domenica 31 maggio 2020

LA FONTANA DEL BACCHINO - Giardino di Boboli - firenze           



La fontana del Bacchino, o fontanella del Nano Morgante, si trova nel giardino di Boboli a Firenze, nella zona a nord-est di palazzo Pitti sulla parete dove passa il Corridoio Vasariano a poca distanza dall'uscita del giardino su piazza Pitti. La scultura è in marmo bianco ed è alta 116 cm.

Storia e descrizione

La fontana venne scolpita nel 1560 dallo scultore Valerio Cioli e rappresenta il nano Morgante (ironicamente soprannominato come il gigante del poema omonimo di Luigi Pulci), nano di corte di Cosimo I de' Medici, in tutta la sua corposa nudità a cavalcioni di una tartaruga, nelle vesti di un Bacco ebbro (da cui il nome della fontana). Dalla bocca della tartaruga esce uno spruzzo d'acqua che cola nella vasca marmorea sottostante.
L'opera è esemplare dello stile grottesco tanto in voga nei giardini manieristici del periodo tra Cinque e Seicento: raffigurando soggetti deformi o mostruosi con grande raffinatezza si reagiva all'idilliaco idealismo di stampo rinascimentale, riscoprendo il senso del fantastico, la caricatura e la satira. Partendo dalle deformazioni espressive dello stesso Michelangelo questo stile era stato stimolato a Firenze dal Giambologna e reso ancora più marcatamente grottesco dal Buontalenti e da tutta la generazione successiva di scultori.

sabato 30 maggio 2020

        MICHELANGELO   BUONARROTI       
         poesie          




 L’alma inquieta e confusa in sé non truova
altra cagion c’alcun grave peccato
mal conosciuto, onde non è celato
all’immensa pietà c’a’ miser giova.
  I’ parlo a te, Signor, c’ogni mie pruova


fuor del tuo sangue non fa l’uom beato:
miserere di me, da ch’io son nato
a la tuo legge; e non fie cosa nuova.
      NESSUNO   TOCCHI   CAINO       
       no   alla   pena   di   morte     




1.  LA STORIA DELLA SETTIMANA : IRAN: NESSUNO TOCCHI CAINO, INACCETTABILE LEGGE ANTI-SIONISTA E INTRODUZIONE DELLA PENA DI MORTE PER COLPIRE ISRAELE 2.  NEWS FLASH: CARCERE: CORONAVIRUS, CLASS ACTION PROCEDIMENTALE PER IL RISPETTO DELLE MISURE IGIENICO SANITARIE NEL CARCERE DI TARANTO 3.  NEWS FLASH: COREA DEL NORD: COPPIA GIUSTIZIATA PER AVER TENTATO LA FUGA AL SUD DURANTE LA QUARANTENA 4.  NEWS FLASH: ARABIA SAUDITA: I FIGLI DEL GIORNALISTA KHASHOGGI PERDONANO I CINQUE CONDANNATI A MORTE PER L’OMICIDIO DEL PADRE 5.  NEWS FLASH: QATAR: NEPALESE GIUSTIZIATO PER L’OMICIDIO DI UN QATARIOTA 6.  I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA : IMPARARE LA LIBERTÀ (IL POTERE DEI GENITORI COME LEVA DI DEMOCRAZIA)


IRAN: NESSUNO TOCCHI CAINO, INACCETTABILE LEGGE ANTI-SIONISTA E INTRODUZIONE DELLA PENA DI MORTE PER COLPIRE ISRAELE L’associazione Nessuno tocchi Caino –Spes contra spem considera inaccettabile la legge sugli “atti ostili del regime sionista contro la pace e la sicurezza” annunciata dal Presidente Hassan Rouhani.

