!!!

sabato 14 marzo 2015

NESSUNO TOCCHI CAINO-
no alla pena di morte.......




1.  LA STORIA DELLA SETTIMANA : COSTA D’AVORIO: ABOLITA DEFINITIVAMENTE LA PENA DI MORTE 2.  NEWS FLASH: IRAQ: 6 TERRORISTI GIUSTIZIATI NEL CARCERE DI NASSIRIYA 3.  NEWS FLASH: PAKISTAN: ANCORA IMPICCAGIONI DOPO LA FINE DELLA MORATORIA 4.  NEWS FLASH: ARABIA SAUDITA: DECAPITATO ‘CAPO DI UNA BANDA’
5.  NEWS FLASH: EMIRATI ARABI UNITI: PREZZO DEL SANGUE SALVA QUATTRO UOMINI DALL’ESECUZIONE 6.  I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :


COSTA D’AVORIO: ABOLITA DEFINITIVAMENTE LA PENA DI MORTE
9 marzo 2015: l'Assemblea Nazionale della Costa d'Avorio ha abolito definitivamente la pena di morte nel Paese.

Dopo l'adozione da parte del Governo il 15 gennaio 2015, il Parlamento ha approvato all'unanimità due disegni di legge che modificano il Codice Penale e il Codice di Procedura Penale, sostituendo la pena di morte con l'ergastolo.
L'abolizione della pena capitale in Costa d'Avorio ha messo fine a 14 anni di discrepanza tra la Costituzione che l’aveva cancellata nel 2000 e il Codice Penale che la prevedeva in numerosi articoli, anche se mai applicata, perché vietata dalla Costituzione.
Il Gruppo Nazionale di Parliamentarians for Global Action (PGA) in Costa d'Avorio ha sostenuto con forza questo sviluppo e votato a favore delle due proposte di legge.
La pena di morte era stata abolita dalla nuova Costituzione, approvata con il referendum del 23 e 24 luglio 2000. In base alla legge ivoriana la Costituzione prevale sui codici penali, per cui da allora i tribunali non hanno potuto più emettere condanne a morte. Fino al 2000, il Codice Penale della Costa d’Avorio prevedeva la pena di morte per omicidio e dirottamento aereo, ma non è mai stata usata dall’indipendenza del Paese nel 1960. Il 18 dicembre 2014, la Costa d'Avorio ha co-sponsorizzato e votato a favore della Risoluzione per una moratoria delle esecuzioni capitali all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. (Fonti: PGA/NtC, 10/03/2015) Per saperne di piu' : http://www.nessunotocchicaino.it/

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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH

IRAQ: 6 TERRORISTI GIUSTIZIATI NEL CARCERE DI NASSIRIYA
11 marzo 2015: sei persone sono state impiccate nella prigione di Nassiriya, hanno riferito fonti della sicurezza.
Secondo il Ministero della Giustizia, i detenuti erano iracheni condannati a morte per azioni terroristiche, rapimenti e vari omicidi.
Questa è la terza esecuzione per accuse di terrorismo avvenuta nella prigione durante il periodo passato (quattro terroristi sono stati giustiziati il 3 luglio e altri cinque il 13 luglio 2014).
Almeno 64 esecuzioni sono state effettuate in Iraq nel 2014, la maggior parte delle quali relative ad atti di terrorismo. (Fonti: Iraq tradelink/NtC, 11/03/2015) Per saperne di piu' :

