sabato 31 ottobre 2015

NESSUNO TOCCHI CAINO

no alla pena di morte






1.  LA STORIA DELLA SETTIMANA : ITALIA: NO ALL’ESTRADIZIONE IN TUNISIA DI ABDELMAJID TOUIL PERCHÉ RISCHIEREBBE LA PENA DI MORTE 2.  NEWS FLASH: UE: PREMIO SAKHAROV AL BLOGGER SAUDITA RAIF BADAWI 3.  NEWS FLASH: ARABIA SAUDITA: PAKISTANO DECAPITATO PER TRAFFICO DI EROINA 4.  NEWS FLASH: FLORIDA (USA): GIUSTIZIATO JERRY CORRELL 5.  NEWS FLASH: PAKISTAN: GIUSTIZIATI ALTRI DUE PRIGIONIERI 6.  I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :


ITALIA: NO ALL’ESTRADIZIONE IN TUNISIA DI ABDELMAJID TOUIL PERCHÉ RISCHIEREBBE LA PENA DI MORTE
28 ottobre 2015: la Corte d’Appello di Milano ha negato l’estradizione verso la Tunisia di un marocchino sospettato di avere fornito armi per l'attacco al Museo del Bardo nel marzo di quest'anno, perché rischierebbe la condanna a morte.

L'Italia si rifiuta di estradare sospetti in Paesi in cui rischierebbero l’esecuzione per il crimine di cui sono accusati.
Separatamente, la Procura di Milano ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta sul presunto collegamento tra Abdelmajid Touil e l’attentato del 18 marzo a Tunisi - in cui 21 turisti furono uccisi - per mancanza di prove, hanno riferito fonti giudiziarie.
"I crimini più gravi sono puniti con la morte secondo il codice penale tunisino", ha detto Giovanni Canzio, presidente della Corte d'Appello di Milano. "La pena capitale impedisce l'estradizione in quanto non è prevista dalla legge italiana."
La Tunisia non ha fornito alcuna garanzia all'Italia sulla non esecuzione di Touil, ha detto Canzio ordinando il rilascio del marocchino dal carcere in cui è rinchiuso da più di cinque mesi.
Non c'è nessun commento immediato da parte della Tunisia.
Touil è giunto in Italia su una barca di migranti dalla Libia nel mese di febbraio, prima dell'attacco, ed è stato arrestato a Milano a maggio su mandato di arresto internazionale. Touil ha negato qualsiasi coinvolgimento nell’attentato.
Un funzionario del governo tunisino ha detto che Touil ha fornito armi ai militanti prima dell'attacco e poi si è imbarcato per l'Italia. 

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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH

UE: PREMIO SAKHAROV AL BLOGGER SAUDITA RAIF BADAWI
29 ottobre 2015: il premio Sakharov 2015 per i diritti umani è stato assegnato dal Parlamento europeo al blogger saudita Raif Badawi, condannato lo scorso anno a dieci anni di prigione e a mille frustate per "aver insultato i valori islamici" sul proprio blog Free Saudi Liberals.
La sua candidatura è stata proposta da Socialdemocratici, Conservatori e Riformisti e dai Verdi che hanno anticipato la vittoria su Twitter dopo l'annuncio del presidente Martin Schulz: "Il blogging non è un crimine. Badawi ha vinto il premio Sakharov 2015".
Il 31enne, promotore del forum pensato per discutere del ruolo della religione in Arabia Saudita, già nel 2008 era stato arrestato per apostasia e rilasciato pochi giorni dopo. In quell'occasione, il governo di Riad gli proibì di lasciare il Paese, mentre pochi mesi dopo decise di congelare tutti i suoi conti bancari. Arrestato nuovamente nel 2012, è stato condannato in primo grado a sette anni di prigione e 600 frustate. Ma i giudici d'appello hanno ritenuto troppo lieve la pena e l'hanno portata a 1.000 frustate e dieci anni di reclusione, più una multa di 193 mila euro.
Badawi ha ricevuto le prime 50 frustate nello scorso gennaio a Gedda davanti a centinaia di spettatori, tuttavia le restanti frustate sono state rimandate a seguito di una grande mobilitazione internazionale in suo favore e delle sue critiche condizioni di salute.
A marzo, lo stesso Badawi ha definito “miracoloso” il fatto di essere sopravissuto alle prime 50 frustate.
Il verdetto è stato confermato nel giugno scorso dalla Corte Suprema saudita, che ha giustificato la sanzione citando la sua attività su internet e gli "insulti all'islam usando i media elettronici".
Secondo Amnesty International, Badawi è un detenuto di coscienza, "arrestato solo per aver esercitato in modo pacifico il suo diritto alla libertà di espressione".
La moglie Ensaf Haidar vive dal 2013 insieme ai tre figli della coppia a Quebec, in Canada, dove ha ottenuto asilo politico. Così la donna ha commentato la premiazione del marito: "L'assegnazione del premio Sakharov a Raif è un messaggio di speranza e coraggio. Ringrazio il Parlamento europeo, sono molto felice per questo riconoscimento".
Il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, ha esortato il re saudita a dare "libertà immediata" al blogger, in modo che "possa ricevere il premio", chiedendo anche l'annullamento della condanna. Schulz ha inoltre condannato "la tortura brutale" alla quale è stato sottoposto il blogger militante e lo ha definito "una persona di grande valore ed esemplare".
(Fonti: La Repubblica, theguardian.com, 29/10/2015) Per saperne di piu' :

ARABIA SAUDITA: PAKISTANO DECAPITATO PER TRAFFICO DI EROINA
27 ottobre 2015: un cittadino pakistano è stato decapitato in Arabia Saudita dopo essere stato riconosciuto colpevole di traffico di droga.
Si tratta di Nimat Allah Mola Baksh, che in base al comunicato del Ministero degli Interni saudita avrebbe ingerito delle confezioni contenenti eroina. L’uomo è stato giustiziato nella regione orientale del Paese. Con quest’ultima esecuzione giungono a 138 le persone giustiziate in Arabia Saudita da inizio anno, sulla base di un conteggio tenuto dalla Afp. In tutto il 2014 le esecuzioni erano state 87.