La legge considera la collaborazione con Israele un “atto contro Allah” (moharebeh) e una forma di “diffusione di corruzione in terra” (mofsed-e-filarz) dunque perseguibile con la pena di morte.
“Le dichiarazioni delle massime autorità iraniane, dal Presidente Rouhani all’Ayatollah Ali Khamenei, che hanno annunciato la nuova legge e attaccato Israele, paragonandolo al cancro e al coronavirus, sono di una violenza inaudita. Affermare che Israele deve essere “sradicato” e “distrutto” e chiamare su questo a sostenere la “jihad”, come ha fatto la Guida Suprema Khamenei, equivale ad una dichiarazione di guerra che non può lasciare nessuno indifferente. Siamo ancora una volta di fronte ad un regime, quello iraniano, che si dimostra essere la minaccia alla pace e alla sicurezza nella regione e nel mondo e che come tale non può essere considerato l’elemento di stabilizzazione come si ostinano a sostenere i fautori della politica di accondiscendenza. Chiediamo al Governo italiano e alla comunità internazionale di intervenire per condannare queste dichiarazioni, per condannare questa legge e soprattutto di cessare con la politica di accondiscendenza nei confronti
  di questo regime sanguinario prima che sia troppo tardi.”


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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH

CARCERE: CORONAVIRUS, CLASS ACTION PROCEDIMENTALE PER IL RISPETTO DELLE MISURE IGIENICO SANITARIE NEL CARCERE DI TARANTO Taranto, 24 maggio 2020

L’avvocato Egidio Albanese, presidente della Camera Penale di Taranto, gli avvocati Carlo Raffo, Carmine Urso, Marco Pomes, Gianluca Sebastio, Enzo Luca Fumarola, Gianluca Mongelli componenti del Consiglio Direttivo della Camera Penale di Taranto, l’avvocato Mario Calzolaro, il dott. Danilo Vedruccio e Anna Briganti con il patrocinio dell’associazione Nessuno tocchi Caino - Spes Contra Spem, hanno promosso una class action procedimentale per il rispetto delle misure igienico sanitarie nel Carcere di Taranto.
La class action ha come interlocutori il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministro della Giustizia oltre che il Sindaco di Taranto ed è stata determinata dalla consapevolezza, drammatica, che il sovraffollamento carcerario è l’emergenza permanente nel nostro Paese e che oggi, in tempo di pandemia da Covid-19, lo è ancora di più.
Il Carcere di Taranto può accogliere 306 persone detenute, ce ne sono invece 608 secondo le ultime stime aggiornate al 4 marzo 2020 sul sito del Ministero della Giustizia.
Tale situazione mette a rischio non solo la salute dei detenuti, ma anche quella degli operatori penitenziari e fa vacillare il principio di uguaglianza dei diritti e di non discriminazione sancito dalle carte internazionali dei diritti dell’uomo e dalla Costituzione della Repubblica Italiana.
L’iniziativa consiste fondamentalmente in un tentativo di dialogo per l’affermazione dello Stato di Diritto e di tutela dei diritti umani fondamentali che in carcere sono fortemente a rischio non solo per la situazione pandemica.
Sulla base di queste premesse l’intero Consiglio Direttivo della Camera Penale di Taranto con gli avv.ti Egidio Albanese (Presidente), Carlo Raffo, Carmine Urso, Marco Pomes, Gianluca Sebastio, Enzo Luca Fumarola, Gianluca Mongelli e l’avv. Mario Calzolaro, il dott. Danilo Vedruccio e Anna Briganti hanno promosso questa iniziativa popolare nei confronti del Governo sul presupposto della funzione sociale dell’avvocatura, intesa come presidio di legalità e del principio di militanza del sapere giuridico posto al servizio dei cittadini contro possibili torti di massa. Nei giorni scorsi è stato trasmesso un atto di invito al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro della Giustizia affinché il Governo consenta “il rispetto delle ripetute prescrizioni governative in materia di mantenimento, nei contatti sociali, di una distanza interpersonale di almeno un metro, di divieto di assembramento e di affettività delle misure igienico sanitarie a protezione della salute del
  personale penitenziario e dei detenuti”.
Il sindaco di Taranto è stato invitato a “verificare tramite i competenti uffici tecnici, di concerto con il Ministero della Giustizia, la sussistenza nelle mura della Casa Circondariale di Taranto delle condizioni oggettive atte a garantire ai detenuti e al personale penitenziario l’applicazione concreta della normativa sopra richiamata in materia di distanza di sicurezza interpersonale, di divieto di assembramento e di affettività delle misure di prevenzione igienico sanitarie”. Preannunciamo inoltre che “in assenza di adempimento del rispetto delle misure di tutela del diritto alla prevenzione dal contagio da agenti virali trasmissibili all’interno della Casa Circondariale di Taranto potrà ritenersi ipotizzabile la fattispecie giuridica del torto di massa idonea a dar corso a promuovere, anche in sostituzione degli Enti locali predetti, ogni rimedio giuridico a livello nazionale e sovranazionale idoneo ad assicurare il ripristino della legalità repubblicana e consegu  entemente ad imporre nella detta Casa Circondariale l’applicazione concreta, senza alcuna discriminazione, delle carte fondamentali del diritto universale, comunitario e nazionale in tema di egualitaria tutela della salute.