PAKISTAN: ANCORA IMPICCAGIONI DOPO LA FINE DELLA MORATORIA
13 marzo 2015: due prigionieri sono stati impiccati nel carcere di Faisalabad, portando a 27 il numero di persone giustiziate in Pakistan da quando, nello scorso dicembre, le autorità hanno deciso di mettere fine alla moratoria sulla pena di morte.
I due prigionieri, ha riportato Geo News, sono stati identificati come Sajid alias 'Taru' e Mohammad Akhtar alias 'Haseena', le cui impiccagioni sono avvenute la mattina presto nel Carcere Centrale di Faisalabad. Sajid era stato riconosciuto colpevole di omicidio, Akhtar di omicidio e stupro.
Il 12 marzo è stato giustiziato Muhammad Siddique nel distretto di Toba Tek Singh.
Siddique, che era una guardia della sicurezza di un cinema a Kamalia, aveva ucciso tre uomini – Nadeem Abbas, Muhammad Nadeem e Muhammad Rafi – per aver fischiato durante uno spettacolo di danza nel 2004.
La pena di morte era stata parzialmente reintrodotta nel mese di dicembre solo per i condannati per terrorismo, ma il 3 marzo scorso i Governi provinciali pachistani sono stati ufficialmente avvisati che era stata ripristinata anche per altri reati, tra cui omicidio, stupro e rapimento. (Fonti: geo.tv, 13/03/2015) Per saperne di piu' : http://www.geo.tv/article-178025-Two-death-row-prisoners-hanged-in-Faisalabad-jail

ARABIA SAUDITA: DECAPITATO ‘CAPO DI UNA BANDA’
12 marzo 2015: un uomo è stato decapitato nella regione orientale dell’Arabia Saudita, giungono così a 44 le persone messe a morte nel Regno da inizio anno, in base ad un conteggio tenuto dall’agenzia AFP.
Il giustiziato è stato identificato come Mansour bin Habeeb bin Mahdi Khalfan, cittadino saudita, che era stato riconosciuto colpevole di aver “capeggiato una banda” dedita al traffico di hashish, riciclaggio di denaro e falsificazione di documenti, si legge in un comunicato del Ministero degli Interni saudita.
Circa la metà delle 44 esecuzioni effettuate finora nel 2015 nel Paese sono avvenute per reati legati alla droga.
(Fonti: AFP, 12/03/2015)

EMIRATI ARABI UNITI: PREZZO DEL SANGUE SALVA QUATTRO UOMINI DALL’ESECUZIONE
5 marzo 2015: quattro uomini degli Emirati condannati a morte per aver stuprato, ucciso e smembrato un cameriera etiope sono stati perdonati dopo aver pagato 200.000 dirham (54.448 dollari) alla famiglia della vittima, che aveva accettato il prezzo del sangue.
La Corte d'Appello di Sharjah ha fatto cadere la pena di morte e ridotto la pena detentiva a tre anni ciascuno. Avendo passato più di cinque anni in carcere, sono stati liberati. Il tribunale in precedenza aveva ordinato un aumento del prezzo del sangue da 100.000 a 200.000 dirham a seguito di un ricorso della famiglia. Nel 2010, il tribunale di primo grado di Sharjah aveva condannato a morte A. M., 35 anni, S. R., 32, H. A., 33, e A. J., 30, per aver stuprato e ucciso Khor Fakkan in quello che la polizia ha definito uno dei crimini più gravi nel suo genere in quanto includeva lo stupro, il consumo di alcool e l’omicidio.
In base agli atti processuali, nell’agosto 2009, i quattro avevano rapito la donna a Khor Fakkan e, dopo averla imbavagliata e caricata sulla loro Land Cruiser, l’avevano portata nel deserto dove l’hanno stuprata una prima volta. Dopo di che l’hanno ricaricata in macchina e condotta sulle montagne di Al Dhaid dove hanno ripetuto l’atto. Dopo lo stupro gli uomini son passati con il SUV sopra la testa della donna e ne hanno martoriato il corpo a colpi di pietra prima di tentare di occultarlo. (Fonti: gulfnews.com, 08/03/2015) Per saperne di piu' :



domenica 8 marzo 2015












8 marzo 2015

eNEWS 391

 
Matteo Renzi Condividi FacebookMatteo Renzi Condividi Twitter
 

Finito il primo anno di governo, non è tempo di bilanci. Un anno su quattro, infatti, significa che siamo ancora a metà del primo tempo. Ma una prima verifica può essere utile tra di noi, che da anni ci diciamo le cose in modo schietto.

La sintesi: il Paese si sta rimettendo in moto. L'Italia sta davvero cambiando verso, passando dal meno degli ultimi anni al più, ma proprio per questo adesso dobbiamo intensificare gli sforzi. Tutta la fatica di quest'anno rischia di essere vana se adesso non acceleriamo. Guai dunque a sedersi.