FLORIDA (USA): GIUSTIZIATO JERRY CORRELL
29 ottobre 2015: Jerry Correll, 59 anni, bianco, è stato giustiziato in Florida. Per l’iniezione letale è stato usato il protocollo a 3 farmaci con il Midazolam.
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto 7-2 la richiesta di sospendere l’esecuzione in attesa che la stessa corte si pronunci nei prossimi mesi sulla costituzionalità della legge capitale dello stato, che viene contestata per il fatto che non impone l’unanimità dei giurati popolari, e inoltre consente al giudice di scavalcare il voto della giuria popolare.
Correll era accusato di aver ucciso, il 30 giugno 1985, 4 membri della sua famiglia: la propria figlia di 5 anni, la ex moglie Susan Correll, la sorella e la madre della donna, Marybeth Jones e Mary Lou Hines.
Correll diventa il 2° giustiziato di quest’anno il Florida, il 91° da quando la Florida ha ripreso le esecuzione nel 1979, il 25° dell’anno negli Stati Uniti, e il n. 1419 da quando gli Usa hanno ripreso le esecuzioni mel 1977.


PAKISTAN: GIUSTIZIATI ALTRI DUE PRIGIONIERI
27 ottobre 2015: due condannati a morte sono stati impiccati nelle carceri di Dera Ghazi Khan e Bahawalpur, mentre l'esecuzione di due condannati è stata rinviata.
Un condannato per duplice omicidio, Abdul Majeed, è stato impiccato nel carcere distrettuale di Dera Ghazi Khan per aver ucciso il fratello Ali Ahmed e il nipote Abdul Aziz nel novembre 2002 per una disputa sulla proprietà.
Un altro detenuto, Muhammad Azam, è stato giustiziato nella Nuova prigione centrale di Bahawalpur per aver ucciso il suo rivale nel 1997 per una vecchia inimicizia, mentre l'esecuzione di Muhammad Khadim Hussain è stata rinviata su ordine del tribunale.
Anche l'esecuzione di Ibrar Hussain nel carcere distrettuale di Toba Tek Singh è stata rinviata dopo che le parti rivali hanno raggiunto un accordo. Aveva ucciso Muhammad Akram nel 1997.
Dal 17 dicembre 2014, quando si è conclusa la moratoria di fatto sulla pena capitale, almeno 286 persone, tra cui ventisei condannati per terrorismo, sono state impiccate in varie prigioni del Paese. 


giovedì 29 ottobre 2015

quando la satira era intelligente 


Ecco come Giovanni Guareschi immaginava i comunisti e sicuramente oggi tratterebbe alle stesso modo i Grillini. Allora i compagnucci aspettavano di leggere sull'Unità le indicazioni che il partito gli impartiva..... poi ad una sola voce ripetevano come pappagalli le parole d'ordine imposte da Togliatti ecc.. Oggi i grillini cliccano disperatamente sul blog del loro capo per sapere se devono parlare dell'ebetino piuttosto che dei PDidioti. In sostanza i tempi cambiano le tecnologie si evolvono solo le teste vuote rimangono le stesse.

Omicidio stradale: almeno la morte dei nostri cari sarà servita per gli altri




29 ott 2015 — L'approvazione del reato di omicidio stradale, ieri alla Camera dei Deputati, segna un importante passaggio. Il progetto di legge ora dovrà tornare al Senato per un'ulteriore - e forse finale - approvazione. 



Ho perso mia figlia Stella di soli 9 anni a causa di un pirata. Per questo ho deciso di chiedere con forza con questa petizione un cambio di passo. All'appello hanno finora aderito oltre 160mila persone, ma anche figure istituzionali, come il sottosegretario ai Trasporti Nencini.



Finalmente le promesse vengono rispettate, anche se noi non avremo indietro i nostri cari. Almeno la loro morte sarà servita per gli altri e per migliorare un po’ una legge che da questo punto di vista era totalmente mancante. Ora continuiamo a farci sentire fino all'approvazione definitiva.

mercoledì 28 ottobre 2015

A SILVIA


Silvia, rimembri ancora
quel tempo della tua vita mortale,
quando beltà splendea
negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
e tu, lieta e pensosa, il limitare
di gioventù salivi? 
Sonavan le quiete
stanze, e le vie d'intorno,
al tuo perpetuo canto,
allor che all'opre femminili intenta
sedevi, assai contenta
di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
così menare il giorno. 
Io gli studi leggiadri
talor lasciando e le sudate carte,
ove il tempo mio primo
e di me si spendea la miglior parte,
d’in su i veroni del paterno ostello
porgea gli orecchi al suon della tua voce,
ed alla man veloce
che percorrea la faticosa tela.
Mirava il ciel sereno,
le vie dorate e gli orti,
e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Lingua mortal non dice
quel ch’io sentiva in seno. 
Che pensieri soavi,
che speranze, che cori, o Silvia mia!
Quale allor ci apparia
la vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
un affetto mi preme
acerbo e sconsolato,
e tornami a doler di mia sventura.
O natura, o natura,
perché non rendi poi
quel che prometti allor? perché di tanto
inganni i figli tuoi? 
Tu pria che l’erbe inaridisse il verno,
da chiuso morbo combattuta e vinta,
perivi, o tenerella. E non vedevi
il fior degli anni tuoi;
non ti molceva il core
la dolce lode or delle negre chiome,
or degli sguardi innamorati e schivi;
né teco le compagne ai dì festivi
ragionavan d’amore. 
Anche perìa fra poco
la speranza mia dolce: agli anni miei
anche negaro i fati
la giovinezza. Ahi come,
come passata sei,
cara compagna dell’età mia nova,
mia lacrimata speme!
Questo è il mondo? questi
i diletti, l’amor, l’opre, gli eventi,
onde cotanto ragionammo insieme?
questa la sorte delle umane genti?
All’apparir del vero
tu, misera, cadesti: e con la mano
la fredda morte ed una tomba ignuda
mostravi di lontano.  

