NESSUNO TOCCHI CAINO
no alla pena di morte.............
1. LA STORIA DELLA
SETTIMANA : ARABIA SAUDITA: ALTRI 10 PRIGIONIERI DECAPITATI 2. NEWS FLASH: INDONESIA: 12 CITTADINI
RILASCIATI DAL BRACCIO DELLA MORTE IN ARABIA SAUDITA 3. NEWS FLASH: USA: IL CANDIDATO ALLA PRESIDENZA
O'MALLEY VUOLE ABOLIRE LA PENA DI MORTE 4.
NEWS FLASH: BANGLADESH: COMMUTATA CONDANNA A MORTE DI MINORENNE 5. NEWS FLASH: IRAN: 27ENNE CONDANNATO
ALL'ASPORTAZIONE DEGLI OCCHI 6. I
SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :
7 agosto 2015: 10 prigionieri sono stati decapitati in
Arabia Saudita tra il 29 luglio e il 5 agosto, portando a 114 le esecuzioni
praticate quest’anno nel Paese, secondo un conteggio tenuto dalla AFP.
Il 29 luglio sono stati giustiziati tre cittadini
sauditi: Turki al Diaini, giustiziato a Riad per omicidio, Sharie al-Jineibi,
giustiziato nella provincia di Asir sempre per omicidio, e Mansour al Roali,
giustiziato nella regione di Jawf per traffico di anfetamine.
Il 30 luglio, il cittadino siriano Qassem Mohammed
al-Hilal è stato decapitato per aver “introdotto nel Regno una grande quantità
di pasticche di anfetamine”, è scritto nel comunicato diffuso dal Ministero
degli Interni saudita.
Il 31 luglio un cittadino pakistano è stato decapitato
per traffico di eroina. Si tratta di Shah Faisal Azeem Shah, la cui esecuzione
è stata effettuata nella capitale Riad, è scritto nel comunicato del Ministero
degli Interni saudita, diffuso dall’agenzia di stampa ufficiale Saudi Press.
Il 3 agosto un altro cittadino saudita, Mugrib
al-Thanyan, è stato messo a morte nella provincia Orientale per l’omicidio di
un connazionale, commesso con arma da fuoco a seguito di una lite.
Due cittadini etiopi, un pakistano e un saudita sono
stati decapitati il 5 agosto.
Gli etiopi Argawi Aldo Heilan Meriam e Hadish Zel Alam
erano stati condannati per aver ucciso e derubato un loro connazionale, ha reso
noto il Ministero degli Interni di Riad. La loro esecuzione è avvenuta nella
regione di Jazan.
In un caso distinto, il pakistano Esmat Sharif è stato
giustiziato a Gedda per traffico di eroina.
Il saudita Mushasha Harisi è stato decapitato sempre nella
regione di Jazan, in relazione all’omicidio di un connazionale, commesso con
un’arma da fuoco, è scritto nella nota del Ministero.
INDONESIA: 12 CITTADINI RILASCIATI DAL BRACCIO DELLA
MORTE IN ARABIA SAUDITA
4 agosto 2015: il governo indonesiano nel 2015 ha
ottenuto il rilascio di 12 propri cittadini dal braccio della morte dell’Arabia
Saudita, ha reso noto l’ufficio per l’assistenza legale ai cittadini all’estero
del Ministero degli Esteri indonesiano. Tra i rilasciati c’è anche Rika
Mustikawati, una domestica indonesiana che era stata condannata a morte in
Arabia Saudita per stregoneria e la cui condanna era stata in seguito ridotta a
tre anni di carcere.
Con i recenti rilasci, diventano 68 i cittadini
indonesiani liberati dal 2011 dal braccio della morte saudita.
Secondo il Ministero degli Esteri di Jakarta, sono 24 gli
indonesiani che attualmente rischiano la condanna a morte in Arabia Saudita. Di
questi 24, 12 sono accusati di omicidio, nove di adulterio e tre di magia nera.
USA: IL CANDIDATO ALLA PRESIDENZA O'MALLEY VUOLE ABOLIRE
LA PENA DI MORTE
31 luglio 2015: il candidato alle elezioni presidenziali
Usa del 2016 Martin O'Malley ha presentato le sue proposte di revisione del
sistema di giustizia penale del Paese, promettendo di riformare i dipartimenti
di polizia, abolire la pena di morte e affrontare il sovraffollamento delle
carceri.
