sabato 30 giugno 2018

TRAGEDIE IN MARE
Io non pubblicherò mai le immagini strazianti dei bambini morti affogati nel disperato tentativo di raggiungere le nostre coste. Non le pubblico per un senso di pietà nei confronti di queste povere ed innocenti vittime ed anche per non far esultare i tanti, i troppi delinquenti che trovano soddisfazione di fronte a queste tragedie. Vorrei ricordare ai tanti coglioni che incolpando le ONG, i negrieri ecc. di queste sciagure per lavare la loro schifosa coscienza che forse è anche parzialmente vero tutto ciò ma che la colpa maggiore è di tutti coloro che rifiutano di soccorrere queste povere persone. Io mi vergogno di essere concittadino di questi esseri immondi. Ora datemi del buonista che per me è un grande titolo di merito.
g. m.
CRIPTA DI SANTA REPARATA FIRENZE

In questi dì di ottobre(1353) vacando in pace i Fiorentini, i priori vollono chiarire perché la chiesa cattedrale di Firenze era dinominata Santa Reparata (...) e questo avvenne il dì della festa della vergine benedetta santa Reparata, per la cui reverenza s'ordinò e fece nuova chiesa cattedrale alla nostra città intitolata del suo nome."
(Giovanni Villani, Cronica)
Tra il 1965 e il 1973 una grande campagna di scavi eseguita sotto la Cattedrale di Santa Maria del Fiore ha portato in luce i resti dell'antica basilica di Santa Reparata, la testimonianza più sicura della prima cristianità a Firenze, dopo le scarse notizie ricevute dagli scavi di Santa Felicita e la poca reperibilità documentaria della primigenia cattedrale di San Lorenzo.
Adesso poco più di due metri e mezzo ci separano dall'antica basilica paleocristiana fiorentina, più volte restaurata e usata anche come luogo per le riunioni del Parlamento della Repubblica prima della costruzione di Palazzo Vecchio.

Santa Reparata fu tra i più grandi complessi paleocristiani della Tuscia, importanza ancora più accentuata se tenuta presente la sua posizione di fronte al Battistero, avanzata però di otto metri più dell'attuale Cattedrale.
Aperta, luminosa, simile a S. Apollinare Nuovo a Ravenna, con arcate eleganti e colonne marmoree: ecco come doveva essere la prima Santa Reparata.
La pianta era a tre navate, con colonnati che delimitavano quella centrale e un recinto di transenne che separava il coro absidato e l'area di culto dalla zona pubblica della chiesa, con un'estensione nel corridoio centrale per la distribuzione della comunione. L'origine della sua costruzione sembra probabilmente risalire ad un voto, fatto per ringraziare della vittoria cristiana nel 405 circa, su Radagasio, re dei Goti.
Ricostruita successivamente in epoca carolingia, a causa dei danni subiti con la guerra gotico-bizantina, Santa Reparata mantenne l'impostazione precedente con l'aggiunta di due cappelle laterali nella zona absidale, una piccola cripta e un nuovo pavimento e possiamo immaginarla simile alla coeva chiesa abbaziale di Pomposa a Ferrara.
Intorno agli anni 1050-1106, fu edificato un coro rialzato e una nuova cripta, dove il corpo di San Zanobi, trasferito dalla vecchia cattedrale di San Lorenzo nell'IX secolo, sarà custodito fino agli anni quaranta del Quattrocento, da cui poi sarà poi trasferito nella nuova Cattedrale.
Successivi rifacimenti di manutenzione tennero in vita Santa Reparata fino al 1379, anno in cui fu definitivamente abbattuta per far posto alla nuova Cattedrale.
Potremmo senza dubbio affermare che, sotto il nostro Duomo, esistono i resti di ben quattro chiese: una originale e tre di rifacimento. Nell'interno del Duomo, fra il primo e il secondo pilastro del lato destro della navata centrale s'imbocca una scala che scende agli scavi dell'antica Cattedrale. La vasta area, aperta al pubblico nel 1974, contiene numerosi resti di mura e pavimenti di case della "Florentia" romana. Il pavimento riporta i nomi dei 14 donatori d'origine latina che finanziarono la costruzione.
Il pavimento è da ammirare, poiché è formato da un bellissimo mosaico policromo con decorazioni geometriche, tra le quali anche il motivo della croce, non dissimili dai pavimenti musivi del Duomo d'Aquileia. Da notare un bellissimo pavone simbolo d'immortalità, uno dei pochi elementi figurativi rimasti.
Un affresco fiorentino della metà del XIV secolo che decorava la parete semicircolare dell'abside di destra, opera di un pittore giottesco della metà del trecento, fa pensare che Santa Reparata, pur condannata a morte e già inserita nella nuova Cattedrale, godeva ancora dell'attaccamento dei fiorentini.

