NESSUNO TOCCHI CAINO
no alla pena di morte
1. LA STORIA DELLA
SETTIMANA : ITALIA: NO ALL’ESTRADIZIONE IN TUNISIA DI ABDELMAJID TOUIL PERCHÉ
RISCHIEREBBE LA PENA DI MORTE 2. NEWS
FLASH: UE: PREMIO SAKHAROV AL BLOGGER SAUDITA RAIF BADAWI 3. NEWS FLASH: ARABIA SAUDITA: PAKISTANO
DECAPITATO PER TRAFFICO DI EROINA 4.
NEWS FLASH: FLORIDA (USA): GIUSTIZIATO JERRY CORRELL 5. NEWS FLASH: PAKISTAN: GIUSTIZIATI ALTRI DUE
PRIGIONIERI 6. I SUGGERIMENTI DELLA
SETTIMANA :
ITALIA: NO ALL’ESTRADIZIONE IN TUNISIA DI ABDELMAJID
TOUIL PERCHÉ RISCHIEREBBE LA PENA DI MORTE
28 ottobre 2015: la Corte d’Appello di Milano ha negato
l’estradizione verso la Tunisia di un marocchino sospettato di avere fornito
armi per l'attacco al Museo del Bardo nel marzo di quest'anno, perché
rischierebbe la condanna a morte.
L'Italia si rifiuta di estradare sospetti in Paesi in cui
rischierebbero l’esecuzione per il crimine di cui sono accusati.
Separatamente, la Procura di Milano ha chiesto
l’archiviazione dell’inchiesta sul presunto collegamento tra Abdelmajid Touil e
l’attentato del 18 marzo a Tunisi - in cui 21 turisti furono uccisi - per
mancanza di prove, hanno riferito fonti giudiziarie.
"I crimini più gravi sono puniti con la morte
secondo il codice penale tunisino", ha detto Giovanni Canzio, presidente
della Corte d'Appello di Milano. "La pena capitale impedisce
l'estradizione in quanto non è prevista dalla legge italiana."
La Tunisia non ha fornito alcuna garanzia all'Italia
sulla non esecuzione di Touil, ha detto Canzio ordinando il rilascio del
marocchino dal carcere in cui è rinchiuso da più di cinque mesi.
Non c'è nessun commento immediato da parte della Tunisia.
Touil è giunto in Italia su una barca di migranti dalla
Libia nel mese di febbraio, prima dell'attacco, ed è stato arrestato a Milano a
maggio su mandato di arresto internazionale. Touil ha negato qualsiasi
coinvolgimento nell’attentato.
Un funzionario del governo tunisino ha detto che Touil ha
fornito armi ai militanti prima dell'attacco e poi si è imbarcato per l'Italia.
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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH
UE: PREMIO SAKHAROV AL BLOGGER SAUDITA RAIF BADAWI
29 ottobre 2015: il premio Sakharov 2015 per i diritti
umani è stato assegnato dal Parlamento europeo al blogger saudita Raif Badawi,
condannato lo scorso anno a dieci anni di prigione e a mille frustate per
"aver insultato i valori islamici" sul proprio blog Free Saudi
Liberals.
La sua candidatura è stata proposta da Socialdemocratici,
Conservatori e Riformisti e dai Verdi che hanno anticipato la vittoria su
Twitter dopo l'annuncio del presidente Martin Schulz: "Il blogging non è
un crimine. Badawi ha vinto il premio Sakharov 2015".
Il 31enne, promotore del forum pensato per discutere del
ruolo della religione in Arabia Saudita, già nel 2008 era stato arrestato per
apostasia e rilasciato pochi giorni dopo. In quell'occasione, il governo di
Riad gli proibì di lasciare il Paese, mentre pochi mesi dopo decise di
congelare tutti i suoi conti bancari. Arrestato nuovamente nel 2012, è stato
condannato in primo grado a sette anni di prigione e 600 frustate. Ma i giudici
d'appello hanno ritenuto troppo lieve la pena e l'hanno portata a 1.000
frustate e dieci anni di reclusione, più una multa di 193 mila euro.
Badawi ha ricevuto le prime 50 frustate nello scorso
gennaio a Gedda davanti a centinaia di spettatori, tuttavia le restanti
frustate sono state rimandate a seguito di una grande mobilitazione
internazionale in suo favore e delle sue critiche condizioni di salute.
A marzo, lo stesso Badawi ha definito “miracoloso” il
fatto di essere sopravissuto alle prime 50 frustate.