info:
Anna Briganti
membro del Consiglio Direttivo
Nessuno tocchi Caino - 

COREA DEL NORD: COPPIA GIUSTIZIATA PER AVER TENTATO LA FUGA AL SUD DURANTE LA QUARANTENA Le autorità nordcoreane questo mese hanno giustiziato un uomo e sua moglie per aver tentato di fuggire dal Paese durante la quarantena nazionale di emergenza per il COVID-19, ha riferito il 22 maggio 2020 Radio Free Asia, riportando fonti interne alla Corea del Nord.
La coppia, proveniente dalla provincia di Ryanggang vicino alla Cina, era stata fermata mentre cercava di scappare con il nipote adolescente attraverso il confine, che è chiuso da gennaio. Non sono stati sottoposti a processo e sono stati immediatamente fucilati, tuttavia il ragazzo ha evitato l’esecuzione in quanto minorenne.
"In precedenza, questo mese, ho saputo da un conoscente del dipartimento di sicurezza provinciale che una famiglia che aveva cercato di fuggire dal Paese è stata uccisa a colpi di arma da fuoco", un residente di Ryanggang, che ha chiesto l'anonimato per parlare liberamente, ha riferito al servizio coreano di RFA la scorsa settimana.
"Sono stati arrestati per aver tentato di fuggire attraversando il confine, che ora è fortemente controllato a causa della quarantena di emergenza nazionale contro il coronavirus", ha detto la fonte, secondo cui la coppia aveva intenzione di riunirsi con un membro della famiglia una volta arrivato in Corea del Sud.
“Era una coppia sulla cinquantina e uno studente di 14 anni. Il ragazzo è il figlio del fratello minore della moglie, che era precedentemente fuggito nel Sud. Sono stati catturati dalle guardie di frontiera mentre cercavano di fuggire insieme", ha detto la fonte.
"La coppia è stata torturata dal dipartimento di sicurezza provinciale per confessare di aver tentato la fuga con il nipote dopo essere stati contattati dal fratello della donna, che si trova in Corea del Sud", ha detto la fonte.
"Il padre del ragazzo, fuggito nel Sud, aveva chiesto a sua sorella di portargli suo figlio", ha aggiunto.
I tre fuggitivi avrebbero avuto maggiori possibilità di successo se non fosse stato per il COVID-19, secondo la fonte.
"Il tentativo di fuggire in un momento come questo, con la sicurezza delle frontiere così stretta a causa delle misure di quarantena, è stato un atto estremamente pericoloso e rischioso", ha spiegato.
“La leadership suprema ha ordinato che chi tenta di fuggire dal Paese durante il periodo di emergenza debba essere severamente punito. Non gli è stato possibile evitare il plotone di esecuzione perché hanno tentato di disertare in Corea del Sud ", ha detto, esprimendo sollievo dal momento che le autorità hanno risparmiato l'adolescente.
"Fortunatamente il ragazzo arrestato con la coppia ha evitato l'esecuzione perché è un minore".
"La coppia è stata invece fucilata, non in pubblico, dopo essere stata accusata di tradimento per aver tentato di attraversare il confine e andare in Corea del Sud."
Un altro residente di Ryanggang che ha chiesto l'anonimato ha detto a RFA che la storia del tentativo di fuga si è diffusa tra la gente.
“[Dicono] che le persone che sono state arrestate mentre cercavano di fuggire da Hyesan sono state uccise a colpi di arma da fuoco. Il fatto che siano stati immediatamente giustiziati solo per aver cercato di scappare è scioccante per la maggior parte delle persone", ha detto la seconda fonte, confermando i particolari della vicenda, inclusi i rapporti familiari dei soggetti coinvolti.
“La coppia si era presa cura del nipote restato nel Paese. Avevano difficoltà nelle loro attività a causa del coronavirus. Hanno quindi cercato di disertare in Corea del Sud su richiesta del fratello minore [della moglie], ma alla fine sono stati arrestati", ha detto.
Secondo questa fonte, il fatto che siano stati immediatamente giustiziati ha fatto arrabbiare la gente.
“Stavano solo cercando di fuggire con il loro giovane nipote per trovare un modo di vivere. Sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco prima ancora di poter fare un solo passo nel fiume Yalu", ha aggiunto, riferendosi a un fiume che fa parte del confine tra Cina e Corea del Nord.
"Quando le persone ascoltano questa notizia scioccante, esprimono rabbia verso le autorità, dicendo che non c'è niente di sbagliato nel cercare di fuggire dalla Corea del Nord, soprattutto quando è così difficile arrivare a fine mese a causa della crisi del coronavirus."
Sebbene la Corea del Nord dichiari ufficialmente di non avere casi confermati di COVID-19 all'interno dei suoi confini, ha ammesso in una serie di conferenze per i suoi cittadini che il virus si sta diffondendo in tre parti del Paese, tra cui la capitale Pyongyang.