Giacomo Leopardi

tre tristezze

Tre grandi tristezze ci sono al mondo
Tre tristezze grandi e nessuno sa
Come evitare queste tristezze
Prima tristezza Non so dove morrò
Seconda tristezza Non so quando accadrà
E l’ultima Non so dove sarò all’altro mondo
GM

martedì 27 ottobre 2015

Juliette Greco, Si tu t'imagines

Iran: impiccata Reyhaneh, condannata per aver ucciso l'uomo che voleva stuprarla

La donna, 26 anni, è stata impiccata nel carcere di Teheran in cui era rinchiusa. La famiglia della vittima per perdonarla pretendeva che la giovane smentisse di aver subito un tentativo di violenza. Lei si è sempre rifiutata di farlo. Vani i tanti appelli internazionali, tra i quali quelli del Papa e di tantissimi intellettuali. Mogherini: ''Reyhaneh vittima due volte''

COSA E’ LA VITA………???????


La vita è un susseguirsi casuale di avvenimenti racchiusi tra due parentesi.
Quella aperta che rappresenta la gioia della nascita…….la chiusa il dolore della  morte.

In sostanza una formula matematica a noi sconosciuta della quale abbiamo presente soltanto l’inizio e la fine.

Johannes Brahms - Hungarian Dance No. 5

Dmitri Shostakovich - Waltz No. 2

[HD] Bedřich Smetana : "Die Moldau" / Karajan / Vienna Philharmonic

lunedì 26 ottobre 2015

Ray Charles - You Are My Sinshine

JULIETTE GRECO - BONJOUR TRISTESSE ( With Lyrics - French & English )

JULIETTE GRECO - BONJOUR TRISTESSE ( With Lyrics - French & English )

Edith Piaf - Non, Je ne regrette rien

Jacques Brel - Ne Me Quitte Pas

Edith Piaf - Autumn Leaves (Les Feuilles Mortes)



Omicidio stradale, pene fino a 12 anni carcere. La legge in aula alla Camera


Fino a 12 anni di carcere per chi uccide al volante in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di droghe; aumento della pena per il pirata della strada che fugge senza prestare soccorso; ritiro della patente fino a 30 anni; arresto in flagranza di reato, raddoppio dei termini di prescrizione. Questi i punti salienti del provvedimento sull'omicidio stradale, che da domani sarà al vaglio dell'aula di Montecitorio dopo il via libera in commissione con qualche modifica rispetto al testo, giunto dal Senato.
L’omicidio stradale colposo diventa reato a sé, graduato su tre varianti: resta la pena già prevista oggi, da 2 a 7 anni, nell’ipotesi base, quando cioè la morte sia stata causata violando il codice della strada. Ma la sanzione penale sale sensibilmente negli altri casi: chi infatti uccide una persona guidando in stato di ebbrezza grave, con un tasso alcolemico oltre 1,5 grammi per litro, o sotto effetto di droghe rischia ora da 8 a 12 anni di carcere.

sabato 24 ottobre 2015


NESSUNO TOCCHI CAINO

no alla pena di morte !!!!!!!!!!!!


1.  LA STORIA DELLA SETTIMANA : LETTERA APERTA AI MASSIMI RESPONSABILI DELLO STATO ITALIANO ALLA VIGILIA DELLA VISITA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ISLAMICA DELL’IRAN 2.  NEWS FLASH: ONU: BAN KI-MOON PREOCCUPATO PER L’AUMENTO DELLE ESECUZIONI IN IRAN 3.  NEWS FLASH: ROMA: 27 OTTOBRE PRESENTAZIONE DELLA MOSTRA ARTISTICA CON I DETENUTI DI REBIBBIA 4.  NEWS FLASH: PAKISTAN: ALTRI 15 PRIGIONIERI IMPICCATI 5.  NEWS FLASH: MALDIVE: ANNULLATA CONDANNA ALLA LAPIDAZIONE PER ADULTERIO 6.  I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :


LETTERA APERTA AI MASSIMI RESPONSABILI DELLO STATO ITALIANO ALLA VIGILIA DELLA VISITA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ISLAMICA DELL’IRAN


L’elezione di Hassan Rouhani come Presidente della Repubblica Islamica ha portato molti osservatori, alcuni difensori dei diritti umani e la comunità internazionale a essere ottimisti. Tuttavia, il nuovo Governo non ha cambiato il suo approccio per quanto riguarda l’applicazione della pena di morte; anzi, il tasso di esecuzioni è nettamente aumentato: circa 2.000 prigionieri sono stati giustiziati in Iran dall’inizio della presidenza di Rouhani nel giugno 2013 ad oggi.

Nel solo anno in corso, al 1° ottobre, sono state compiute almeno 835 esecuzioni, un numero record mai registrato finora e un ritmo che, se resterà tale, porterà a più di mille esecuzioni quest’anno.

Il dato più preoccupante è che almeno 546 esecuzioni sono state effettuate quest’anno per reati di droga, il che corrisponde a circa l’89% del totale mondiale per questo tipo di reati, se si escludono quelle compiute in Cina, il cui numero è sconosciuto ma sicuramente inferiore di gran lunga al dato iraniano. Occorre, a questo proposito, rilevare che tutti gli organismi delle Nazioni Unite sui diritti umani hanno dichiarato i reati di droga non ascrivibili alla categoria dei “reati più gravi” per i quali sarebbe “legittima” l’applicazione della pena di morte.

La Repubblica Islamica detiene il numero più alto delle esecuzioni di minorenni, che sono raddoppiate nel 2014 (almeno 17) e sono continuate nel 2015 (almeno 4), fatto che pone l’Iran in aperta violazione della Convenzione sui Diritti del Fanciullo e del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici che pure ha ratificato.