Numerose le lastre tombali. Fra queste, quella bellissima di Lando di Giano, cappellano di Santa Reparata, morto nel 1353, quella di Niccolò Squarcialupi del 1313, quella di Giovanni Di Alamanno de'Medici, morto nel 1352, e forse, ma ancora non è certo, anche i sepolcri di due Papi: Stefano IX e forse Niccolò II, già Vescovo di Firenze nel 1058.Nel corso della campagna di scavi è stata ritrovata anche la tomba di Filippo Brunelleschi, mentre non ci sono tracce di quelle di Giotto, Arnolfo di Cambio, Andrea Pisano, anche loro, secondo la tradizione, qui sepolti.
Louisa Grace Bartolini autoritratto-GALLERIA DEGLI UFFIZI FIRENZE


Apertura straordinaria di Santa Reparata
Il Grande Museo del Duomo
Le Notti dell'Archeologia 
Mercoledì 11 luglio apertura serale gratuita di Santa Reparata
Tornano le Notti dell'archeologia, un appuntamento molto atteso da un vasto pubblico di appassionati e non solo: aperture straordinarie serali e notturne, eventi dedicati nei musei, aree e parchi archeologici della Toscana.
L'Opera di Santa Maria del Fiore aderisce all'iniziativa con l'apertura straordinaria gratuita di Santa Reparata, dalle 19.00 alle 22.00 di mercoledì 11 luglio, offrendo  la possibilità di prenotare una visita guidata ai resti dell'antica cattedrale fiorentina. 
Le visite guidate saranno prenotabili, fino ad esaurimento disponibilità, nei seguenti orari:  
19.15 - 19.45 - 20.15 - 20.45 - 21.15
Questa diciottesima edizione ha come filo conduttore "Eroi e miti dell'antichità", la figura dell'eroe che incarna i valori fondanti di una cultura e ne rappresentano l'ideale di comportamento, nella testimonianza delle virtù più significative e simboliche, popolando così le rappresentazioni delle culture dell'antichità nell'arte, nella letteratura, nel teatro, nella religione, nella vita civile e quotidiana.
Per informazioni e prenotazioni: info@operaduomo.firenze.it
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giovedì 28 giugno 2018

QUALCOSA E' CAMBIATO GRAZIE AL "GOVERNO DEL CAMBIAMENTO" COSA? SONO AUMENTATI I PREZZI DI MOLTI GENERI DI PRIMA NECESSITA'!
in compenso avremo 30 minuti di internet gratis........troppa grazia SANT'ANTONIO.....
ANDREA ORCAGNA-POLITTICO-CAPPELLA STROZZI DI MANTOVA-BASILICA DI SANTA MARIA NOVELLA FIRENZE