L'Italia sta ripartendo. Lo vediamo da alcuni dati.
  • In un anno sono aumentati i posti di lavoro, più 134mila. Con le misure della legge di stabilità, zero tasse per chi assume a tempo indeterminato e con la riforma del lavoro (Jobs Act) sarà ancora più facile assumere. Il JobsAct aumenta le tutele per chi perde l'occupazione, ma soprattutto facilita le assunzioni, con buona pace di chi ha trascinato per mesi una polemica ideologica;
  • Lo spread non fa più paura: il decennale con i Bund era oltre 200 nel febbraio 2014, adesso sta sotto i 90 e ancora non è partito il Quantitive Easing. Quando partirà lo spread scenderà ancora;
  • Il dollaro ha recuperato terreno sull'Euro e ci avviciniamo alla parità. L'Italia ha tutto da guadagnarne;
  • L'Unione Europea sta attenta ai vincoli di bilancio ma finalmente si torna a parlare di crescita e investimenti (piano Juncker) e la nostra battaglia sulla flessibilità ha visto dei risultati concreti (la comunicazione sulla flessibilità della Commissione Europea);
  • Mutui e compravendita di auto crescono a doppia cifra. Mercato immobiliare, consumi, indice di fiducia delle famiglie e delle imprese tornano al segno più dopo anni. Nel primo trimestre è probabile che il Pil torni positivo dopo decine di rilevazioni negative.
Tutto questo deriva dalla solidità delle nostre riforme (l'elenco non comprende solo il mercato del lavoro ma spazia dai tanto criticati 80 euro fino alle misure innovative sulla legge di stabilità che ha abbassato le tasse per chi crea posti di lavoro e ridotto l'Irap) e dalla recuperata credibilità internazionale del Paese, che è un fattore molto importante per la fiducia dei mercati e quindi per l'economia reale. Ma naturalmente non basta.

Il quadro economico non è mai stato così invitante: si aggiunga - e su questo noi non c'entriamo niente, ma siamo felici per gli effetti - che il costo del petrolio è molto basso e questo è un dato molto significativo specie per un paese con la nostra bolletta energetica.

Insomma fuori torna a splendere il sole. Ma uscire di casa e mettersi in cammino dipende solo da noi. Per questo noi continuiamo con decisione sulle principali sfide che abbiamo davanti.

I) Riforme costituzionali. Superare il bicameralismo paritario, ridurre i poteri delle regioni e semplificare il rapporto tra centro e autonomie, eliminare gli enti inutili. Ci siamo. Martedì andiamo alla camera con il voto finale della seconda lettura. Puntiamo al referendum finale (perché per noi decidono i cittadini, con buona pace di chi ci accusa di atteggiamento autoritario: la sovranità appartiene al popolo e sarà il popolo a decidere se la nostra riforma va bene o no. Il popolo, nessun altro, dirà se i parlamentari hanno fatto un buon lavoro o no);

II) Legge elettorale. Certezza del vincitore, ballottaggio, garanzia di governabilità, parità di genere, metà preferenze e metà collegi. Manca l'ultima lettura - quella finale - alla Camera;

III) Scuola. In settimana concludiamo l'esame in consiglio dei ministri e presentiamo il disegno di legge al Parlamento chiedendo di discuterlo velocemente. Se le opposizioni non fanno ostruzionismo, ma provano a dare una mano anche migliorando il testo, non ci sarà nessun provvedimento di urgenza da parte nostra. Attenzione!!! mai vista tanta disinformazione come sulla scuola. Qui ci sono i tre video, in ordine, che ho fatto a settembre, gennaio e marzo su come abbiamo gestito La Buona Scuola. Per chi non ha tempo da perdere suggerisco di guardare solo l'ultimo ed è gradito un commento a matteo@governo.it;

IV) Rai. In settimana iniziamo l'esame in consiglio dei ministri per chiuderlo velocemente. Poi la palla passa al Parlamento con lo stesso metodo della scuola;

V) Riforma PA. In settimana la Commissione al Senato dovrebbe dare il via libera al ddl Madia. Poi aula. È una legge delega che introduce molte novità e dovrebbe semplificare il quadro. Nelle prossime settimane date un occhio a ciò che accadrà sull'innovazione.