Le impiccagioni di appartenenti alle minoranze etniche e religiose per fatti non violenti o di natura essenzialmente politica si sono intensificate nel 2014 (almeno 32) e nei primi mesi del 2015 (almeno altre 16). Ma è probabile che molti altri giustiziati per reati comuni o per “terrorismo” fossero in realtà oppositori politici, in particolare appartenenti alle varie minoranze etniche iraniane, tra cui azeri, curdi, baluci e ahwazi. Accusati di essere mohareb, cioè nemici di Allah, gli arrestati sono di solito sottoposti a un processo rapido e severo che si risolve spesso con la pena di morte.

Le esecuzioni per motivi politici ordinate dalla Repubblica Islamica guidata da Hassan Rouhani sono l’ultimo capitolo di una storia iniziata nell’estate 1988 quando, in seguito a una fatwa di Khomeini, sono stati impiccati oltre 30.000 prigionieri politici, in massima parte simpatizzanti dei Mojahedin del Popolo Iraniano (PMOI), accusati di essere “nemici di Allah”. Mentre molte organizzazioni per la difesa dei diritti umani lo hanno definito un crimine contro l’umanità, molti dei responsabili di quel massacro fanno oggi parte della classe dirigente del regime. Come Mostafa Poor Mohammadi e Seyed Ebrahim Reisi – due dei cinque membri del cosiddetto “Comitato del perdono” che Khomeini aveva inviato nelle carceri e poi rivelatosi essere un “Comitato della morte” responsabile di quel genocidio –, divenuti oggi, rispettivamente, Ministro della Giustizia e Procuratore Generale della Repubblica Islamica.

Non c’è solo la pena di morte, secondo i dettami della Sharia iraniana, ci sono anche torture, amputazioni degli arti, fustigazioni e altre punizioni crudeli, disumane e degradanti. Non si tratta di casi isolati e avvengono in aperto contrasto con il Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici che l’Iran ha ratificato e queste pratiche vieta. Migliaia di ragazzi subiscono ogni anno frustate per aver bevuto alcolici o aver partecipato a feste con maschi e femmine insieme o per oltraggio al pubblico pudore.

L’Iran è diventato uno dei clienti più attivi nell’acquisto di strumenti di censura della rete e ha bloccato circa cinque milioni di siti che trattano di arte, questioni sociali, notizie, di blog e social network.

Il 18 dicembre 2014, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato una Risoluzione che esprime profonda preoccupazione per l’“allarmante frequenza” dell’uso della pena di morte in Iran, tra cui le esecuzioni pubbliche, le esecuzioni di gruppo segrete e la pratica della pena di morte nei confronti di minori e persone che al momento del reato avevano meno di 18 anni, in violazione degli obblighi della Repubblica Islamica verso la Convenzione sui Diritti del Fanciullo e il Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici. Le Nazioni Unite hanno inoltre condannato l’imposizione della pena di morte per reati che non hanno una definizione precisa ed esplicita, tra cui Moharebeh (inimicizia contro Dio), e per reati che non si qualificano come i crimini più gravi, in violazione del diritto internazionale. La Risoluzione ha anche criticato l’uso della tortura e di trattamenti o punizioni crudeli, inumani o degradanti, tra cui la fustigazione e l’amputazione.

Quanto su descritto valga da promemoria per tutte le autorità del nostro Paese che si apprestano a ricevere il Presidente iraniano Hassan Rouhani, la cui visita in Italia è annunciata per il mese di novembre.

Ai massimi rappresentanti dello Stato italiano, riconosciuto da tutti nel mondo come il campione della battaglia per la Moratoria Universale delle esecuzioni capitali e per l’istituzione del Tribunale Penale Internazionale, chiediamo di porre la questione della pena di morte e più in generale del rispetto dei Diritti Umani al centro di ogni incontro e intesa con rappresentanti della Repubblica Islamica dell’Iran, a partire dal suo Presidente Rouhani.


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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH

ONU: BAN KI-MOON PREOCCUPATO PER L’AUMENTO DELLE ESECUZIONI IN IRAN
19 ottobre 2015: il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha condannato l'esecuzione in Iran di due minorenni la scorsa settimana, esprimendo preoccupazione per l'aumento delle esecuzioni nella Repubblica Islamica.
"(Ban) è profondamente rattristato dalla notizia dell'esecuzione di due minorenni la scorsa settimana in Iran", ha detto l'ufficio stampa di Ban in un comunicato, aggiungendo che Teheran ha ratificato sia il Patto internazionale sui diritti civili e politici che la Convenzione sui diritti del Fanciullo, che vietano la pena di morte per chiunque non abbia ancora diciotto anni.
La nota descrive Ban come preoccupato che le esecuzioni della scorsa settimana "riflettano una inquietante tendenza in Iran."
"Sono oltre 700 le esecuzioni segnalate finora quest'anno, di cui almeno 40 pubbliche, che rappresentano il totale più alto registrato negli ultimi 12 anni", ha detto.
L’ONU ha precisato che la maggior parte delle condanne a morte imposte in Iran riguardano reati legati alla droga – crimini che non rientrano tra i "reati più gravi", come richiesto dal diritto internazionale. Il comunicato ha aggiunto che Ban esorta l'Iran a introdurre una moratoria sulla pena di morte per poi abolirla.
Gli attivisti sostengono che la situazione legata ai diritti umani in Iran dovrebbe restare sotto osservazione dopo l’accordo del 14 luglio con le potenze mondiali, in base al quale Teheran vedrà la fine delle sanzioni economiche in cambio di controlli sul suo programma nucleare.
L’organizzazione Human Rights Watch sottolinea che, nonostante l’elezione in Iran nel 20013 del presidente Hassan Rouhani, un pragmatico favorevole a più collaborazione con l'Occidente, non vi sia stato nel Paese alcun significativo miglioramento nel campo dei diritti umani.