Il verdetto è stato confermato nel giugno scorso dalla
Corte Suprema saudita, che ha giustificato la sanzione citando la sua attività
su internet e gli "insulti all'islam usando i media elettronici".
Secondo Amnesty International, Badawi è un detenuto di
coscienza, "arrestato solo per aver esercitato in modo pacifico il suo
diritto alla libertà di espressione".
La moglie Ensaf Haidar vive dal 2013 insieme ai tre figli
della coppia a Quebec, in Canada, dove ha ottenuto asilo politico. Così la
donna ha commentato la premiazione del marito: "L'assegnazione del premio
Sakharov a Raif è un messaggio di speranza e coraggio. Ringrazio il Parlamento
europeo, sono molto felice per questo riconoscimento".
Il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, ha
esortato il re saudita a dare "libertà immediata" al blogger, in modo
che "possa ricevere il premio", chiedendo anche l'annullamento della
condanna. Schulz ha inoltre condannato "la tortura brutale" alla
quale è stato sottoposto il blogger militante e lo ha definito "una
persona di grande valore ed esemplare".
(Fonti: La Repubblica, theguardian.com, 29/10/2015) Per
saperne di piu' :
ARABIA SAUDITA: PAKISTANO DECAPITATO PER TRAFFICO DI
EROINA
27 ottobre 2015: un cittadino pakistano è stato
decapitato in Arabia Saudita dopo essere stato riconosciuto colpevole di
traffico di droga.
Si tratta di Nimat Allah Mola Baksh, che in base al comunicato
del Ministero degli Interni saudita avrebbe ingerito delle confezioni
contenenti eroina. L’uomo è stato giustiziato nella regione orientale del
Paese. Con quest’ultima esecuzione giungono a 138 le persone giustiziate in
Arabia Saudita da inizio anno, sulla base di un conteggio tenuto dalla Afp. In
tutto il 2014 le esecuzioni erano state 87.
FLORIDA (USA): GIUSTIZIATO JERRY CORRELL
29 ottobre 2015: Jerry Correll, 59 anni, bianco, è stato
giustiziato in Florida. Per l’iniezione letale è stato usato il protocollo a 3
farmaci con il Midazolam.
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto 7-2 la
richiesta di sospendere l’esecuzione in attesa che la stessa corte si pronunci
nei prossimi mesi sulla costituzionalità della legge capitale dello stato, che
viene contestata per il fatto che non impone l’unanimità dei giurati popolari,
e inoltre consente al giudice di scavalcare il voto della giuria popolare.
Correll era accusato di aver ucciso, il 30 giugno 1985, 4
membri della sua famiglia: la propria figlia di 5 anni, la ex moglie Susan
Correll, la sorella e la madre della donna, Marybeth Jones e Mary Lou Hines.
Correll diventa il 2° giustiziato di quest’anno il
Florida, il 91° da quando la Florida ha ripreso le esecuzione nel 1979, il 25°
dell’anno negli Stati Uniti, e il n. 1419 da quando gli Usa hanno ripreso le
esecuzioni mel 1977.
PAKISTAN: GIUSTIZIATI ALTRI DUE PRIGIONIERI
27 ottobre 2015: due condannati a morte sono stati
impiccati nelle carceri di Dera Ghazi Khan e Bahawalpur, mentre l'esecuzione di
due condannati è stata rinviata.
Un condannato per duplice omicidio, Abdul Majeed, è stato
impiccato nel carcere distrettuale di Dera Ghazi Khan per aver ucciso il
fratello Ali Ahmed e il nipote Abdul Aziz nel novembre 2002 per una disputa
sulla proprietà.
Un altro detenuto, Muhammad Azam, è stato giustiziato
nella Nuova prigione centrale di Bahawalpur per aver ucciso il suo rivale nel
1997 per una vecchia inimicizia, mentre l'esecuzione di Muhammad Khadim Hussain
è stata rinviata su ordine del tribunale.
Anche l'esecuzione di Ibrar Hussain nel carcere
distrettuale di Toba Tek Singh è stata rinviata dopo che le parti rivali hanno
raggiunto un accordo. Aveva ucciso Muhammad Akram nel 1997.
Dal 17 dicembre 2014, quando si è conclusa la moratoria
di fatto sulla pena capitale, almeno 286 persone, tra cui ventisei condannati
per terrorismo, sono state impiccate in varie prigioni del Paese.