ARABIA SAUDITA: I FIGLI DEL GIORNALISTA KHASHOGGI PERDONANO I CINQUE CONDANNATI A MORTE PER L’OMICIDIO DEL PADRE La famiglia di Jamal Khashoggi, editorialista saudita del Washington Post ucciso a Istambul nell’ottobre 2017, ha annunciato il 22 maggio 2020 di aver perdonato i cinque agenti del governo saudita che erano stati condannati a morte per l’omicidio.
"Noi, i figli del martire Jamal Khashoggi, annunciamo di perdonare coloro che hanno ucciso nostro padre mentre chiediamo la ricompensa di Dio Onnipotente", ha scritto uno dei suoi figli, Salah Khashoggi, su Twitter.
Salah Khashoggi, che vive in Arabia Saudita e ha ricevuto un risarcimento finanziario dalla corte reale per l'uccisione di suo padre, ha spiegato che il perdono è stato concesso agli assassini durante le ultime notti del mese santo musulmano del Ramadan, in linea con la tradizione islamica di offrire perdono nei casi consentiti dalla Legge Islamica.
L'annuncio era in gran parte previsto perché il processo in Arabia Saudita aveva lasciato aperta la possibilità del perdono stabilendo a dicembre che l'omicidio non era premeditato. Questa conclusione è in linea con la spiegazione ufficiale del governo saudita circa la morte di Khashoggi, secondo cui l’uomo sarebbe stato ucciso accidentalmente durante una rissa con gli agenti che cercavano di riportarlo con la forza in Arabia Saudita.
Prima della sua uccisione, Khashoggi aveva criticato il principe ereditario dell'Arabia Saudita sulle colonne del Washington Post. Aveva vissuto in esilio negli Stati Uniti per circa un anno mentre il principe ereditario Mohammed bin Salman supervisionava la repressione in Arabia Saudita contro attivisti per i diritti umani, scrittori e critici della sua guerra nello Yemen.
Nell'ottobre 2017, un team di 15 agenti sauditi fu inviato in Turchia per incontrare Khashoggi nel consolato saudita di Istanbul per quello che il giornalista pensava essere un appuntamento per ricevere i documenti necessari per sposare la sua fidanzata turca.
Il gruppo comprendeva un medico legale, funzionari dell'intelligence e della sicurezza e persone che lavoravano per l'ufficio del principe ereditario.
Funzionari turchi sostengono che Khashoggi sia stato ucciso e poi smembrato con una sega per ossa. Il corpo non è stato trovato. La Turchia, paese rivale dell'Arabia Saudita, aveva piazzato microfoni nel consolato saudita e ha condiviso l'audio dell'omicidio con la CIA e altri.