Federico Barocci autoritratto-COLLEZIONE AUTORITRATTI GALLERIA UFFIZI FIRENZE

IL MITO DELL'ANDROGINO

La creazione del mondo ebbe luogo con la separazione di Adamo ed Eva (o se vogliamo di Shiva e Shakti). La dualità dell’Androgino scisso penetra tutto l’Universo, e ogni individuo porta l’impronta di questa polarità del principio maschile o solare e del principio femminile o lunare. Le polarità riscontrate dalla biologia nell’unione di due cellule germinali – spermatozoo e ovulo – si riferiscono al dualismo del quale scriviamo.
Questo dualismo della manifestazione creativa si connette alla concezione metafisica dell’Androgino, esposta dalla Kabbalà giudaico-cristiana.
L’Androgino, come sappiamo, è l’Uomo Cosmico che ha in sé i due princìpi dell’Eterno Mascolino e dell’Eterno Femminino. Di esso si accenna nella Bibbia e se ne parla nei commentari esoterici kabbalistici. Lo stato di androginia è spiegato dalle Scritture nel tipico linguaggio della Rivelazione (“Egli lo creò maschio e femmina” -Genesi,I,27).
Nel mito biblico il nome Eva vuol dire “la vita”, “la vivente”, “madre dei viventi”. Per la Tradizione la separazione della donna-vita dal così detto androgino è connessa con la caduta e termina con l’esclusione di Adamo dall’Albero della Vita , affinché questi “non divenga uno di noi (un Dio)” e “non viva in perpetuo” (Genesi,III,22).
Ritroviamo il mito dell’Androgino biblico anche in altre tradizioni: l’egiziana antica, la fenicia, caldea, persiana, ecc. Per esempio nei Dialoghi di Platone con il Convivio (189-193 ca.) il grande Filosofo esoterico greco asserisce che il risanamento dell’Umanità consiste nel ritorno allo stato precedente la caduta per mezzo dell’eros sublimato. Secondo Platone esistette una razza primordiale, “la cui essenza è ormai estinta”, razza di esseri dotati di due princìpi, maschile e femminile. Essi erano straordinari per ardire e forza, e nutrivano in cuore l’aspirazione di attaccare anche gli dei. È il vecchio argomento dei Titani e dei Giganti; è il tema di Prometeo somigliante al mito dell’Eden e di Adamo che tramanda la promessa di “divenire simile agli dèi” (Genesi,III,5).
In Platone gli dèi non folgorano gli esseri androgini, come avevano fatto con i Titani ed i Giganti, bensì li spezzano in due, paralizzandone la potenza, ossessionandoli con il desiderio di riunirsi per ridiventare un solo essere. L’aspirazione alla ricostituzione dello stato primordiale per Platone è data dall’impulso dell’eros.
Il mito dell’Androgino appartiene anche ai testi Vedici, al Tantrismo, e nelle tradizioni esoteriche dell’India l’Androgino si scopre ancora una volta in Shiva-Shakti: Dio nel suo aspetto maschile e femminile. Ma per noi l’Androgino non è Dio, ma Adamo- Kadmon o Adamo-Eva, perché Dio è Dio al di sopra di tutto e di tutti: è il creatore dell’Adamo stesso.
L’Universo, il mondo fenomenico intesi metafisicamente e fisicamente sono l’immaginazione creativa del primo pensatore o ideatore del mondo, cioè l’Adamo invasato dalla brama. Prima della manifestazione vi era soltanto l’Essere-Coscienza- Beatitudine custode dell’Eden metafisico, cioè l’Adamo-Eva nell’identità e unità a Dio per Grazia. Lo Spirito Cosmico nel senso di Coscienza pura e la sua Potenza creati da Dio a sua immagine e somiglianza erano una sola e unica suprema realtà.
Le onde di vita partirono dall’Androgino o Adamo Kadmon, e con queste ebbe inizio la nascita delle anime, sostanza dello stesso Androgino in conformità al volere dell’Assoluto: “E Dio li benedì e disse loro:- Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela-” (Genesi,I,28). Nelle condizioni di rottura o caduta, nacquero dalla coppia cosmica Adamo-Eva gli spiriti contagiati dallo squilibrio del peccato originale, quindi influenzati dalla presenza spirituale demoniaca. Questi spiriti furono e sono soggetti al processo evolutivo la cui meta è il ritorno allo stato androginico prospettato dalle Scritture Cristiane in cui Gesù dice: “Nella risurrezione… tutti sono come angeli di Dio nel cielo” (Matteo,XXII,29).
Le anime nate prima della caduta sono i “Figli della Luce “, quelle nate dopo la caduta adamica sono i “Figli erranti“. Queste ultime nel discendere nei corpi fisici, vengono ancorate ad essi da un solido centro di gravità che vincola alla specie. Si tratta di quella Potenza Cosmica che esercita il suo potere su tutte le cellule germinali pur restando sé stessa, una e indivisibile, trascendente e immanente. Essa si trova nello spermatozoo paterno e viene deposta come principio di vita nel nucleo dell’ovulo della madre, nel senso di un potere avviluppato dalla vitalità (il prâna delle filosofie Yoga); un potere che immediatamente entra in azione e specifica l’etere vitale negli elementi e nei princìp
i, perché dalla materna sostanza si produca l’organizzazione e la forma del nuovo essere, il bambino.
g. m.