ROMA: 27 OTTOBRE PRESENTAZIONE DELLA MOSTRA ARTISTICA CON I DETENUTI DI REBIBBIA Il progetto artistico dal titolo “Il Figliol ProdigIo”, è stato realizzato nel carcere di Rebibbia Nuovo Complesso a Roma. L’idea nasce dal tema della Misericordia di questo anno giubilare e come spunto si è guardato alla parabola “Il Figliol Prodigo” per proporre una riflessione sulla capacità di ogni essere umano di ritornare sulle proprie responsabilità anche attraverso una forma mediata di linguaggio: quella dell’arte.
Il Carcere è visto e vissuto troppo spesso come luogo separato dalla comunità ma sappiamo tutti che questo non corrisponde alla realtà e che il nostro Paese è stato chiamato a dare conto in sede Europea delle condizioni dei propri istituti di pena.
Ecco perché questo progetto artistico ha l’obiettivo di riaffermare come ogni persona sia portatrice di doveri ma anche di diritti inalienabili e come in ognuno di noi vi sia anche un po’ dell’altro.
Grazie alla disponibilità dell’Amministrazione Penitenziaria e dei suoi operatori e della Sovrintendenza ai Beni Culturali di Roma, è stato possibile ai volontari della Cooperativa sociale Pronto Intervento Disagio e dell’Associazione Radicale Nessuno Tocchi Caino insieme ad alcuni artisti dell’avanguardia contemporanea romana, la realizzazione di opere pittoriche dei detenuti con il preciso scopo di portare alla luce attraverso immagini, colori, segni quello che spesso con le parole non si riesce a comunicare.
Sono stati coinvolti 11 detenuti del Nuovo Complesso di Rebibbia e gli artisti Paolo Bielli, Alessandro Costa, Giuseppe Graziosi, Marina Haas, Vincenzo Mazzarella, Laura Palmieri, Elena Pinzuti.
Le opere saranno esposte all’intero di Rebibbia il 27.10.2015, h.15.00, Via Raffaele Majetti 70 a ingresso limitato.





PAKISTAN: ALTRI 15 PRIGIONIERI IMPICCATI
23 ottobre 2015: sono almeno 15 i condannati a morte impiccati in Pakistan tra 20 e 21 ottobre.
Il 20 ottobre dieci prigionieri sono stati inviati alla forca in diverse prigioni del Punjab.
Muhammad Farooq è stato impiccato nella prigione distrettuale di Sargodha. Aveva ucciso Ehsanullah nel 2003 nel corso di una lite verbale.
Due prigionieri sono stati impiccati alla prigione di Kot Lakhpat a Lahore. Khalil Ahmad aveva ucciso un uomo di nome Pervez a Nawankot nel 2001, mentre Nadeem aveva ucciso un uomo nella zona di Shadbagh a Lahore nel corso di una lite nel 1999.
Tre condannati a morte sono stati giustiziati nel carcere distrettuale di Attock. Muhammad Bashir aveva ucciso Imran Beg per una disputa di famiglia nel 1998. Amjad Ali aveva ucciso suo il suocero e la suocera per una disputa sul matrimonio nel 2002, mentre Aleeq Shah è stato giustiziato per aver ucciso due persone a Swabi nel 2001.
Mustafa è stato giustiziato nella Nuova Prigione Centrale di Bahawalpur per aver ucciso sei persone, tra cui la moglie, nel 2005.
Un altro prigioniero, Khalil, è stato impiccato nella prigione distrettuale di Kasur per l'omicidio di uno studente universitario, Javed Iqbal, a Lahore nel 2002.
Altri due condannati a morte sono stati inviati al patibolo nel carcere centrale di Faisalabad. Saeed aveva ucciso un uomo a colpi di pistola nel 2003, mentre un altro detenuto, Akram, aveva ucciso un uomo di nome Shaukat nel 2000.
Il 21 ottobre cinque detenuti per omicidio sono stati impiccati nelle carceri di Lahore, Bahawalpur, Toba Tek Singh, Dera Ghazi Khan e Mianwali, mentre l'esecuzione di due condannati è stata rinviata.
Un uomo di nome Fayaz è stato giustiziato nella Nuova Prigione Centrale di Bahawalpur. Aveva ucciso quello che sarebbe diventato suo genero appena prima del matrimonio nel 1997.
Qamar Zaman è stato giustiziato nella prigione distrettuale di Toba Tek Singh per aver ucciso un uomo di nome Iqbal nel 2001.
Un altro prigioniero nel braccio della morte, Saif, è stato inviato al patibolo nel carcere distrettuale di Dera Ghazi Khan per aver ucciso due persone, tra cui sua moglie, per motivi d'onore nel 1996.
Un altro condannato per omicidio, Munir, è stato impiccato nel carcere di Kot Lakhpat a Lahore. Era stato condannato a morte nel 2003.
Un detenuto per omicidio, Afsar Ali, è stato giustiziato nel carcere centrale di Mianwali.
L'esecuzione di altri due condannati è stata rinviata.
Dal 17 dicembre 2014, quando si è conclusa la moratoria di fatto sulla pena capitale, almeno 284 persone, tra cui ventisei condannati per terrorismo, sono state impiccate in varie prigioni del Paese.


