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Buongiorno
a tutti.
Mancano 46 giorni alle elezioni generali del 4 marzo. Le elezioni non sono un concorso di bellezza, ma la scelta tra modelli diversi di Paese. Presentare un programma significa immaginare l'Italia dei prossimi anni, provare a scrivere il futuro dei diritti e dei doveri dei nostri figli, costruire un'idea di lavoro al tempo dell'intelligenza artificiale e della robotica. Siamo partiti da Torino con i nostri amministratori e da Milano assieme a Giorgio Gori, Carlo Calenda e Beppe Sala. Per inserire in una cornice seria e coerente le varie proposte, i singoli punti, occorre partire da quale visione noi abbiamo dell'Europa. Per questo sabato 20 gennaio, a Milano, terremo il primo vero incontro di campagna elettorale. E racconteremo cosa pensiamo dell'Europa, del ruolo da protagonista che l'Italia deve avere a Bruxelles, della necessità di avere più democrazia e più buona politica nelle istituzioni comunitarie. Le proposte che in queste ore il PD sta elaborando partono da qui. Da come l'Italia deve stare in Europa. Poi, a seguire, il programma, i cento punti concreti con i risultati raggiunti e quelli ancora da raggiungere. Sarà possibile una campagna elettorale logica e razionale come questa? Sembra un'impresa non facile: alcuni dei nostri competitori vogliono semplicemente cancellare la realtà. Faccio cinque esempi che sarebbero persino divertenti se non fossero drammaticamente veri:
Come
vedete stiamo cercando di mantenere la campagna sulla realtà dei fatti, senza
ideologie, senza odio. Ma mi colpisce il modo pervicace con il quale si cerca
di negare i fatti. Un tempo la campagna elettorale era basata su idee diverse
e ciascuno cercava di prevalere contro l'altro. Adesso il meccanismo è quello
di negare la realtà. Scommettendo sul fatto che chi sta dall'altra parte
dello schermo non abbia il tempo o la voglia di verificare tutto ciò che
viene detto.
E allora? Allora finisce che questa campagna elettorale possiamo vincerla scommettendo sui volontari, sulle persone, sulla rete delle persone organizzate. Nel mare dell'odio e delle fake news la nostra forza sono le persone che ci danno una mano. Che ci credono. Che non si rassegnano al rancore. Che non fuggono di fronte alla verità, ma la cercano costantemente. Per questo non vi chiedo solo una mano, vi chiedo di diventare protagonisti della sfida che ci attende.
Ma
soprattutto andando voi casa per casa, impegnandovi voi personalmente. Questa
non è la mia campagna elettorale, questa è la nostra campagna elettorale. Conto
tanto sull'impegno di ciascuno di voi. Grazie!
Un sorriso, Matteo www.matteorenzi.it/app ![]() P.S. A proposito di verità, che piano piano si fa largo. Un nostro amministratore comunale è stato arrestato, tenuto per venti giorni in carcere e per tre mesi agli arresti domiciliari. Poi è stato assolto. Si chiama Giosi Ferrandino, era sindaco a Ischia. L'indagine su di lui è molto strana ed è passata sui media come "indagine CPL Concordia". I protagonisti dell'accusa sono gli stessi dell'indagine su Consip. I metodi, pare, simili. Si parlò molto di questa vicenda in passato. E oggi? Oggi sui quotidiani compare soltanto un trafiletto: tanto spazio per le accuse, pochissimo per le assoluzioni. Scommetto con voi che nei prossimi mesi questa vicenda tornerà clamorosamente fuori. Perché è strana, molto strana. Ne vedremo delle belle, amici. Nel frattempo ribadisco la nostra posizione: il tempo è galantuomo, la verità prima o poi arriva. Ci vuole solo un po' di pazienza. A noi non manca. |
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mercoledì 17 gennaio 2018
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