E-NEWS GIUGNO
28/06/2018

LA S.V. È INVITATA ALLA PREVIEW DI

DUEL

JOSE DÁVILA


PARADIGMA

GIANLUCA PELUFFO & PARTNERS


Lunedì 2 luglio ore 18.00 al Museo Novecento
 




MUSEO NOVECENTO
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mercoledì 27 giugno 2018

GOVERNO ITALIANO SERVO DELLA RUSSIA.


Il presidente del consiglio CONTE domani al vertice dei leader Ue chiederà il ripristino dei finanziamenti alle PICCOLE MEDIE IMPRESE russe da parte della Banca europea per gli investimenti (Bei) e della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers). Lo farà dopo la cena sulla parte migratoria. 
Il nuovo slogan del governo sarà PRIMA I RUSSI !
    
   
DANTE E LA NUMEROLOGIA NELLA DIVINA COMMEDIA.

Dante non era solo un poeta e scrittore, non possedeva cioè soltanto una cultura di tipo umanistico, ma anche scientifico e filosofico. Il rapporto tra la numerologia, tra la scelta non casuale del ricorrere di alcuni numeri, e la Divina Commedia è evidente in tutta l’opera, sia a livello strutturale che narrativo. L’attenzione di Dante per le corrispondenze numeriche mostra la sua conoscenza della filosofia antica (soprattutto di Plotino e Pitagora), ma anche della religione, della Bibbia, dei filosofi ebraici del Medioevo e, forse, anche della Cabala. Ogni numero ha infatti un significato e quelli che ricorrono più spesso nell’opera dantesca sono questi:
1 è l’origine di tutte le cose; rappresenta la perfezione e l’assoluto, la divinità. Simbolo del monoteismo è espressione della completezza, del Dio Creatore.
3 rimanda alla Trinità Cristiana, alla perfezione e alla conoscenza.
7 è il numero della perfezione umana. Ha molti significati legati alla sfera religiosa: 7 giorni della settimana, che sono i 7 giorni della creazione raccontati nella Genesi; 7 è però anche il numero dei peccati capitali. Infine l’antico sistema solare era composto da 7 pianeti.
9 è il quadrato di 3, rappresenta il cambiamento e l’invenzione.
10 simbolo della totalità della realtà rappresentata; da un punto di vista religioso richiama il numero dei comandamenti che Dio affida a Mosè sul monte Sinai.
Dante sceglie in numero 3 per costruire la sua opera; esso ritorna infatti in molti aspetti. A livello strutturale l’opera è formata da 100 canti, suddivisi in 3 cantiche secondo uno schema: 1+33+33+33, dove il primo canto svolge il ruolo di introduzione. Per quanto riguarda la forma metrica il poeta sceglie la terzina di endecasillabi a rima incatenata.

A livello della storia invece, Dante attraversa 3 differenti regni: Inferno, Purgatorio e Paradiso; nel suo viaggio è accompagnato da 3 diverse guide: Virgilio, che rappresenta la ragione, Beatrice, simbolo della grazia e infine San Bernardo, emblema dell’ardore mistico. L’Inferno è diviso in 9 cerchi; qui Dante incontra 3 fiere e attraversa 3 fiumi (Acheronte, Stige, Flegetonte). Anche Lucifero non ha una sola faccia, ma ben 3. Si arriva al Purgatorio, alla cui porta sia accede dopo 3 scalini di diverso colore. Questo regno è formato da 7 cornici, che rappresentano proprio i 7 peccati capitali, ma aggiungendo l’Antipurgatorio e il Paradiso Terrestre si arriva a 9 zone. Infine il Paradiso è composto da 9 cieli mobili, a cui se ne aggiunge un decimo immateriale e immobile. Le anime sono divise in tutti i regni in 3 gruppi. Nell’Inferno si trovano gli incontinenti, i violenti e i fraudolenti; nel Purgatorio le anime sono divise fra coloro che indirizzarono il loro amore su un oggetto sbagliato, quelli che furono poco solleciti al bene e quelli che amarono troppo i beni mondani; nel Paradiso i beati sono divisi fra gli spiriti che furono dediti alla ricerca della gloria terrena, gli spiriti attivi e gli spiriti contemplativi.