Vi risparmio l'elenco degli altri dossier, dal fisco alla giustizia, dal terzo settore alle infrastrutture, dall'ambiente alla cultura, dalle liberalizzazioni all'università, dal sociale al turismo. Mi basta dirvi - per il momento - che ci stiamo lavorando molto, anche e soprattutto nei settori di cui i media parlano meno. E ribadisco che sul piano dei diritti metteremo la stessa determinazione che abbiamo messo e stiamo mettendo nelle altre riforme.

Sappiamo di avere una questione Mezzogiorno ancora aperta. Al Sud la ripresa non è ancora arrivata e non sarà qualche decimale di punto a farci cambiare idea. Ho molta fiducia nella capacità di alcuni progetti simbolo di trainare la ripresa: in settimana i parlamentari - che stanno lavorando molto più che in passato e a loro va la mia gratitudine - hanno approvato il DL Taranto. Penso dunque alle sfide legate a Ilva, ma anche a Bagnoli, su cui stiamo per nominare il commissario proprio nelle ore in cui festeggiamo il buon lavoro che è stato fatto sulla Città della Scienza dopo il rogo di due anni fa, a Pompei, su cui vediamo finalmente i primi risultati, fino al porto di Gioia Tauro, ai progetti turistici e imprenditoriali siciliani. Anche se non saremo mai credibili in Sicilia se finalmente non sarà speso il miliardo già disponibile per le infrastrutture idriche e di depurazione che sono ferme da troppi anni.
Sappiamo, insomma, che la situazione non è semplice. Ma anche se queste sfide sono bloccate da anni andiamo avanti tosti e decisi. Del resto questa è la legislatura in cui abbiamo portato a compimento scelte attese da decenni: la legge sulla responsabilità civile dei magistrati che aspettavamo dai tempi del referendum e di Enzo Tortora; la legge sulla cooperazione internazionale. Negli ultimi giorni poi abbiamo chiuso l’accordo per la fine del segreto bancario con la Svizzera, Monaco e Monaco e Liechtenstein e spero presto anche con il Vaticano. È stato un lavoro lungo, ma ne è valsa la pena: per decenni la frase "portare i soldi in Svizzera" è stato sinonimo di evasione. La Svizzera era la via d’uscita per chi voleva far sparire i soldi. Ora i soldi torneranno. Finalmente. La declassificazione dei documenti sul segreto di stato in una logica di trasparenza.

Mai come nel momento dell'elezione di Sergio Mattarella è stato chiaro a tutti che questo Parlamento ha la forza non solo di arrivare al 2018 ma anche e soprattutto di cambiare in profondità il sistema italiano. E se questo comporterà un attacco al potere di rendita di chi difende in modo tenace e ostinato lo status quo, beh, noi non ci tireremo indietro.

Domanda che si fa sempre in questi casi.
Qual è stato il momento peggiore? Risposta. Tutte le volte in cui abbiamo dovuto affrontare una crisi aziendale. è vero che molte sono state risolte bene, a cominciare da Alitalia, e proseguendo per Electrolux, Ast di Terni, Lucchini a Piombino, Termini Imerese, la Ferriera a Trieste, solo per citare le più rilevanti. Ma il dolore di una donna o di un uomo che perde il posto di lavoro senza che nessuno lo aiuti è indescrivibile.

Il momento migliore? È quello che deve ancora arrivare. Perché se fai politica con il cuore sai che non ti potrai accontentare, mai.