QATAR: NEPALESE GIUSTIZIATO PER L’OMICIDIO DI UN QATARIOTA Il Qatar ha giustiziato il mese scorso un lavoratore del Nepal di nome Anil Chaudhary, originario del distretto nepalese di Mahottari, secondo quanto riportato da The Himalayan Times il 21 maggio 2020.
Chaudhary era stato accusato di aver ucciso il cittadino qatariota Omar Mohammed Umar al-Ramajani al-Nuaimi. E’ la prima volta che un cittadino nepalese viene giustiziato in Qatar.
L'amministrazione penitenziaria del Qatar ha eseguito la condanna a morte dopo che la Corte Suprema del Paese ha confermato la decisione della corte di grado inferiore.
Kumar Dahal, direttore generale in Nepal del Dipartimento del Lavoro all’Estero (DoFE), ha confermato che il cittadino nepalese è stato giustiziato da un plotone di esecuzione nella prima settimana di aprile. "Siamo venuti a conoscenza dell'esecuzione dopo che il Ministero degli Affari Esteri (MoFA) ci ha informato al riguardo", ha detto.
Dahal ha aggiunto che il governo del Qatar ha giustiziato l’immigrato nepalese dopo che la famiglia della vittima si è rifiutata di perdonarlo.
Il Qatar aveva informato l'ambasciata nepalese in Qatar dell'esecuzione solo il giorno prima della fucilazione. Dopo aver ricevuto le informazioni, l'ambasciata aveva inviato una lettera al MoFA chiedendo di provare a fermare l'esecuzione. "Tuttavia, la nostra richiesta è stata respinta dal governo del Qatar", ha dichiarato un funzionario del MoFA dietro anonimato.
Chaudhary avrebbe ucciso Omar Mohammed Umar al-Ramajani al-Nuaimi colpendolo diverse volte con un khukuri (grosso coltello). Era stato arrestato nella prima settimana di aprile 2017 con l'accusa di omicidio, ha informato il funzionario.
Secondo il funzionario del MoFA, il Qatar non aveva finora giustiziato nessun altro nepalese. La fucilazione di Chaudhary è la più severa punizione data a un nepalese accusato di omicidio.
"La cosa interessante è che il governo del Qatar non aveva fino a oggi giustiziato nessun altro nepalese condannato a morte in altri casi", ha detto, aggiungendo che i dettagli completi del caso non sono ancora stati resi pubblici.
Il corpo di Chaudhary si trova ora in un ospedale locale e l'amministrazione del Qatar ha già dato il permesso di inviarlo in Nepal.
Si tratta anche del primo caso di cittadino del Qatar ucciso da un nepalese. Al momento, sono 10 i nepalesi in prigione in Qatar per aver commesso un omicidio, tuttavia anche le vittime erano nepalesi.
Chaudhary era partito per il Qatar il 27 agosto 2015 e aveva trovato lavoro in una ditta di lavaggio auto. Era stato rinchiuso nella prigione centrale del Qatar.
Secondo il funzionario, era stato condannato a morte da un tribunale qatariota il 12 dicembre 2017. Chaudhary aveva quindi presentato appello presso la Corte Suprema, che tuttavia ha confermato la condanna capitale.

venerdì 29 maggio 2020


Coronavirus: stress, ansie e bisogno d’aiuto, una chat per mamme e papà.