"Il sistema di giustizia penale degli Stati Uniti ha
un disperato bisogno di riforme. Per troppo tempo il nostro sistema giudiziario
ha alimentato nel Paese una storia crudele di razzismo e disuguaglianza
economica," ha scritto in un dettagliato documento programmatico l'ex
governatore del Maryland O'Malley.
Se eletto, O'Malley ha anche promesso di ripristinare i
diritti di voto degli ex detenuti e ridimensionare il programma della Drug
Enforcement Agency sulla marijuana, che attualmente classifica la sostanza tra
droghe come l'eroina e l’ecstasy.
"Tutti coloro che hanno scontato la pena e rientrano
nella società dovrebbero poter votare", secondo il libro bianco.
"O'Malley chiederà e sosterrà con forza una legislazione che ripristini il
diritto di voto per le persone con precedenti penali."
Per quando riguarda la marijuana, nel documento c’è
scritto che O'Malley "indicherà all’Attorney general di riclassificare la
sostanza, sostenendo gli sforzi bipartisan del Congresso per riclassificare
legislativamente la marijuana come una droga di tabella II".
Da governatore, O'Malley ha abolito la pena di morte nel
2013 nel Maryland. Il suo libro bianco ha definito la pena di morte come un
"deterrente razzista e inefficace".
"Come Presidente, continuerà ad opporsi alla pena
capitale e lavorerà per eliminare le condanne a morte dalle leggi
federali", si legge nel documento.
La maggior parte dei sondaggi nazionali mostrano l’ex
governatore molto indietro rispetto all'ex segretario di Stato Hillary Clinton
– anche lei attenta alla riforma della giustizia penale – e al senatore del
Vermont Bernie Sanders.
BANGLADESH: COMMUTATA CONDANNA A MORTE DI MINORENNE
3 agosto 2015: la Corte Suprema del Bangladesh ha
commutato in ergastolo la condanna a morte di un "ragazzo
adolescente" riconosciuto colpevole dell'omicidio e stupro di un bambino,
commessi nel 1999.
Un collegio di quattro membri della Divisione d'Appello,
presieduto dal giudice Surendra Kumar Sinha, ha preso la decisione dopo aver
esaminato la petizione presentata dal detenuto Sukur Ali e dall’organizzazione
per i diritti “Bangladesh Legal Aid and Services Trusts (BLAST).”
Sukur aveva 14 anni quando commise i crimini, 16 anni fa
a Manikganj. La pena di morte fu comminata nel 2001.
Parlando a The Daily Star, la madre di Sukur, Banu Begum
di 55 anni, ha detto di essere felice per la decisione della Corte Suprema.
"Ho appreso la notizia dalla televisione. Sarei più
felice se venisse liberato dal carcere tra alcuni anni .... Non sono sicura che
abbia commesso il reato o no ", ha aggiunto.
Ha incontrato suo figlio, oggi trentenne, nella prigione
Kashimpur a Gazipur il 19 luglio, il giorno dopo l'Eid-ul-Fitr, e lo ha trovato
bene.
Secondo l’avvocato Nazneen Nahar Dipu, si tratterebbe
della prima sentenza commutata dalla Divisione d'Appello a seguito di una
petizione per la revisione.
IRAN: 27ENNE CONDANNATO ALL'ASPORTAZIONE DEGLI OCCHI
1 agosto 2015: un uomo è stato condannato in Iran
all'asportazione di entrambi gli occhi dopo aver danneggiato involontariamente
la vista di una persona durante una rissa avvenuta nel marzo 2011.
La notizia è stata pubblicata dal quotidiano governativo
Iran, che ha identificato il condannato solo come Hamed.
Hamed, che oggi ha 27 anni, avrebbe commesso il crimine
quando aveva 23 anni.
"È successo intorno a mezzanotte. Ero a casa quando
mia madre mi ha chiamato per dirmi che mio padre aveva avuto un incidente
d'auto. Mi sono precipitato sul posto per aiutarlo ma davvero non avevo alcuna
intenzione di danneggiare gli occhi di nessuno". Ma le parole dell'uomo
non sono servite ad evitargli la condanna.
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