Se possiamo portare questo primo carnet di risultati, ancora per me non sufficiente ma certo superiore rispetto anche alle mie aspettative, il merito non è mio. E non è nemmeno della squadra che mi aiuta. Lasciate che lo dica chiaro, per la prima volta: tutto il merito di questo lavoro è del 41% delle elezioni europee. Ci ha dato una forza straordinaria ovunque. Ce la dà in Europa dove siamo il partito più votato. Ce la dà in Italia in Parlamento. Ce la dà dentro il nostro partito, non come forma di ricatto ma come richiamo alla responsabilità (dobbiamo discutere e farci carico delle ragioni di tutti, anche di chi non ha la maggioranza, ma nessuno può permettersi di fermare il cambiamento che gli italiani ci hanno chiesto). Il 41% inchioda il PD a una grandissima responsabilità: rispondere agli italiani che vogliono tornare a sperare. E se è vero che molto è stato fatto, diciamo la verità: il meglio deve ancora venire. E arriverà.

Pensierino della Sera. Buon otto marzo a tutte le donne, nessuna esclusa. Da chi fa lavori umili tutti i giorni, magari prendendo meno del parigrado uomo, a chi in questi mesi fa ricerca nello spazio come il capitano Samantha Cristoforetti. L'Italia è migliore grazie al vostro impegno. Proviamo a renderla ancora più bella, insieme, per essere un Paese di opportunità davvero pari, di opportunità per tutte e per tutti.

Un sorriso,
Matteo

PS. Nei giorni scorsi ho visto il bel film di Ava duVernay "Selma - La strada per la libertà" che racconta una delle più drammatiche e vincenti sfide di Martin Luther King, in Alabama. Un bel film, ma un film. Vedere invece ieri il Presidente Obama su quel ponte, cinquant'anni dopo, circondato da alcuni reduci partecipanti a quella marcia, e pensare che dopo mezzo secolo non soltanto un uomo di colore può votare senza restrizioni, ma addirittura divenire Presidente mi ha emozionato e commosso. Leggete le parole di Obama. E anche quelle di chi lo ha introdotto, John Lewis, che allora era tra gli organizzatori della marcia e oggi siede al Congresso. Se vogliamo, la storia può fare gli straordinari. E il cambiamento che aspettiamo dipende innanzitutto dal nostro impegno. Questa, banalmente questa, è la politica. Buona domenica a tutti.

MATTEO RENZI

sabato 7 marzo 2015

NESSUNO TOCCHI CAINO......
no alla pena di morte !!!!!!!!!!!!|!|





1.  LA STORIA DELLA SETTIMANA : NESSUNO TOCCHI CAINO DEDICA L’8 MARZO ALLE DONNE IRANIANE 2.  NEWS FLASH: SURINAME: PENA DI MORTE ABOLITA 3.  NEWS FLASH: VATICANO: NUOVO APPELLO S. SEDE PER ABOLIZIONE PENA DI MORTE 4.  NEWS FLASH: AFGHANISTAN: TRAFFICANTE DI ESSERI UMANI GIUSTIZIATO A KABUL 5.  NEWS FLASH: IRAN: LA LEGGE DELL’OCCHIO PER OCCHIO APPLICATA ALLA LETTERA A KARAJ 6.  I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :


NESSUNO TOCCHI CAINO DEDICA L’8 MARZO ALLE DONNE IRANIANE
6 marzo 2015: Nessuno tocchi Caino dedica l’8 marzo alle donne iraniane, perseguitate da un regime teocratico primatista mondiale per numero di esecuzioni capitali, in rapporto alla popolazione.

Elisabetta Zamparutti, tesoriera dell’associazione, ha dichiarato: “L’Iran, a dispetto del presunto volto buono del Presidente Rouhani, ha giustiziato almeno 721 persone nel 2014, di cui 26 donne ed oltre 1.200 sotto la Presidenza Rouhani. Ma se le esecuzioni sono tragicamente triplicate, sono aumentate anche altre violazioni dei diritti umani come l’ondata di atti di sfregio con l’acido a danno delle donne. La Comunità internazionale – ha continuato la tesoriera di Nessuno tocchi Caino - preoccupata della minaccia iraniana futura per via del nucleare, non deve ignorare la minaccia quotidiana che il regime iraniano costituisce nell’immediato, innanzitutto e da decenni, nei confronti delle sue cittadine e dei suoi cittadini.”
Elisabetta Zamparutti ha poi concluso: “Questo regime teocratico e misogino è chiaramente parte del problema medio orientale e quindi non può essere parte della soluzione. Occorre che la Comunità internazionale ponga quale condizione imprescindibile di ogni negoziato il rispetto dei diritti umani”.
Elisabetta Zamparutti parteciperà domani 7 marzo a Berlino ad un evento del Consiglio della Resistenza iraniana la cui leadership è affidata ad una donna, Maryam Rajavi.
(Fonti: NtC, 06/03/2015)
Per saperne di piu' : http://www.ncr-iran.org/en/