CORONAVIRUS: HELP CHAT GRATUITA A SUPPORTO DEI NEOGENITORI

Diventare genitori è una fase delicata della vita che passa dal momento della gravidanza fino al momento del parto e dei cosiddetti primi 1000 giorni assieme al bambino.
Difatti, la genitorialità comporta una profonda ristrutturazione dell’immagine di sé e delle relazioni all’interno della famiglia. Da coppia si diventa famiglia, una famiglia che deve aprirsi ad accogliere un’altra persona nella relazione.
Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus abbiamo affrontato, a vari livelli e con diversi strumenti, il tema del supporto emotivo e psicologico online.
Abbiamo così creato una help chat gratuita, online dal lunedì al venerdì, disponibile sul sito della Rete Zero-Sei.
La chat offre un servizio ad hoc per ogni esigenza: supporto materiale, consulenza legale (bonus bebè, congedi parentali etc.), supporto emotivo telefonico o in videochiamata, messa in contatto con altri genitori al fine di creare una rete di supporto e non rimanere soli in questa emergenza.
La chat è aperta a tutte le mamme e ai neogenitori e potrai accedere ad essa direttamente dal sito della Rete Zero-Sei, dove ti basterà lasciare un primo messaggio nel box azzurro in basso a destra.


Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, ci siamo impegnati per supportare famiglie e bambini e per questo abbiamo lanciato la campagna Riscriviamo il Futuro, per offrire educazione, opportunità e speranza ai bambini, alle bambine e agli adolescenti ai tempi del Coronavirus. Unisciti a noi e firma il Manifesto, per chiedere al Governo che vengano adottate misure che contrastino la povertà educativa e la dispersione scolastica.
Di 1€ donato a Save the Children, 77,5 centesimi sono destinati a salvare i bambini, 19,8 centesimi sono usati per raccogliere altri fondi per poter salvare ancora più bambini e 2,7 centesimi per sostenere le nostre attività.

Save the Children Italia ONLUS - Piazza di San Francesco di Paola, 9 - 00184 Roma
Tel: (+39) 06.480.700.72 (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19 esclusi i festivi) - Fax: (+39) 06.480.700.39
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I tuoi dati personali sono trattati da Save the Children secondo  la nostra informativa  fornita ai sensi dell’art.13 del Regolamento UE n.679/2016 (cd. GDPR).
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Enews 640, venerdì 29 maggio 2020   

Buon fine settimana a tutti!
Vado veloce oggi.

1. Le terapie intensive da oggi sono sotto quota 500. Quando per primo ho chiesto di riaprire perché era evidente che l’ondata di piena stava passando, qualcuno ha seminato il panico evocando il rischio di 151mila terapie intensive. La verità è che il Paese ripartirà solo da atti di coraggio. Dobbiamo restituire fiducia alle persone. Perché un Paese che vive di paura, muore. E noi vogliamo che l’Italia Viva.

2. E il calcio che riparte è un simbolo importante. Ringrazio i parlamentari di Italia Viva Luciano Nobili e Daniela Sbrollini che sono stati i primi a chiedere questa svolta (vi ricordate le polemiche dopo questa intervista?). Ma voglio ringraziare in modo molto sincero anche il ministro Spadafora per aver accolto le nostre critiche e i nostri suggerimenti. Viva lo sport, che vinca il migliore (se poi vince la Fiorentina va bene lo stesso). Ovviamente, mi rimane l’amaro in bocca perché la proposta che avevamo fatto non partiva dalla riapertura della serie A ma dalle scuole. Che sono più importanti di qualsiasi altra cosa. Sulle scuole non ce l’abbiamo fatta ma continueremo a combattere perché la questione educativa è la più importante di tutte.

3. La Commissione Europea ha fatto un passo importante con la proposta del Recovery Fund da 750 miliardi di euro. Immagino la disperazione dei populisti sovranisti nazionalisti rimasti senza parole dalla presentazione di questo progetto che sarebbe molto utile all’Italia. La pandemia è stata una tragedia immane, ma noi abbiamo il dovere trasformarla in un insegnamento per il futuro. Oggi possiamo fare cose che un anno fa sembravano impossibili. E allora cambiamo schema, utilizziamo il post-coronavirus come una molla per recuperare energia e fiducia. E torniamo a correre.