MALDIVE: ANNULLATA CONDANNA ALLA LAPIDAZIONE PER ADULTERIO
19 ottobre 2015: la più alta corte delle Maldive ha annullato la condanna alla lapidazione di una donna riconosciuta colpevole di adulterio, hanno riportato organi di informazione.
La donna, che i media locali descrivono come madre di cinque figli, era stata condannata da un giudice locale di una remota isola delle Maldive, popolare destinazione turistica che ha registrato un aumento dell’estremismo islamico.
Secondo il sito di notizie Haveeru, la donna aveva confessato il “crimine” dopo il parto avvenuto sull'isolotto equatoriale di Gemanafushi, circa 400 km a sud della capitale Male.
La Corte Suprema ha archiviato il caso, stabilendo che il giudice ha omesso di prendere in considerazione le procedure legali e Islamiche in vigore nel Paese, che conta circa 340.000 musulmani sunniti, ha riportato il sito Maldives Independent.
Le Maldive, popolare destinazione turistica nell’Oceano Indiano, osserva elementi della sharia e del common law britannico.
Il sesso fuori dal matrimonio è contrario alla legge delle Maldive, anche se il divieto non si applica ai turisti che visitano il Paese.
La condanna alla lapidazione era insolitamente dura anche per le Maldive, che ha spesso sottoposto chi pratica sesso extraconiugale alla fustigazione pubblica.
Non si ha notizia di esecuzioni capitali nel Paese.

Il Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite ha ripetutamente chiesto alle Maldive di porre fine alla pratica della fustigazione di donne condannate per sesso fuori dal matrimonio. 

venerdì 23 ottobre 2015

Pistole in diretta, sarà un



23 ott 2015 — A neanche due mesi di distanza, l'europarlamentare leghista e sindaco di Borgo Sesia ne ha fatta un'altra. In diretta a SkyTg24, ha sventolato un’arma davanti alle telecamere per illustrare il suo "provvedimento" di un contributo di 250 euro per chi compra una pistola.

Buonanno è un rappresentante delle istituzioni, ci rappresenta in Europa e da 20 anni è sindaco del suo paese. Forse ho sprecato troppe parole, articoli, petizioni per Buonanno, questo australopiteco della politica. Ma sarebbe il caso, da un lato, che i talk show e i programmi di informazione smettessero di invitare chi si presenta davanti alla telecamera impugnando una pistola per inneggiare alla difesa personale. Si perderà magari un punto (di ascolti) e se ne guadagneranno due (di etica e dignità). 

E dall'altro è sempre più il caso di chiederne le dimissioni dal Parlamento Europeo.

Per Stella e gli altri: mantenete la promessa di istituire il reato di omicidio stradale

Giannina Calissano
italia, Italia
23 ott 2015 — Stella aveva 9 anni ed è stata travolta sulla Nettunense il giorno di Santo Stefano del 2013. Da allora cerco giustizia per lei. Parteciperò al sit in di lunedì prossimo a Roma per ricordare al presidente del Consiglio che ha promesso di introdurre il reato di omicidio stradale. 

Guidare con la macchina ubriachi è come avere in mano un’arma: deve nascere il reato di omicidio stradale, oggi le persone che si macchiano di questo delitti se la cavano con troppo poco. L’uomo che ha ucciso Stella, ubriaco alla guida di una Ford Ka, è evaso dai domiciliari dopo una richiesta di patteggiamento rifiutata dal giudice. E non sappiamo dove sia. 

Continuiamo a diffondere questa battaglia. Chiediamo al premier Renzi, al governo tutto e al Parlamento una data finalmente certa. Vogliamo l’istituzione del reato di omicidio stradale.

giovedì 22 ottobre 2015

Matteo Renzi Newsletter
 


22 ottobre 2015

Enews 397

 
 