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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH

SURINAME: PENA DI MORTE ABOLITA
3 marzo 2015: il Parlamento del Suriname ha abolito la pena di morte, nel quadro della riforma del proprio codice penale.
Il 19 maggio 2014, il Ministro della Giustizia e della Polizia del Suriname, Edward Belfort, aveva annunciato un progetto di modifica del codice penale che non prevedeva più la pena di morte.
Il 2 luglio 2014, la vice-Presidente dell'Assemblea Nazionale, Ruth Wijdenbosch, aveva detto all'assemblea generale annuale della Coalizione Mondiale contro la Pena di Morte svolta a Puerto Rico che il Suriname "avrebbe abolito presto la pena di morte".
Il 18 dicembre 2014, il Suriname ha per la prima volta votato a favore della Risoluzione per una moratoria delle esecuzioni capitali all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. In precedenza si era sempre astenuto sulla Risoluzione.
L’ultima volta che qualcuno è stato messo a morte in Suriname è stato nel 1982, quando i militari hanno giustiziato un certo numero di oppositori politici. Il 13 marzo, Wilfred Hawker, un sergente considerato colpevole di tradimento, è stato fucilato all’alba per aver tentato due colpi di stato.
(Fonti: Parliamentarians for Global Action, NtC, 05/03/2015) Per saperne di piu' : http://www.nessunotocchicaino.it/bancadati/schedastato.php?idstato=19000149&idcontinente=21

VATICANO: NUOVO APPELLO S. SEDE PER ABOLIZIONE PENA DI MORTE
5 marzo 2015: La Santa Sede lancia un nuovo appello al mondo per "una moratoria globale sull'uso della pena di morte" in vista della sua abolizione: cosi' mons. Silvano Maria Tomasi, osservatore permanente vaticano presso l'Ufficio Onu di Ginevra, durante la 28/ma sessione del Consiglio dei Diritti Umani in corso nella città elvetica. Lo riferisce la Radio Vaticana.
Il presule, ricordando quanto affermato da Giovanni Paolo II nella Evangelium Vitae, ha ribadito come appaia evidente che al giorno d'oggi ci sono altri mezzi che non siano la pena di morte "per difendere le vite umane dall'aggressore e per proteggere l'ordine pubblico e la sicurezza".
Citando Papa Francesco, ha ricordato inoltre "la possibilità dell''esistenza dell'errore giudiziale e l'uso che ne fanno i regimi totalitari e dittatoriali, come strumento di soppressione della dissidenza politica o di persecuzione delle minoranze religiose e culturali".
Mons. Tomasi sottolinea anche il fatto "che nessun chiaro effetto positivo della deterrenza risulta dall'applicazione della pena di morte e che l'irreversibilità di questa pena non consente eventuali correzioni in caso di errori giudiziari".
Il presule, lanciando infine l'appello all'abolizione della pena di morte, esorta a "migliorare le condizioni di detenzione, al fine di garantire il rispetto della dignita’umana delle persone private della loro libertà”. (Fonti: ANSA, 05/03/2015) Per saperne di piu' : http://en.radiovaticana.va/news/2015/03/06/holy_see_to_un_countries_should_end_the_death_penalty/1127147

AFGHANISTAN: TRAFFICANTE DI ESSERI UMANI GIUSTIZIATO A KABUL
28 febbraio 2015: Sayedullah alias Rais Khudaidad, considerato dalla Direzione Nazionale di Sicurezza (DNS) come una delle persone più pericolose nella storia dell'Afghanistan, è stato impiccato nel carcere di Pul-i-Charkhi a Kabul. Era stato arrestato nel settembre 2014 dalla DNS durante un'operazione speciale basata su precisi rapporti di intelligence. Secondo l’NDS, Rais Khudaidad è stato coinvolto in diversi episodi di sequestro di persona, omicidi e rapine a mano armata in diverse parti del Paese, tra cui Kabul, Kundoz e Kandahar. Avrebbe anche svolto attività criminali negli Emirati Arabi Uniti, in Pakistan, in Tagikistan e in altri Paesi. (Fonti: khaama.com, 28/02/2015) Per saperne di piu' :