Questo è anche il concetto chiave del libro "LA MOSSA DEL CAVALLO". Anzi, questa è "La mossa del cavallo". Perché tutti fanno l’elenco dei problemi della pandemia, che ci sono e che sono enormi. Ma la vera svolta sarà quando proveremo a cogliere le opportunità che si creano. Nel libro elenco tante idee, molte delle quali apriranno discussioni e dibattiti (strano!). Ma penso che questo sia far politica: avere delle idee, non solo seguire degli slogan. E la politica è il vero vaccino che serve contro l’epidemia del populismo.

Sul libro:

- sarà in libreria da giovedì 4 giugno;

- chi vuole lo trova qui su Amazon già adesso;

- chi vuole una copia firmata la trova qui su IBS;

Le presentazioni saranno più complicate almeno all’inizio. Tuttavia:

· mercoledì 3 giugno faremo una diretta Facebook di presentazione;
· giovedì 4 giugno conferenza stampa a Roma;
· venerdì 5 giugno conferenza stampa a Firenze;
· sabato 6 giugno sarò ospite di Massimo Gramellini;
· domenica 7 giugno sarò ospite di Massimo Giletti.

Dalla settimana dopo partiranno delle presentazioni speciali:

- Su Zoom, per chi ha letto il libro, faremo delle presentazioni solo rispondendo alle domande dei lettori. Nei prossimi giorni vi diremo come.

- Cercheremo di girare virtualmente o fisicamente in tutte le province facendo iniziative di lancio del libro ma più legate al singolo territorio.

- Dal 15 giugno pare che potremo girare con maggiore libertà e faremo molte presentazioni rispettando le norme, anche in comuni più piccoli possibilmente all’aperto.



Per chi è interessato alle mie uscite mediatiche invece qui trovate una intervista a "la Repubblica" dove discutiamo della incredibile polemica su Salvini e di un paio di questioni industriali per me molto importanti (Atlantia e Telecom).




Pensierino della sera. C’è un sindaco bravissimo, a Ercolano. Si chiama Ciro Buonajuto. È un avvocato, ha una quarantina d’anni, ha una grande passione politica ed è in prima fila da sempre contro la camorra, anche per ragioni personali dopo che la criminalità organizzata ha ucciso suo zio quando ancora lui era piccolo. L’ho conosciuto alla Leopolda, straordinario vivaio di persone di qualità. Ho camminato con lui in strade dritte e in sentieri tortuosi. Una sera di qualche anno fa, da sindaco, mi presenta un suo amico che si chiama Raffaele Cantone. Ciro intanto cresce, diventa sindaco, cambia la sua città, investendo in legalità contro la camorra, investendo in cultura contro la rassegnazione. Gli chiedo se vuole venire a Roma ma lui mi dice che prima deve finire il lavoro a Ercolano. E proprio qualche settimana prima della fine della legislatura, il PD di Ercolano decide di firmargli una mozione di sfiducia insieme a Fratelli d’Italia. La sua colpa? Semplice. Ciro va punito perché ha aderito a Italia Viva. Trovo questa storia una storia incredibile, assurda, triste. C’è un sindaco che combatte contro la camorra e lo lasci solo perché crede in Italia Viva? Vorrei che Ciro, la sua famiglia, i suoi collaboratori sentissero l’abbraccio di tutto il popolo delle enews. E più in generale delle persone per bene che pensano che la lotta alla camorra e il giudizio sul buon governo vengano prima del colore politico o dell’adesione a un singolo partito. Forza Ciro, siamo con te!



Un sorriso,
P.S. "Per favore, non respiro". Queste le ultime parole di George Floyd, un afroamericano ucciso da un poliziotto a Minneapolis. L’immagine di quell’uomo che muore ucciso in modo così atroce sono uno scandalo. Ancora oggi, nel 2020, dobbiamo combattere il pregiudizio razziale, non solo in America. Penso che sia giusto indignarsi anche a migliaia di chilometri di distanza. Perché quell’uomo che grida "per favore, non respiro" è l’immagine di una società che deve ancora fare tanta strada prima di diventare una società veramente umana. Un abbraccio a Jacob Frey, Sindaco di Minneapolis, e a tutta la sua comunità.