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Enews di ottobre incentrata soprattutto sui temi della legge di stabilità.
1. Tre flash: riforme, immigrazione, expo
Prima di parlare di soldi e tasse, lasciatemi partire da tre flash su tre argomenti chiave di queste ultime settimane: riforme, immigrazione, expo.
Abbiamo portato a casa al Senato in terza lettura le riforme costituzionali. Un passaggio storico per il nostro Paese collegato alla legge elettorale, alla riforma della pubblica amministrazione e alla semplificazione istituzionale in corso. In molti dicevano fosse impossibile e il ritornello "Renzi-non-ha-i-numeri" è stato per tutta l'estate lo slogan preferito di una parte dell'opposizione (cliccando qui) trovate una Brunetta dance più esplicita di mille discorsi). Invece l'Italia che vuole cambiare è più forte dei frenatori e sta sorprendendo il mondo a cominciare dai giornali. L'Economist - ve lo ricordate? Quello dell'Italia "malato d'Europa" e delle copertine con il gelato - ora si domanda: "E se fosse l'Italia il paese più stabile d'Europa?" (Leggi) E anche per la tedesca Welt "l'Italia muta in una nuova superstar" (Leggi) con le riforme che "funzionano", mentre il francese Figaro riconosce che il JobsAct "stimola l'occupazione in Italia" (Leggi). Bloomberg parla addirittura di "Risorgimento" (Leggi). Intendiamoci, certi giudizi mi paiono esagerati oggi, così come forse erano un po' ingenerosi ieri. Ma il fatto che il clima sull'Italia - anche in giro per il mondo - sia cambiato, dovrebbe renderci tutti più felici. L'Italia della politica mantiene le sue promesse con buona pace di chi ha scommesso tutto sulla demagogia e sul fallimento del Paese. L'Italia c'è. Un'Italia forte e solida, capace di ridurre le poltrone e di cambiare le cose, sul serio.
Sull'immigrazione. Per mesi ci hanno detto che il problema eravamo noi. Che tutto si sarebbe affrontato in Italia, che i problemi riguardavano solo il nostro Paese, che l'Europa ci avrebbe lasciato soli. Oggi la musica è totalmente diversa. Ci abbiamo messo sei mesi ma adesso è chiaro a tutti: siamo davanti a un problema mondiale. Complicato da gestire con tre spot e due ospitate in tv come vorrebbe qualche demagogo di terza categoria. E il fatto che l'Europa abbia accettato finalmente di prendersi una parte del problema è una grande vittoria non del nostro governo ma dell'idea stessa di identità europea. Ieri da Ciampino un charter europeo ha portato alcuni richiedenti asilo giunti a Lampedusa in Svezia e Finlandia. Non è il primo, non sarà l'ultimo. Ma quello che serve adesso è gestire questa difficile sfida con buon senso e ragionevolezza, non con gli insulti e la paura. Ricordo ancora le trasmissioni di giugno-luglio quando in collegamento dalle località di villeggiatura venete qualche statista in camicia verde profetizzava per colpa del Governo il crollo del turismo. Risultato? La migliore estate per albergatori e turisti degli ultimi quindici anni. Non c'è che dire: non azzeccano neanche le previsioni. Giocare sulla paura porta un consenso immediato. Giocare sul coraggio è più difficile, ma porta il Paese nel futuro.
Sull'Expo. Vi ricordate questo meraviglioso video di Beppe Grillo? I disfattisti volevano che rinunciassimo all'Expo. I pentastellati dicevano che se fossero stati loro al Governo avrebbero bloccato i cantieri. E Grillo si domandava: ma chi volete che venga qui? Altra previsione geniale, proprio geniale.
L'Expo sarà chiusa dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella giornata di sabato 31 ottobre dopo una trionfale cavalcata che in sei mesi ha visto andare all'Expo non solo alcune tra le più prestigiose personalità della politica internazionale e della società civile. Ma anche milioni di italiani che si sono messi in coda dimostrando di essere orgogliosi dell'Italia. A me non interessa oggi levarmi i sassolini dalle scarpe: mi basta dire che l'Italia - se vuole - ce la può fare. Sempre. Il resto non conta. Appuntamento al 10 novembre, a Milano, per riflettere insieme sulle proposte del Governo per quest'area.
2. Qualche video
Tra i momenti di questo mese appena trascorso propongo due video:
a) l'intervento in Aula - a nome del Governo - in occasione della visita di Ban Ki Mon. E questo dura appena qualche minuto, si ascolta veloce
b) l'intervento a Unindustria Treviso. Questo invece dura quasi un'ora. Proprio per chi non ha niente di meglio da fare :-)
3.Una legge di stabilità come non l'avete mai vista.
I numeri dicono che le cose vanno meglio di prima, molto meglio. Certo, mai accontentarsi. Ma la musica è cambiata. Il Pil, gli occupati, i consumi, la fiducia tornano al segno più. Questo è il momento chiave per consolidare la crescita. Anche perché in questo momento di rallentamento internazionale l'Italia è uno tra i pochi Paesi che può giocarsela, scommettendo su se stessa. Stiamo crescendo sull'export (più 4,7% contro una previsione Istat di inizio anno del 3,7%, quindi bene), ma vinceremo la partita se ripartiranno i consumi interni.
Per questo abbiamo cercato - dal contante fino alla tassa sulla casa - di restituire fiducia agli italiani. Si scrive legge di stabilità, si pronuncia legge di fiducia.
In passato quando si faceva la legge di stabilità (si chiamava "la finanziaria") la domanda era: chissà quali tasse alzano. Con il nostro governo la domanda è: chissà quali tasse abbassano. C'è una bella differenza, no? Insieme alle riforme strutturali, al JobsAct, al rinnovamento generazionale, alla presenza di molte donne e alla rottura degli schemi tradizionali, credo che sia proprio la sistematica riduzione delle tasse una delle caratteristiche chiave del nostro esecutivo. Ridurre le tasse non è di destra o di sinistra: ridurre le tasse è giusto. Specie in un Paese come l'Italia dove la pressione fiscale è diventata insopportabile. Per questo siamo partiti dagli 80 euro in busta paga a chi guadagna meno di 1.500 euro netti. Poi abbiamo eliminato la componente lavoro dall'Irap e offerto incentivi per le assunzioni a tutele crescenti. Adesso eliminiamo la tassa sulla prima casa, IMU e IRAP per chi fa impresa agricola (anche questo è eredità dell'Expo), diamo incentivi a chi investe in azienda. Il prossimo anno, IRES; l'anno dopo gli scaglioni Irpef. E a chi dice che aumenteremo altre tasse, dico che nel 2016 nessun comune o regione le potrà alzare rispetto al 2015, per legge!
Vi ricordate una legge finanziaria del passato con una riduzione di tasse di questo genere? Ditemelo, vi prego. Se ve la ricordate, ditemelo. Io non me la ricordo.
E tuttavia l'anima di questa legge di stabilità non sono le tasse. L'anima è l'investimento nel sociale. Soldi in più contro la povertà (più settecento milioni rispetto al 2015), soldi in più per il sociale, dall'autosufficienza al dopo di noi (più duecento milioni rispetto al 2015), soldi in più per la sanità (più un miliardo rispetto al 2015), soldi in più per famiglie e bambini (più 400 milioni rispetto al 2015). Potrei proseguire ma so che divento noioso. Solo che la forza dei numeri dimostra che la realtà è più forte delle fantasie dell'opposizione.
A quella parte del PD che contesta sempre, a prescindere, vorrei domandare: cosa è più di sinistra? Litigare su mille euro di contante o mettere finalmente le risorse sul sociale e sulla povertà? E a chi dice che stiamo agevolando l'evasione vorrei ricordare che noi siamo il Governo che ha fatto accordi con Svizzera, Vaticano e Lichtenstein per riportare in modo corretto capitali (oltre 75mila domande, ad oggi!). Siamo il Governo che ha alzato le pene per corruzione e riciclaggio. Siamo il Governo che ha fatto partire la fatturazione elettronica e la dichiarazione dei redditi precompilata. Giusto per fare un esempio, la precompilata. Voi sapete che la precompilata raggiunge oltre 20 milioni di persone. Grazie a questo strumento abbiamo scoperto, semplicemente con un clic (altro che contante o guardie e ladri fuori dai negozi!) che circa l'1% degli italiani si è... scordato di inviare la dichiarazione. Stiamo parlando di circa 220 mila persone cui abbiamo scritto: Ehi, per favore, puoi gentilmente controllare? Non abbiamo inviato subito la Guardia di Finanza. Abbiamo mandato una lettera (e in futuro basterà un sms). Noi non sappiamo quanti si metteranno in regola subito. Ma sappiamo che ci sono 26 persone che hanno un reddito presunto superiore al milione, un migliaio che stanno sopra i centomila euro  e altri cinquemila sopra i cinquantamila euro. Dunque ragionevolmente qualche soldino lo incassiamo. Semplicemente con un clic.
Perché è innovazione digitale che trasformerà il rapporto fisco-cittadino. E l'Agenzia delle Entrate si sta incamminando sempre più in questa direzione, grazie al supporto di una straordinaria realtà quale è Sogei.
Allora ci sono quelli che combattono l'evasione scrivendo norme e facendo convegni. E quelli che - senza rovinare la vita ai tanti italiani onesti, sommergendoli di rigide regole talvolta difficili da rispettare e arzigogolate - combattono l'evasione in modo serio. Stiamo riducendo le tasse perché stiamo applicando il principio aureo: pagare meno, pagare tutti. Un simbolo è il canone. Chi lo ha pagato nel 2015 ha pagato 113 euro, col bollettino postale. Il prossimo anno pagherà 100 euro, semplicemente in banca se ha la bolletta elettrica domiciliata.
Due ulteriori precisazioni.
Ricordate la storia del bonus dei 500 euro ai professori per la loro formazione professionale? Quello che durante gli scioperi sulla Buona Scuola era consideato solo una generica promessa irrealizzabile? Bene, adesso è in busta paga. Scrive così un professore umbro, di nome Giovanni.
Numeri delle Sale da Gioco. Da qualche giorno i deputati cinque stelle - quando non inseguono scie chimiche o non riflettono sui complotti americani dallo sbarco sulla Luna all'11 settembre (non scherzo, purtroppo: alcuni di loro sostengono tesi realmente imbarazzanti) -  accusando il Governo di favorire la ludopatia. Cioè di agevolare il gioco d'azzardo e la slot-mania. Al punto che, questa è la tesi dell'accusa, il Governo avrebbe intenzione di mettere a gara ventiduemila licenze per i giochi. Non entro nel merito della battaglia antiludopatia che insieme ad altri stiamo facendo da molto tempo. Mi limito alla realtà. Ventiduemila sono, più o meno, i punti gioco aperti oggi (non tutti regolari, al momento). Con il nostro governo saranno ridotti a quindicimila. E segnatamente i bar con le macchinette verranno ridotti: da seimila potranno essere al massimo mille. La verità, dunque, è semplice: noi stiamo riducendo i punti gioco in Italia e combattendo così l'azzardo. Chi dice il contrario mente. E non è che se lo dice il Blog dell'Elevato (in arte Beppe Grillo) diventa vero. La realtà è più forte delle balle a cinque stelle.
Pensierino della sera
Dicevano: figurati se hanno il coraggio di ridurre le tasse. Dicevano: no, non hanno i numeri, al Senato non hanno i numeri. Dicevano: l'expo sarà un flop. Dicevano: il JobsAct non serve a nulla. Dicevano: non riusciranno ad introdurre il ballottaggio, che darebbe certezza e stabilità. Dicevano: per gli 80 euro mancano le coperture. Dicevano: per colpa degli immigrati salvati dal governo il turismo quest'anno crollerà. Dicevano: non hanno i soldi per l'Irap costo del lavoro. Dicevano: chiacchierano bene ma finiranno col cedere ai sindacati. Dicevano: l'Europa non darà la flessibilità, boccerà la manovra e non prenderà neanche un migrante. Dicevano, dicevano, dicevano. Il ritornello dei gufi degli ultimi venti mesi è tutto qui, in questo dicevano. Nel frattempo mentre loro dicevano, noi facevamo. Le chiacchiere stanno a zero, l'economia non più. Avanti tutta, amici. C'è ancora molto da fare, ma questa è proprio la volta buona.
Un sorriso,
Matteo