Anche nella figura divina non può non ricorrere il numero 3. Quando Dante, al termine di una preghiera, riesce a vedere Dio, lo descrive come una grande luce di 3 cerchi concentrici aventi 3 colori diversi (bianco, rosso e verde).
g.m.
Anna Piattoli Bacherini autoritratto-COLLEZIONE AUTORITRATTI GALLERIA DEGLI UFFIZI FIRENZE

MICHELANGELO BUONARROTI-STUDIO DI FORTIFICAZIONE-CASA BUONARROTI FIRENZE

Studio di fortificazione per la Porta al Prato di Ognissanti
Michelangelo Buonarroti
Studio di fortificazione per la Porta al Prato di Ognissanti
1529-1530 circa
penna, acquerello, matita rossa,
410 x 568 mm
Nei primi mesi del 1529 si diffusero a Firenze notizie allarmanti, secondo le quali il papa Medici Clemente VII si preparava a far tornare al potere, con l’aiuto dell’esercito imperiale, la sua famiglia, cacciata dalla città il 17 maggio di due anni prima. Il Governo Popolare decise allora di completare le opere di difesa intraprese ancora sotto i medici nel 1526, e rimaste incompiute. Fu creato un comitato, i “Nove della Milizia”, del quale fu chiamato a far parte Michelangelo, che poco dopo sarebbe stato nominato “governatore e procuratore generale delle fortificazioni”.
Investito di una carica così importante e incoraggiato dalla stima dei concittadini, Michelangelo elaborò allora una serie di proposte di difesa per le porte delle mura, che, per la loro complessità e novità, non furono realizzate o lo furono in una minima parte oggi distrutta. E’ stato perciò possibile precisare questi suoi progetti solo attraverso lo studio dei sedici straordinari disegni della Collezione della Casa Buonarroti, già segnalati fin dall’inizio del nostro secolo, ma valorizzati pienamente dal Tolnay e dalla Barocchi e, più recentemente, da Pietro Marani e da Amelio Fara.
In questi disegni si riconoscono oggi una spiccata originalità e una vocazione dinamica pienamente coerenti con le architetture michelangiolesche a essi contemporanee, e anche innegabili novità tattiche e strategiche. Ma attribuire a tali progetti la validità operativa che non riuscirono a scoprire i contemporanei dell’artista non toglie a questo gruppo di fogli una loro speciale valenza estetica. Ne è esempio questo 13 A, che ha avuto, tra gli studiosi, particolare fama per la sua comunicativa bellezza: tanto da essere stato definito da Paola Barocchi una “invenzione … che si apre e rompe con una espansiva energia che impronta delle proprie direttrici spaziali l’ambiente circostante”.
ANNULLATA LA CONDANNA A MORTE PER NOURA

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Ciao Guido,
grazie a persone come te, che hanno scelto con la loro firma di lottare in difesa dei diritti umani, abbiamo raggiunto un importante traguardo: l'annullamento della condanna a morte di Noura Hussein, sposa bambina sudanese.
Noura, costretta al matrimonio a soli 16 anni, era stata condannata a morte per essersi difesa dal marito che l'aveva già stuprata una volta e stava tentando di farlo ancora. La sua condanna a morte è stata commutata in cinque anni di carcere e una multa equivalente a circa 7.200 euro.
Riteniamo anche questa una punizione sproporzionata, ma un primo importante passo è stato compiuto: la vita di Noura non è più in pericolo grazie a te!
Ogni giorno lavoriamo per difendere e proteggere le vittime di ingiustizie e violazioni dei diritti umani. Continua al nostro fianco!

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