IRAN: LA LEGGE DELL’OCCHIO PER OCCHIO APPLICATA ALLA LETTERA A KARAJ
2 marzo 2015: A un uomo che non è stato identificato per nome è stato cavato l'occhio sinistro nel carcere di Karaj Rajaishahr in applicazione letterale della legge dell’occhio per occhio, ha reso noto il quotidiano Hamshahri.
Non è noto se l'accecamento sia stato condotto dal personale medico o dalla parte offesa.
Il prigioniero era stato condannato per aver versato dell’acido sul volto di un altro uomo, che ha portato alla perdita completa della vista. Era stato condannato a essere cavato entrambi gli occhi, al pagamento del prezzo del sangue e 10 anni di carcere. La perdita dell'occhio destro è stata rinviata. (Fonti: Iran Human Rights, 04/03/2015) Per saperne di piu' : http://iranhr.net/




La giovinezza - Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

La giovinezza - Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

giovedì 5 marzo 2015

Bambini muoiono annegati. Trevisani esultano | Oggi Treviso | News | Il quotidiano con le notizie di Treviso e Provincia: Oggitreviso

Bambini muoiono annegati. Trevisani esultano | Oggi Treviso | News | Il quotidiano con le notizie di Treviso e Provincia: Oggitreviso
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Amnesty International
8 MARZO: Guido, unisciti a noi per i diritti delle donne
yolanda oquelì
"Difendere la vita, fare sentire la voce dei bambini che non conoscono le sfide da affrontare, questo mi dà la forza di continuare a combattere, nonostante tutto quello
che ho sofferto"
Yolanda Ochelí è la leader di Frenam, un’organizzazione che in Guatemala lotta per la propria terra. Protesta contro un progetto estrattivo che inquina e compromette la salute.

Per questo è stata gravemente ferita da colpi di arma da fuoco e subisce minacce.

Yolanda è tra le tantissime donne che nel mondo, ogni giorno, rivendicano i loro diritti.

Donne e ragazze coraggiose che non accettano discriminazione e violenza, nonostante i rischi, la paura e le intimidazioni. Combattono per i loro diritti, il loro futuro, quello dei loro figli.
Noi lottiamo insieme a queste donne. 

Denunciamo, ci mobilitiamo, lanciamo appelli e, grazie a te, facciamo pressione sulle autorità perché fermino le violazioni e tutelino i diritti umani.

Guido, tu puoi fare ancora di più.

Con una donazione ci permetterai di essere sempre più efficaci.
Difendi i diritti umani
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martedì 3 marzo 2015

Firenze ha come stemma il giglio rosso, la cui rappresentazione deriva dall'iris fiorentino, un fiore di colore bianco che era molto diffuso nel territorio. Al tempo della città libero comune lo stemma era bianco su fondo rosso, ma fu nel 1251, in seguito alle lotte fra Guelfi e Ghibellini che i colori furono invertiti e si adottò la versione del giglio rosso in campo bianco. Ancora oggi il comune della città si fregia di questo stemma, che è rimasto pressoché immutato nei secoli

Mozart - Aria della regina della notte - Der hölle rache

senzatomica - Istituto buddista italiano Soka Gakkai

lunedì 2 marzo 2015

Ormai è evidente che l'informazione della 7 è strettamente legata a quella del FATTO QUOTIDIANO. Non esistono trasmissioni di questa emittente che non veda partecipare almeno un giornalista del succitato giornale. 
Gomez, Travaglio, Scanzi.......sono di casa nei vari talk show messi in onda dalla SETTE.
M5S=FATTO QUOTIDIANO=LA 7. Alla faccia dell'imparzialità rivendicata da questa emittente televisiva.......vero Enrico Mentana ????