Post Scriptum
La sesta edizione della Leopolda - che avrà qualche sorpresa e caratteristiche diverse rispetto agli anni passati (altrimenti che Leopolda sarebbe?) - si terrà dall'11 al 13 dicembre 2015. Non cambiano solo gli orari: si inizia venerdì verso cena, si finisce domenica a pranzo. Chi vuole partecipare sia fisicamente che suggerendo argomenti, stimoli, spunti può utilizzare la casella leopolda@matteorenzi.it Sono curioso di leggere le vostre proposte. Perché la Leopolda, come sempre, appartiene a chi ha idee e voglia di condividerle.
 
 
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mercoledì 21 ottobre 2015


POTPOURRI di Guido Michi

Expo secondo Grillo


Ecco cosa dichiarava quel gran genio di Beppe Grillo sul Expo di Milano

«Expo? Ci hanno detto "guardate", ma non c'è un cazzo, non c'è niente, c'è un campo. Devono venire 20 milioni di persone, ma chi ci va a Rho?».

Poi le cose per fortuna come ben sappiamo stanno andando molto ma molto bene. Qualunque persona bi buon senso che vuole un po' di bene a questo nostro  paese dovrebbe gioire per gli ottimi risultati che sta riscuotendo la manifestazione milanese. Questo vale per tutti fuor chè per quei gran geni dei grillini che preferirebbero veder sprofondare in un disastro il nostro, che  del resto è anche il loro paese  per potersi fregiare della conquista di un pugno di voti in più. Difatti non potendo contestare l'evidente successo di pubblico che sta realizzando l'expo stanno facendo girare su questi social  una specie di manifesto nero ove si vantano di non essere andati a Milano. Per fortuna il successo è arriso alla manifestazione anche senza la loro inutile presenza. Tutto ciò sta a dimostrare che la loro politica è.....tanto peggio tanto meglio......si può essere più coglionazzi di così ???? Scusate il brutto epiteto che non è mia consuetudine di norma usare. Nello specifico ho cercato un aggettivo che rendesse bene l'idea ed onestamente non ne ho trovati di più calzanti di questo. Resto in attesa di un'altra catastrofica profezia del vostro immenso leader. Lo chiameremo Elia profeta di sciagure.